Salerno. A giudizio 34 parcheggiatori abusivi per estorsione. Chiedevano soldi «a piacere» ma alcuni avevano un vero e proprio tariffario

Salerno. Raffica di rinvii a giudizio. Si trasforma in processo l’inchiesta del pubblico ministero Elena Guarino che, culminata l’estate scorsa con l’esecuzione di 35 misure di custodia cautelare, ha sgominato il business dei parcheggi abusivi. Il gup del tribunale di Salerno ha sciolto la riserva accogliendo l’istanza della Procura che aveva chiesto il giudizio per i 34 imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito ordinario. Il dibattimento si aprirà il prossimo15 maggio davanti alla terza sezione penale e al ricco collegio difensivo rappresentato, tra gli altri, dagli avvocati Luciano Pepe e Antonietta Cennamo. Il prossimo 21 giugno si discuteranno invece i riti alternativi a carico degli unici due imputati, assistiti dagli avvocati Giovanna Coppola ed Emanuela Russo mando, che hanno fatto ricorso l’uno all’abbreviato e l’altro al patteggiamento. I fatti, oggetto del procedimento, si riferiscono al periodo compreso tra il 2016 e il 2017 quando gli inquirenti, attraverso una fitta attività investigativa fatta di appostamenti, riuscirono a filmare i fenomeni estorsivi messi in piedi dagli abusivi. Le posizioni degli imputati non sono tutte uguali: sebbene il reato di estorsione (consumata o tentata) sia contestato a tutti, i comportamenti concreti variano dalla richiesta di somme “a piacere”, fino all’applicazione di tariffari, con richieste anche di 3 o 5 euro a vettura. Tra gli automobilisti, come riferito dagli stessi quando furono ascoltati dai carabinieri, c’è stato anche chi avrebbe ricevuto avvertimenti espliciti e chi, dopo aver rifiutato il pagamento abusivo della sosta, trovò l’auto danneggiata (in questo caso si risponde anche di danneggiamento). Durante le indagini, culminate a luglio dello scorso anno, con l’arresto di 35 persone (8 in carcere e 27 ai domiciliari), gli inquirenti sono riusciti a disegnare una vera e propria mappa dei luoghi ad appannaggio dei parcheggiatori abusivi: nei pressi dei locali pubblici, cinema, palestre e case di cura dove il pizzo era imposto anche dove la sosta era già a pagamento. I controlli hanno riguardato tutte le zone della città: dallo stadio Arechi a piazza Vittorio Veneto (Ferrovia) fino a via Roma, piazza Amendola e alle zone adiacenti alla Villa comunale e a piazza Luciani. Non erano immuni, secondo le accuse, neanche i posti riservati ai portatori di handicap. Le indagini hanno poi accertato le intimidazioni – aggressioni fisiche o danneggiamento della vettura – finalizzate proprio a costringere gli automobilisti all’indebito pagamento di piccole somme di denaro fino a 5 euro. (Viviana De Vita – Il Mattino)

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