Milik convocato per la sfida alla Roma 160 giorni dopo l’infortunio: «Bisogna essere positivi»

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La nuova vita di Arkadiusz Milik inizierà verso le 6 di questo pomeriggio, quando contrariamente a quello che ha fatto negli ultimi due mesi, da quando cioè è tornato ad allenarsi con Mertens e soci, non lascerà la squadra per tornare a casa. No, stavolta resterà in hotel a Castel Volturno, per il suo primo ritiro dopo l’infortunio del 23 settembre a Ferrara. Ieri, quando ha svolto per intero la seduta di allenamento, uscendo dal quartier generale azzurro ha come avvertito un brivido di freddo: forse il timore del grande momento che sta per arrivare. «Bisogna essere sempre positivi», ha scritto su Instagram con una sua foto sorridente. Già, 160 giorni dopo il Napoli contro la Roma si presenta con Milik. Certo, solo in panchina, almeno all’inizio, ma il polacco sa bene che lo aspetta una serata a dir poco speciale, segnata da momenti di grande intensità emotiva che difficilmente il ragazzo riuscirà a tenere tutte per sé. Sarri e Milik hanno nuovamente parlato nel pomeriggio di ieri. Perché Sarri ha voluto capire anche sotto il profilo psicologico lo stato di salute del suo attaccante. Il rientro previsto per domani è una data già stabilità da tempo: Arek ha avuto dal tecnico tutto il tempo per poter sentirsi nuovamente un giocatore. D’altronde, l’allenatore del Napoli è stato chiaro, con lui e con lo staff medico: se torna significa che può giocare novanta minuti. Certo, è così. Il via libera è arrivato e Milik ha avuto tutto il tempo per poter preparare questo momento: ha chiesto di far slittare a dopo l’Europa League il suo ritorno su un terreno di gioco; ha poi ottenuto di evitare di farlo a Cagliari. È la Roma la sfida fissata da 20 giorni per il suo nuovo esordio. È il giocatore più atteso ed è per questo che si è regalato ancora una piccola incertezza, un estremo e inutile tentativo di non fare di questo appuntamento con la Roma un atto consacrato: «Non so se torno», ha detto a un tifoso al quale ha firmato la maglia numero 99. Non è così: domani ci sarà. I giorni dei dubbi, delle mille preoccupazioni sono finiti: Sarri e Milik giocano a carte scoperte. Jessica, la sua compagna, gli è stata sempre vicina in questi mesi di sofferenza. E di attesa. Il ritorno di Milik contro la Roma dà a Sarri l’arma in più in attacco dove Mertens, Insigne e Callejon hanno fatto i lavori forzati in mancanza di ricambi. Aveva preannunciato ai suoi amici il rientro domani sera e così ha fatto, respingendo tutti i tentativi di accelerare un po’. Certo, la presenza di Milik è una specie di svolta perché chiude con l’emergenza e permette alla squadra di fare davvero conto su tutte le sue forze. Un percorso sofferto che dovrebbe concludersi tra un mese circa, con il ritorno anche di Ghoulam. Con la Roma l’accoglienza speciale sta per riservargliela lo speaker del San Paolo, Decibel Bellini. Oltre che i cori dei 45.000 spettatori. Boniek, nel farsi vivo per fargli gli auguri per il suo compleanno, gli ha ricordato l’importanza che l’attaccante ha nella Polonia che sogna chissà quale impresa per i Mondiali in Russia. Lui da mesi pensa alla grande sfida di giugno, ma sa bene che prima deve dare una mano al Napoli per il suo sogno. Milik, dunque, con tutte le cautele del caso, irrompe nell’ultimo scorcio della stagione: un flash che potrebbe sparare in faccia alla Juventus, con effetti imprevedibili sulla corsa verso lo scudetto. Ma prima di ogni altra considerazione, un segno di allegria e di sollievo: Milik viene restituito al calcio, a se stesso e ai nostri occhi. È mancato da morire a tutti, a partire, naturalmente, dal Napoli. D’altronde, difficile non fare il tifo per un campione di sfortuna come Milik: reduce da due crociati in meno di 12 mesi. Un record della jella. Lo scorso anno impiegò molto meno tempo per tornare in campo: si fece male in Danimarca-Polonia dell’8 ottobre e tornò tra i convocati il 4 febbraio, nella gara di Bologna. Solo in panchina, 119 giorni dopo il crac al ginocchio. Per rivederlo in campo, si dovette attendere il 15 febbraio, a Madrid. Sette minuti di gioco. Insomma un fatto nuovo e che fatto irrompe nel duello tra Napoli e Juventus: non c’è bisogno di frugare molto nei cassetti della memoria per trovare accelerazioni, gol, funambolismi di un giocatore che è costato 32 milioni di euro: il secondo acquisto più caro della storia del Napoli dopo quello di Higuain. Milik sta per tornare, per la seconda volta. 160 giorni, 20 partite di campionato dopo (più 7 in Europa e 2 in Coppa Italia), più di un girone. Lo scorso anno lo stop fu più breve. Ma non tutto il male viene per nuocere. Uscito di scena Milik, è salito sulla ribalta Mertens. A ottobre del 2016 Sarri rimpiazzò il polacco proprio con il belga. Senza l’infortunio del compagno difficilmente Dries avrebbe avuto lo spazio per affermarsi come falso nove e forse adesso non sarebbe più a Napoli. Milik domenica farà festa a Villa Diamante: un compleanno speciale perché festeggerà i suoi 25 anni e il suo ritorno tra i convocati. Magari, il suo ritorno in campo. (Pino Taormina – Il Mattino)

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