LA LETTERARIETA’ DI AGROPOLI: MARGHERITA YOURCEMAR foto

LA LETTERARIETA’ DI AGROPOLI: MARGHERITA YOURCEMAR Mi sono occupato altre volte della letterarietà di Agropoli. Ma torno volentieri sul tema riproponendo una mia riflessione sulla figura di una grande scrittrice, Margherita Yourcemar, che nella città Pota del Cilento, ambientò parte di un suo famoso romanzo  “Anna Soror” Pochi sanno che la grande scrittrice belga, Margherita […]

Più informazioni su

LA LETTERARIETA’ DI AGROPOLI: MARGHERITA YOURCEMAR

Mi sono occupato altre volte della letterarietà di Agropoli. Ma torno volentieri sul tema riproponendo una mia riflessione sulla figura di una grande scrittrice, Margherita Yourcemar, che nella città Pota del Cilento, ambientò parte di un suo famoso romanzo  “Anna Soror”

Pochi sanno che la grande scrittrice belga, Margherita Yourcemar ambientò ad Agropoli parte di un uno dei suoi più belli e fortunati romanzi “Anna soror”:una  ardita. trasgressiva e dolente storia di amore e morte. E’, questa, una  straordinaria testimonianza della “letterarietà di Agropoli”, una pagina prestigiosa della sua storia, che la città non si è preoccupata di riscoprire ed esaltare, intenta, come è stata, forse, più alla “carnalità” del corpo che alla “spiritualità” dell’anima e della mente. Forse sarebbe ora di invertire la tendenza,( e già si  intravede qualche segnale positivo  in questa direzione) anche perché la Yourcemar non è l’unico personaggio su cui puntare per lustrare l’immagine di Agropoli nel segno della cultura e del turismo di qualità.

Qui,come i più sanno,nella solitudine del castello spiumò la sua bellezza Luisa Sanfelice, affidando speranze di vita ed aneliti di libertà alle ali del vento in volo sull’infinito del mare.La sua vita fu breve, profumata di giovinezza ma segnata dal dolore, con l’alone di “eroina” bella, carnale di fattezze  e temperamento. disinvolta nei costumi, trasgressiva nelle amicizie, amante del bel mondo e dei salotti. Quella testa di donna giovane e piacente, caduta sotto la lama della ghigliottina sbrigliò la fantasia di un narratore di razza del livello di Alessandro Dumas, sollecitò rigore di ricerca storica, ma anche ™tentativi  riusciti di racconto letterario a Vincenzo Cuoco e Benedetto Croce.

“Cara Eleonora” è l titolo di un romanzo, relativamente recente e di discreto successo, di Maria Antonietta Macciocchi, in  cui Luisa Sanfelice ed Eleonora de Fonseca Pimentel la fanno da protagoniste in quella amara, tormentata, ma avvincente storia della Rivoluzione Napoletana del  ’99, che ebbe notevoli risvolti cilentani,. Anche il cinema si è interessato al personaggio di Luisa, interpretato dalla bella e carnale Letizia  Casta nella fiction realizzata dalla RAI nel 2004, per la regia dei Fratelli Taviani. Nei musei pubblici e nelle collezioni private sono frequenti  oli e tele, che riproducono, per mano di famosi maestri, le fattezze dell’eroina, amante per temperamenti e rivoluzionaria, suo malgrado, così come i canti popolari del folclore di qualità ne rievocano la coinvolgente e dolente avventura umana.

Ce ne sarebbe abbastanza per ideare, programmare e realizzare una settimana di mostre, convegni, seminari su una figura storco/letteraria che consentirebbe oltretutto, un’analisi  etno-antropologico-politica su di un personaggio storico importante e significativo per il nostro territorio e, quel che più conta,accenderebbe l’interesse dei media e della società letteraria  sulla città e sull’intero Cilento. Ma  ci sono almeno altri  due episodi in grado di connotare, in positivo, la “letterrarietà” di Agropoli e di immetterla nei circuiti fecondi del mercato della cultura e del turismo:Franco  Antonicelli  e i pirati saraceni.

Il primo, di cui mi sono occupato di recente, per una bella ed interessante iniziativa di una Casa Editrice emergente.Il Grappolo” di Antonio Corbisiero, trascorse nella città un lungo periodo di “confino” nel periodo fascista e ne sottolineò malia di paesaggio, calda ospitalità degli abitanti, bellezza di ragazze dagli occhi di cielo e di mare. Le testimonianze sono  nelle coinvolgenti testimonianze delle lettere agli amici e non solo:un materiale prezioso che andrebbe rivisitato e pubblicato.
I secondi imperversarono in lungo e in largo per le coste, assetati di sangue e famelici di bottini e, alla fine, si rifugiarono e fortificarono proprio ad Agropoli, costituendovi un “ribat” ed influenzando la storia del territorio non solo e non tanto negli assetti di potere ma anche e soprattutto nei costumi di vita della quotidianità. A tal proposito sarebbe opportuno e doveroso rileggersi la vasta saggistica sul tema e recuperare pagine  di  folclore e canti popolari non privi di grazia.

La riscoperta. Il recupero e la esaltazione con atti concreti della letterarietà di Agropoli  avrebbero anche un vasto  potenziale bacino di fruibilità.In città operano tutti o quasi gli istituti scolastici di ogni ordine e grado con migliaia di studenti ed un esercito di insegnanti in grado di attivare stimolanti e fecondi percorsi di dattici sul tema.

Ma , secondo me, dovrebbero ipotizzarsi  una serie di altre valide iniziative. del tipo

  • Una libreria degna di questi nome, che diventi punto di riferimento per la città e per i paesi del’entroterra per una intensa vita culturale con presentazione di libri e dibattiti a tema<.
  • Un caffè-letterario,luogo di ritrovo di intellettuali di provincia., e ce ne sono di  validi, che rimuovano la chiacchiera di paese e si cimentino sui grandi temi della cultura e delle potenzialità di sviluppo del territorio:
  • Una “trattoria d’autore”, che ipotizzi menu originali, legati ai sapori ed ai saperi della tradizione e ne connoti le pietanze con il prestigioso pedigree  della storia., anche letteraria

La provocazione è lanciata . L’augurio   che  la classe dirigente,(politica, intellettuale, imprenditoriale  ecc.) e tutta la più vasta società civile accetti la sfida e si cimenti nella impresa entusiasmante di fare di Agropoli una città, nell’accezione più completa del termine, di struttura  fisica, di ruolo,di funzioni,di  qualità di servizi , anche e soprattutto culturali, come storia, tradizione, economia e posizione geografi ca coinsigliano e consentono Negli anni della gestione Alfieri. che è  stato e resta un  capace determinato e fattivo sindaco, è stato fatto tantissimo. Ma molto resta resta  da fare.Nelle ultime  elezioni  ad Alfieri, chiamato a ruoli di più alta responsabilità a livello regionale e, a quanto si vocifera, proettato alla non facile conquista di uno scranno in Parlamento nelle prossime elezioni amministrative, ad Alfieri, dicevo, è succeduto, nella carica di sindaco Adamo  Coppola, con il gravoso compito di onorare la pesante eredità del suo predecessore. Seguiremo con la dovuta attenzione il  lavoro di  entrambi.

 

Giuseppe Liuccio

Più informazioni su

Commenti

Translate »