Maiori, 700 firme per il ‘no’ al terminal bus. Minoranze chiedono Consiglio comunale ad hoc

A Maiori torna d’attualità la realizzazione del terminal bus SITA in località Demanio. Le minoranza consiliari unite, Città Nuova, Insieme Per Maiori e Civitas 2.0 hanno presentato una richiesta di convocazione del Consiglio comunale straordinario ad hoc per chiedere la revoca della delibera con la quale l’amministrazione dichiarava l’opera di pubblico interesse, autorizzandone l’iter realizzativo.Da […]

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A Maiori torna d’attualità la realizzazione del terminal bus SITA in località Demanio. Le minoranza consiliari unite, Città Nuova, Insieme Per Maiori e Civitas 2.0 hanno presentato una richiesta di convocazione del Consiglio comunale straordinario ad hoc per chiedere la revoca della delibera con la quale l’amministrazione dichiarava l’opera di pubblico interesse, autorizzandone l’iter realizzativo.Da subito i consiglieri comunali di minoranza si erano opposti strenuamente a quello che definiscono «un progetto che darebbe il colpo di grazia al tratto urbano di Via Nuova Chiunzi che, già oggi, è ai limiti della vivibilità».Oltre al deposito di fine corsa, in località Demanio verrebbero trasferite tutte le attività di manutenzione, lavaggio e addirittura rifornimento carburante di tutti i bus di servizio in Costiera Amalfitana. Quindi un transito che andrebbe decisamente ben oltre i venti passaggi in più prospettati dall’azienda che rappresenterebbero un appesantimento insostenibile per la principale arteria cittadina già attualmente congestionata anche a causa dell’unico distributore di carburante della zona.«A fronte del disagio perenne per i cittadini maioresi, anche in termini di inquinamento ambientale, la Sita riconoscerebbe al Comune di Maiori la contropartita irrisoria di qualche anno di corse interne gratuite, per il comune ma non per gli utenti che dovrebbero continuare a pagare il biglietto» spiegano le minoranze.Ad accompagnare la richiesta dei consiglieri di minoranza, una petizione popolare che ha visto la firma di circa 700 Maioresi preoccupati per le conseguenze di questa scelta politica.

IL VESCOVADO DI RAVELLO

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