Omicidio Ravello, PM chiede 30 anni di carcere per Giuseppe Lima

Ravello. Prosegue il processo che vede imputati Giuseppe Lima e Enza Dipino, coinvolti nell’omicidio di Patrizia Attruia.

I fatti, ricordiamo, risalgono al marzo del 2015, quando venne rinvenuto il cadavere di Patrizia Attruia in una cassapanca di un appartamento di Ravello. La tesi della complicità di Lima, compagno della vittima, venne fuori nel settembre scorso, quando il gip delle indagini preliminari Sergio De Luca illustrò la tesi che a quell’omicidio avesse partecipato anche il compagno della vittima appunto, Giuseppe Lima. Per questo il gip non accettò il rito abbreviato chiesto dall’imputato per l’accusa di falsa testimonianza e occultamento di cadavere, e restituì gli atti al PM Cristina Giusti perché formulasse un nuovo capo d’imputazione.

Le immagini dei filmati delle telecamere testimoniarono la sua presenza in casa al momento del delitto, le percosse ricevute dalla Attruia prima di essere stordita con gli ansiolitici e soffocata, mentre poi si discuteva su chi avesse potuto avere la forza necessaria per sollevare il corpo dell’Attruia e metterlo nella cassapanca dove è poi stato ritrovato.

La richiesta del PM della Procura di Nocera Inferiore per Lima è di 30 anni di reclusione, con l’aggravante dei futili motivi. L’udienza di discussione si è celebrata nella giornata di ieri con la presenza del Giudice per le indagini preliminari Maria Zambrano. Ricordiamo che il processo di Lima è con rito abbreviato. L’udienza è stata rinviata al prossimo 27 marzo

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