Positano. Tasse per foto e video, il sindaco: «Sono cifre simboliche. Sorpreso dal clamore per il nuovo regolamento»

«Sono molto sorpreso da tutto questo clamore suscitato dal regolamento che abbiamo approvato in Giunta. Positano è una città molto frequentata dai turisti, dove si susseguono eventi privati e kermesse, ma mancava una regolamentazione adeguata per salvaguardare la sicurezza e l’ordine cittadino e garantire la privacy delle persone». Così il sindaco di Positano, Michele De […]

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«Sono molto sorpreso da tutto questo clamore suscitato dal regolamento che abbiamo approvato in Giunta. Positano è una città molto frequentata dai turisti, dove si susseguono eventi privati e kermesse, ma mancava una regolamentazione adeguata per salvaguardare la sicurezza e l’ordine cittadino e garantire la privacy delle persone». Così il sindaco di Positano, Michele De Lucia, commenta il clamore che ha suscitato la notizia che dal prossimo 15 novembre i servizi fotografici e i video professionali fatti nella «perla» della Costiera dovranno seguire regole specifiche. De Lucia, cosa prevede il regolamento? «Per realizzare servizi fotografici o video a scopo professionale, scientifico o editoriale, nozze e cerimonie private comprese, si dovrà ottenere l’autorizzazione comunale, da richiedere entro dieci giorni dall’evento. Se poi book fotografici e video sono a scopo cinematografico o commerciale, la domanda andrà inoltrata entro 30 giorni e bisognerà versare al Comune una tassa di 1.000 euro per le foto e 2.000 per i video. In tutte le domande dovrà essere dichiarato l’oggetto delle riprese e il suo utilizzo. Infine, sarà vietato l’utilizzo di droni. Le sanzioni previste arriveranno a 500». Il regolamento è un monitoraggio a tappeto su chi utilizza Positano come scenografia? «Di questi tempi credo che tutti i comuni e le città ad alta vocazione turistica dovrebbero dotarsi di uno strumento che li metta in grado di sapere chi fa cosa e con quali finalità lo fa, per tutelare il proprio territorio. Allo stesso scopo vogliamo verificare che l’immagine di Positano riportata all’esterno sia veritiera e rifiutare l’autorizzazione nel caso non lo fosse». La tassa sulle produzioni a scopo commerciale è una volontà di monetizzare l’immagine di Positano? «Altro che 2.000 euro dovremmo chiedere se questo fosse lo scopo. La tassa è una cifra simbolica, una goccia rispetto a quanto può guadagnare una grande azienda o multinazionale che utilizza Positano come sfondo per i propri prodotti». Non le sembrano un po’ lunghi i tempi per inoltrare la domanda di autorizzazione? «Quelli per cerimonie private o riprese scientifiche ed editoriali, servono ad organizzare i turni dei vigili urbani preposti a dirigere il traffico per evitare disagi alla cittadinanza e ai turisti. Per chi fa riprese a scopo commerciale sono necessari più giorni perché in quei casi circolano mezzi pesanti o ci sono installazioni di strutture che necessitano di controlli e verifiche dei vari pagamenti». (Laura Cocozza – Corriere del Mezzogiorno)

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