Un tram per un sogno di turismo a Gragnano foto

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Castellammare. Una linea leggera su ferro, un tram che collega l’area stabiese a quella dei Monti Lattari, A scriverlo Fiorangela d’Amora su Il Mattino di Napoli ed è davvero una bellissima idea. . Tre convogli, cinque fermate, un nodo di interscambio con la Circumvesuviana nella nuova stazione di Stabia Scavi, un impegno di spesa di 21,5 milioni di euro. La proposta di riutilizzo e trasformazione della ferrovia Castellammare di Stabia- Gragnano in tramvia e integrazione con la linea Napoli-Sorrento è firmata dall’ingegnere Mario D’Avino. Il progettista è un funzionario Eav e soprattutto cittadino gragnanese che, come tutti i pendolari dell’area montana, dal 2010 è rimasto orfano della linea della Ferrovia dello Stato che collegava i due comuni. La RFI (rete ferrovie italiane) considera quella linea un ramo secco e dopo la sospensione del servizio potrebbe ora deciderne la dismissione. Ma i residenti della città della pasta non ci stanno e sul progetto dell’ingegnere D’Avino, messo a punto con la collaborazione degli architetti Emilia De Gennaro e Vincenzo D’Apuzzo, che prevede il riutilizzo di quei vecchi binari della RFI, hanno coinvolto gli amministratori dei due comuni, la Regione e ora sperano che la politica faccia la sua parte.
«È un’idea sulla quale stiamo insistendo da anni commenta Peppe Di Massa, presidente del centro di cultura e storia di Gragnano Alfonso Maria di Nola oggi l’idea di una tramvia sarebbe anche un volano turistico per la nostra città. Penso all’utilità per i pendolari ma anche ai turisti che potrebbero scoprire le nostre ricchezze artistiche e naturali come la Valle dei Mulini e le sue sorgenti». Di Massa è uno studioso e da giorni anche sulla sua pagina social ha postato le foto dei tram che potrebbero riunire nuovamente su ferro le due città. Ma c’è di più, a gennaio 2018 il progetto dell’ingegnere D’Avino è stato pubblicato su una prestigiosa rivista di settore, «Ingegneria Ferroviaria». «Lo studio pubblicato commenta D’Avino tiene conto che in tutta l’area sono 66mila i residenti che tendono a spostarsi, di questi l’80,3% lo fa con mezzi di trasporto privati mentre il restante 19,7% utilizza un mezzi pubblici: per la precisione il 12,5% usa i bus e il 7,2% il treno». A rendere più fruibile la linea della tramvia sarebbe il nodo di interscambio che il progetto prevede con la nuova stazione in costruzione a Castellammare. Opere cominciate a maggio 2017 e che dovrebbero terminare entro febbraio 2019. «L’idea nasce proprio in concomitanza con l’inizio dei lavori della nuova stazione spiega l’ingegnere D’Avino perché la stazione Stabia Scavi sorgerà a pochi metri dai binari della linea Castellammare Gragnano sospesa ormai da otto anni».
Il nodo di interscambio per il quale l’Eav a ottobre 2016 presentò un progetto, ancora non finanziato, alla Regione Campania, prevede un collegamento diretto con la linea della Circum NapoliSorrento. «Si tratta della linea più produttiva dell’Eav su cui ogni giorno viaggiano 40mila utenti spiega D’Avino e il collegamento con Gragnano sarebbe un’opportunità per tutti». La precedente linea delle Ferrovie dello Stato fu chiusa proprio per la scarsità di utenti, ma il nuovo progetto, sfruttando il collegamento con la Circum, potrebbe avvantaggiare molti più pendolari e rappresentare una vera e propria metro tra i due comuni. «Abbiamo ipotizzato cinque fermate conclude il progettista partendo dal nodo di interscambio: Castellammare avrebbe anche la fermata presso lo stadio, poi il tram farebbe la sosta che già Ferrovie dello Stato faceva a Madonna delle Grazie, noi andremmo ad aggiungere via dei Pastai a Gragnano e infine Via Vittorio Veneto, nei pressi del Pallone Geotedico».

Ideaprogetto di Sasa donnarumma da sigliano

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