Meta, Sorrento. Antonella Viggiano “Con Tito il Bilancio è solo un esercizio di matematica, non progetto per la città” Il caso di Villa Giuseppina e Mariano Ruggiero

Meta, Sorrento . Fuori dal consiglio comunale la vicenda dell’inchiesta al sindaco Peppe Tito anche nel secondo appuntamento nessuno ha sollevato la questione nel consesso, ma si è parlato di bilancio, ad attaccare il capogruppo di minoranza Antonella Viggiano “Lasciamo alla magistratura di indagare su eventuali reati, noi abbiamo un ruolo politico di tutela dei […]

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Meta, Sorrento . Fuori dal consiglio comunale la vicenda dell’inchiesta al sindaco Peppe Tito anche nel secondo appuntamento nessuno ha sollevato la questione nel consesso, ma si è parlato di bilancio, ad attaccare il capogruppo di minoranza Antonella Viggiano “Lasciamo alla magistratura di indagare su eventuali reati, noi abbiamo un ruolo politico di tutela dei cittadini e riteniamo di voler discutere sul funzionamento e le attività della città e dell’amministrazione comunale” Bilancio comunale, quali le critiche? ” Il bilancio di previsione dovrebbe tradurre in cifre un progetto per la città. Non a Meta. Qui è un esercizio di matematica nel cui svolgimento l’unica preoccupazione è far quadrare i numeri, qualunque cosa esprimano. Paradossale la vicenda dell’appartamento di Villa Giuseppina di proprietà comunale: lo si trova nel programma triennale dei lavori pubblici come sede del Museo del Mare da realizzare per un milione di euro nel 2018, mentre proprio in questi giorni, su indirizzo della stessa Amministrazione, è stato locato a 2.400 euro mensili per quattro anni! Ovviamente gli uffici seguono gli indirizzi dell’Amministrazione, ma chi deve coordinare questi indirizzi? E vogliamo parlare di altri due milioni e mezzo da spendere per l’efficientamento energetico delle case di via Mariano Ruggiero che, contemporaneamente, sono state messe in vendita? Gli atti del bilancio, che gli uffici redigono con grande competenza, sono tuttavia espressione di una gestione politica inadeguata, impreparata, improntata all’improvvisazione. In taluni casi autolesionista: per recuperare 10.000 euro, cifra davvero irrisoria rispetto a quelle a sei zero contenute nel bilancio, impongono il pagamento dello scuola bus che è un servizio di primaria importanza, e poi nel corpo della stessa delibera riconoscono che questo servizio non è tra quelli soggetti all’obbligo della compartecipazione da parte del cittadino! Una piccola rinuncia da parte della giunta, della quale molti componenti, Sindaco in testa, avevano sbandierato in campagna elettorale la rinuncia all’indennità e che ci costa quasi 90.000 euro all’anno, avrebbe dignitosamente risolto il problema di reperire la cifra, in mancanza di altre soluzioni.”

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