CAVA DE’ TIRRENI Un manichino impiccato all’ingresso di Villa Alba

CAVA DE’ TIRRENI. Giornata intensa e difficile per i lavoratori della Silba Spa, la società che gestisce i centri medici di riabilitazione Villa Alba a Cava de’ Tirreni, Villa Silvia e Gf Montesano a Roccapiemonte, per i quali, da ieri mattina, l’ipotesi di messa in liquidazione della società sembra ormai un rischio concreto. Circostanze, queste, […]

Più informazioni su

CAVA DE’ TIRRENI. Giornata intensa e difficile per i lavoratori della Silba Spa, la società che gestisce i centri medici di riabilitazione Villa Alba a Cava de’ Tirreni, Villa Silvia e Gf Montesano a Roccapiemonte, per i quali, da ieri mattina, l’ipotesi di messa in liquidazione della società sembra ormai un rischio concreto. Circostanze, queste, che hanno portato, nella mattinata di ieri, alla mobilitazione davanti all’ospedale Loreto Mare di Napoli in una protesta carica di tensione.

Ieri pomeriggio, invece, presso la struttura di via Pasquale Atenolfi, gli operatori hanno dato vita a un sit in per valutare le prossime iniziative da mettere in campo. Ciò che preme, innanzitutto, ai lavoratori e quanto chiedono oramai da mesi è un confronto collaborativo tra i soci della società affinché si possa addivenire alla soluzione migliore per tutti. «Siamo andati a Napoli a far sentire la voce della nostra protesta pacifica nei confronti di una parte della società e di un comportamento poco adeguato e irrispettoso nei confronti dei dipendenti e dei pazienti – spiega Fulvio Siani, operatore del centro –. Gli animi dei dipendenti sono logicamente agitati perché non è bello trovarsi sempre in bilico e con un futuro a repentaglio. Tutto quello che volevamo dalla proprietà era avere informazioni e risposte. Ci auguriamo che tutto si possa chiarire».

Nel tardo pomeriggio lo stato di agitazione ha avuto una fase più concitata che ha coinvolto operatori e ospiti di Villa Alba scesi in strada, creando non pochi problemi alla circolazione con tanto di intervento della Polizia mentre sul portone centrale dell’edificio campeggiava un manichino impiccato, innalzato a simbolo della delicata situazione nella quale versano i dipendenti. «Sono molto amareggiata – confessa Patrizia Bisogno, animatore sociale di Villa Alba –. Dopo tanti anni di dedizione nei confronti del gruppo Silba e soprattutto dei suoi ospiti, è triste vedere in bilico il futuro di tante persone e soprattutto dei pazienti. Molti ospiti non hanno più una famiglia. A prescindere dalla mansione, infatti, siamo spesso noi operatori la loro famiglia. Perciò chiedo alla società di vedere bene cosa si sta facendo perché c’è in gioco il destino di 500 ospiti e di 350 dipendenti con le loro famiglie».

Nel frattempo hanno preso le distanze dalla protesta napoletana gli operatori e i sindacalisti dell’Usb-Fials di Roccapiemonte, che in un comunicato diramato nella serata di ieri scrivono: «Intendiamo

Più informazioni su

Translate »