Amalfi, i Carabinieri celebrano il precetto pasquale nella cappella della Virgo Potens di Vettica – FOTO foto

Una celebrazione avvenuta in forma assolutamente riservata, simbolo di un breve ma intenso momento di preghiera. I Carabinieri della compagnia di Amalfi, infatti, si sono ritrovati tutti insieme a celebrare il precetto pasquale, ovvero il compito di ogni cristiano di ricevere la comunione durante il periodo pasquale, nella cappella della Virgo Potens di Vettica, una […]

Una celebrazione avvenuta in forma assolutamente riservata, simbolo di un breve ma intenso momento di preghiera. I Carabinieri della compagnia di Amalfi, infatti, si sono ritrovati tutti insieme a celebrare il precetto pasquale, ovvero il compito di ogni cristiano di ricevere la comunione durante il periodo pasquale, nella cappella della Virgo Potens di Vettica, una piccola ma affascinante cappella. La Santa messa è stata celebrata da Don Franco Facchini, già cappellano militare e da don Angelo Mansi, parroco di Vettica Minore.

Una celebrazione assolutamente discreta, senza grandi proclami, proprio come nello stile della compagnia dei Carabinieri di Amalfi, sempre impegnati per il prossimo in modo concreto e acceso. Un modo per ritrovarsi insieme, pregare insieme, in grande intimità. Non poteva mancare una citazione della Virgo Fidelis, ovvero la Padrona dell’Arma dei Carabinieri. Il tutto, ovviamente, alla presenza del Capitano Roberto Martina.

Oltretutto, alla santa messa era presente anche Alessandro d’Acquisto, fratello del Carabiniere eroe Salvo. Quest’ultimo, si rese protagonista di un gesto divenuto celebre in tutto il mondo durante la seconda Guerra Mondiale e l’occupazione dei Tedeschi. Mentre era in servizio a Roma, precisamente in località Torre di Palidoro, due soldati tedeschi rimasero uccisi mentre maneggiavano una bomba a mano. La responsabilità, come spesso accadeva in questi casi, fu attribuita ad attentatori locali: 22 persone furono prelevate per essere fucilate, ma il brigadiere Salvo d’Acquisto si sacrificò per salvarle, rimettendoci la vita. Un gesto eroico che è ancora oggi vanto per l’Arma dei Carabinieri.

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