Napoli. Microcriminalità al Vomero: 14enne minacciato con un coltello e rapinato del cellulare. Minorenne anche l’aggressore

Napoli. Sono le undici di sera e Ferdinando (nome di fantasia) sta rientrando a casa dopo un tranquillo e spensierato sabato con gli amici. Il gruppo si saluta nell’area delle isole pedonali del Vomero, tra via Scarlatti e via Luca Giordano, e ognuno prende la direzione che li condurrà nelle proprie abitazioni. Il quattordicenne abita un po’ più distante, in una delle strade che circondano piazza Medaglie d’Oro all’Arenella, ma nella zona c’è tanta gente, i locali sono pieni e lui ogni sabato sera fa quel tragitto con accortezza. Non è stato così questa volta, perché all’improvviso, distratto dalle chat sul cellulare con cui commentava la serata divertente con gli amici, Ferdinando si è ritrovato piantato di fronte un ragazzo di qualche anno più grande. Ha in mano qualcosa ma inizialmente non capisce cosa voglia da lui, poi vede la lama puntata e si pietrifica. Apparentemente il ragazzetto sui 16-17 anni agisce da solo, senza essere spalleggiato da nessuno o almeno un eventuale complice non era visibile. Ha approfittato dell’effetto sorpresa su Ferdinando che proprio non si aspettava la rapina a poche centinaia di metri da casa. «Dammi il cellulare» gli avrebbe intimato il rapinatore puntandogli sempre l’arma contro e il quattordicenne senza nessun tentennamento gliel’ha consegnato chiedendogli di lasciarlo in pace ora che aveva ottenuto ciò che voleva. Un bottino di pochi euro, visto che il telefonino era piuttosto datato e di non ultima generazione. Ma questo per il quattordicenne non conta, perché sta vivendo attimi di terrore che vuole terminino e appena può corre senza fiato verso casa e sotto shock racconta tutto ai genitori, che in mattinata lo hanno accompagnato dai carabinieri per la denuncia. Ora saranno le indagini a far luce sulla dinamica della rapina e a cercare di individuare il colpevole o più colpevoli. Per Ferdinando però resta la paura di sentirsi ancora nel mirino di delinquenti. Il ragazzo, infatti, è molto provato dall’episodio poiché nei mesi scorsi era stato vittima di bullismo, con svariate aggressioni nei pressi di casa da parte di un gruppo di coetanei dello stesso istituto scolastico che frequenta. «È davvero sconvolto» racconta una parente. «È un ragazzo molto fragile, la vista del coltello lo ha molto turbato e temiamo che possa chiudersi in se stesso, cercando di evitare di uscire di casa e vivere la sua vita di adolescente. Se le azioni di bullismo erano state prese di petto da Ferdinando e dalla sua famiglia, che avevano denunciato i fatti con le autorità scolastiche, ora è difficile affrontare le proprie paure di fronte a un episodio del genere. Il problema – insiste – è la scarsa presenza di forze dell’ordine in alcune aree residenziali, poiché tutte impegnate lì dove ci sono locali. Lo capisco, ma da madre non possiamo lasciare in balia dei delinquenti i nostri figli, soprattutto quando sono così giovani». Ferdinando si è detto molto spaventato alla vista del coltello «poiché in quei secondi gli sono venuti in mente i due episodi violenti degli ultimi mesi a carico di suoi coetanei: l’accoltellamento ad Arturo in via Foria e il linciaggio a Gaetano aggredito all’uscita della metropolitana di Chiaiano. Ha pensato che sarebbe stato il prossimo, che quel coltello lo avrebbe ferito, perfino ammazzato» continua la parente del quattordicenne. «Capisco che sia molto provato da questo episodio, perché è stato vittima di bullismo e solo da poco stava recuperando fiducia in se stesso. Ma è anche vero che fatti criminosi di questo tipo che hanno come protagonisti minorenni sono molto frequenti, soprattutto al Vomero e all’Arenella. Occorre maggiore attenzione e tutela perché la tragedia è dietro l’angolo». (Mariagiovanna Capone – Il Mattino)

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