Recapito di multe e atti giudiziari, addio al monopolio di Poste Italiane

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Arriva la concorrenza nella consegna delle multe e degli atti giudiziari. L’apertura del mercato, che determina la caduta dell’ultimo monopolio riservato a Poste Italiane, era stata decisa dal Parlamento ad agosto scorso, ma per la partenza vera e propria del nuovo regime di liberalizzazione mancava il regolamento dell’Agcom, che è stato adesso approvato. Era stata la legge sulla concorrenza, un provvedimento travagliatissimo per la cui approvazione sono stati necessari ben tre anni e diversi passaggi parlamentari, ad aprire quest’ultimo segmento di mercato (il cui valore si aggira sui 350 milioni di euro) ancora riservato al colosso controllato dallo Stato, fissando al settembre del 2017 lo stop al monopolio. Perché la misura entrasse realmente in vigore, però, era necessario il regolamento che fissa i requisiti di cui devono essere in possesso le aziende per entrare in possesso della relativa licenza, che verrà rilasciata dal ministero dello Sviluppo economico in base a uno specifico disciplinare. Le imprese interessate, si legge nel regolamento che ha recepito anche i pareri del ministero della Giustizia e dell’Antitrust, potranno richiedere l’abilitazione per entrambi i servizi o anche solo per le contravvenzioni: le licenze saranno differenziate su base nazionale o regionale, «in ragione dei limiti territoriali entro i quali il titolare è legittimato a esercitare il servizio». A chiedere la licenza può essere anche un operatore capogruppo di un’aggregazione di più operatori postali. Saranno necessari, però, alcuni requisiti di affidabilità che vanno dalla produzione di una «fideiussione autonoma, irrevocabile e a prima richiesta» per un importo pari a 100.000 euro per la licenza nazionale e a 20.000 per quella regionale, alle certificazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro o di non trovarsi in uno stato di fallimento, liquidazione coatta o concordato preventivo. Andranno poi assicurati alcuni requisiti di professionalità (attività nel settore postale relativa a invii certificati e registrati per almeno il 10% del fatturato nel biennio ovvero attività attraverso messi notificatori) e di onorabilità. Ci sono poi obblighi da rispettare in materia di personale su contratti, formazione, numero dei dipendenti, ma anche di qualità del servizio, garantendo per esempio la sicurezza della gestione dei dati e la piena tracciabilità del singolo invio. (Il Mattino)

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