SOS Stabia e Lega Navale per STABIADALMARE

Una giornata di vela nel Golfo di Castellammare di Stabia, organizzata da Sos Stabia e Lega Navale, offerta gratuitamente ai cittadini per valorizzare e far conoscere. La redazione cultura di Positanonewstv, facendo sue le motivazioni di Sos Stabia, ha partecipato e intende supportare per il futuro tutti i progetti, ritenendoli altamente meritevoli per i propositivi […]

Una giornata di vela nel Golfo di Castellammare di Stabia, organizzata da Sos Stabia e Lega Navale, offerta gratuitamente ai cittadini per valorizzare e far conoscere.

La redazione cultura di Positanonewstv, facendo sue le motivazioni di Sos Stabia, ha partecipato e intende supportare per il futuro tutti i progetti, ritenendoli altamente meritevoli per i propositivi obiettivi.

LE MOTIVAZIONI DEL GRUPPO ASSOCIAZIONE ONLUS:

Castellammare di Stabia, una delle città più belle al mondo, calpestata e sfruttata da decenni dice basta. Un gruppo di cittadini apartitici decidono di dedicarsi a Stabia e dare voce a alla città.  Valorizziamo le risorse sprecate con video  e foto, evidenziamo i disagi, i soprusi e tutti gli atteggiamenti devastanti per il decoro urbano  e la vivibilità. Con eventi promuoviamo la cultura e le risorse Stabiesi. Cerchiamo cittadini, che come noi, vogliono dedicarsi al miglioramento della città di Castellammare. Se ti piace fotografare, filmare e scrivere articoli, unisciti  a noi.

Stabia dal mare è stata una veleggiata nel golfo tra lo scoglio del Rovigliano alla foce del Sarno e il banco di Santa Croce, area marina protetta,al largo di Capo la Gala.

Gli inviati di Positanonews, da tre imbarcazioni diverse, hanno raccolto foto, video, interviste e impressioni. Il risultato è stato a dir poco spettacolare, comportando una crescita delle conoscenze e della cultura sia essa marinara che paesaggistica . Solo guardando dal mare si capisce del come e del perchè la città, i cantieri, la reggia della Quisisana, la faggetaia del Faito sono li. Le motivazioni Unesco citano questi luoghi come unici nel suo genere per la possibilità immediata di passare dal mare alla montagna in pochissimi minuti. Un grazie particolare a tutti quelli che hanno reso possibile questo evento, al gruppo Sos Stabia, Lega Navale e soprattutto ai singoli armatori che hanno messo a disposizione le belle imbarcazioni a vela e hanno tenuto vere e proprie lezioni di vela nei confronti dei ragazzi e degli appassionati.

il reportage fotografico è a questo sito https://www.facebook.com/lurus/media_set?set=a.10210508716659799.1401728833&type=3

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Lo scoglio del Rovigliano tratto da Wikipedia

Originariamente chiamata Petra Herculis, la leggenda vuole che Ercole, tornando dalla Spagna dalla decima delle sue dodici fatiche, prima di fondare le città di Ercolano e Stabiae, staccò la cima del monte Faito, scagliandola in mare, formando così l’isolotto[1]: durante l’epoca romana su di esso sorgeva un tempio dedicato ad Ercole, di cui oggi rimane un pezzo di muro realizzato in opus reticolatum; successivamente fu anche chiamato Pietra di Plinio, in quanto lo scrittore Gaio Plinio Secondo, trovò la morte durante l’eruzione del Vesuvio del 79 nei pressi dello scoglio[2]. Il primo documento che testimonia l’attuale nome risale all’epoca di papa Innocenzo III, che in una bolla parla della località di Rubellanium, oggi Rovigliano, come confine tra le diocesi di Napoli e Nola[2]: il nome deriva, secondo gli archeologi, o dal cognome di una antica famiglia romana, la gens Rubilia[3] oppure dal console Rubelio, proprietario dello scoglio, o ancora dal termine latino robilia, ossia delle piante leguminose, simile alle cicerchie, che crescevano abbondanti nella zona dell’ager.

Nel corso dei secoli assunse diverse funzioni: nel VI secolo divenne abitazione privata, nel IX secolo passò alla proprietà di Ernesto Longobardi[4] che lo trasformò in luogo di accoglienza per giovani donne dedita alla vita monastica, nel XII secolo divenne monastero e chiesa cistercense[2] ed infine nel XVI secolo divenne una fortezza, per difendersi dalle incursioni saracene, sulla cui sommità fu costruita una torre, visibile ancora oggi. Dal 1860 lo scoglio passò al demanio[4]; nel 1931 fu aperto un ristorante[3], il quale però ebbe poca fortuna, chiudendo poco dopo. Rimangono solo poche rovine della torre, versanti in condizioni di degrado.

Lo scoglio di Rovigliano ha una struttura geologica simile a quella dei monti Lattari, ossia rocce sedimentarie, principalmente di tipo calcare e dolomia[1]. È inoltre ipotizzabile che l’isola si sia formata a seguito dello sprofondamento di un’antica montagna della quale ne rappresenta la vetta: lo sprofondamento potrebbe essere avvenuto a seguito della collisione della placca africana con quella euroasiatica, avvenimento che ha portato inoltre alla formazione della piana campana[1].

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