Napoli. De Magistris tende la mano a M5S: «Unico argine alla destra di Salvini. Nuova fase? Se si aprono ci siamo»

Napoli. «Non sono tra quelli che si sono svegliati depressi all’indomani dei risultati delle elezioni» racconta subito il sindaco Luigi de Magistris per chiarire il suo umore post-voto. Insomma, la vittoria dei Cinque Stelle a livello nazionale e il trionfo in Campania e a Napoli con percentuali del 50% e oltre, non hanno tolto il sonno all’ex pm: «Ho sempre teso la mano al M5S, ci sono evidenti punti di contatto con loro. Altri meno. Ma noi guardiamo a ciò che può unire, alla coesione democratica del Paese. Se ci sarà una fase nuova? Se loro andranno oltre l’autosufficienza e si apriranno a quelle forze sul territorio che hanno coniugato la rottura del sistema centrodestra-centrosinistra e affidabilità di governo, noi siamo pronti a dare una mano e penso anche alla conquista di alcune regioni». Il post-voto per de Magistris è pieno di scenari, di attese, di speranza ma anche di preoccupazioni perché la situazione politica tutto è tranne che delineata. Ecco perché il sindaco non perde di vista la realtà, la sua, quella di Napoli sempre sul filo del tracollo finanziario. «Sarà difficile fare un Governo e noi siamo preoccupati perché abbiamo ancora la cassa del Comune bloccata». Il riferimento è all’impegno preso dal premier Gentiloni sul debito del Comune con il Cr8: alla luce della rivoluzione targata M5S con la coalizione di centrodestra prima nel Paese Gentiloni sarà ancora in grado di mantenere gli impegni? Tuttavia, oggi per de Magistris è tempo di analisi del voto e il sindaco non si sottrae. «Non sono sorpreso, devo dire che l’affermazione del M5S l’avevo prevista. È il primo partito e al Sud il risultato è straordinario, non tale, tuttavia, da poter governare, non c’è dunque una proposta alternativa. Non costituiscono una proposta di governo perché dovrebbero andare a chiedere voti ad altri. Vedo molto difficile la formazione di un Governo perché hanno fondato la loro azione sempre sull’autosufficienza e pertanto sarebbe un suicidio politico andare a trattare con chi hanno sempre contrastato a iniziare dal Pd». E ancora: «Sono soddisfatto di non aver trascinato Napoli in questa campagna elettorale ma l’esito del voto dimostra che i Cinque Stelle vanno forte quando non c’è un’alternativa credibile che attira il voto di opinione che per due volte mi ha portato a diventare sindaco». Per de Magistris «la prima coalizione è il centrodestra che sembra essere l’ipotesi più probabile per formare un Governo, tanto nei corridoi del Parlamento lo si trova sempre qualche “responsabile” pronto a dare il supporto necessario». Il numero uno di demA non sottovaluta l’affermazione del centrodestra e in particolare della Lega: «Anche al Sud hanno avuto un buon risultato, stanno iniziando a fare alleanze particolari. Salvini è il leader e anche questo lo avevo pronosticato. Al di là dell’aspetto formale se ci sarà un governo del centrodestra sarà lui il vero leader, del resto la Lega ha preso molti più voti di Fi». Una tornata elettorale che per il sindaco ha sancito «il tracollo del Pd e di chi lo ha portato a questo punto e la quasi scomparsa della sinistra dal Parlamento. Il progetto LeU si è dimostrato poco credibile, quanto a Potere al Popolo è stato bello perché nato a Napoli, ma la sinistra non c’è più, è stata sconfitta». Il focus del sindaco resta sui Cinque Stelle: «Dove hanno governato non hanno dato il meglio di loro stessi – spiega – però bene fa il presidente Mattarella ad affidare l’incarico a Di Maio per formare un governo. Il M5S è di gran lunga il primo partito». Chiarito il contesto è molto chiaro che de Magistris stia scaldando i motori: «Se si dovesse tornare subito al voto – racconta – demA non starà a guardare, il congresso di maggio capita a proposito». E ancora sui pentastellati: «Quello che mi interessa è il voto del Sud. Dal Sud viene il voto di maggior cambiamento che va in linea con quanto abbiamo fatto a Napoli. Con questo voto il Sud ha detto basta a un certo centrosinistra e a un certo centrodestra. È un voto molto interessante, di protesta e di rottura, è un voto inequivocabile contro il Pd e contro il ritorno di Berlusconi. È il voto che esprime il maggior cambiamento ed è in linea – ribadisce l’ex pm – con quello che noi abbiamo già fatto a Napoli». De Magistris riconosce ai Cinque Stelle di essere stato «l’unico argine alle destre e a Salvini», poi ammonisce: «Tutti devono riflettere e bene sulle prossime mosse. Il M5S potrebbe essere preso dalla voglia di governare e ci potrebbe stare visto il risultato, e andare a chiedere voti al Pd o a LeU. Ma converrebbe rivolgersi agli stessi che Cinque Stelle hanno sempre combattuto?». In definitiva de Magistris non ha rimpianti per essere stato fuori da questa contesa elettorale, ma muore dalla voglia di scendere in campo al più presto. E il primo banco di prova saranno le Europee del prossimo anno. «Il congresso di demA a maggio dirà molte cose, ci presenteremo al Paese – conclude – come una forza democratica pronta a fare la sua parte». (Luigi Roano – Il Mattino)

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