Milik in campo il 29 gennaio. A 97 giorni dall’intervento al ginocchio arriva l’ok dall’ortopedico Mariani

Dove eravamo rimasti? Ah sì: nove partite e sette gol nei primi 40 giorni della stagione d’esordio con il Napoli. Ora sta arrivando il momento tanto atteso di riprendere la corsa e di riannodare un filo spezzatosi la notte dell’8 ottobre a Varsavia. «Da oggi posso tornare ad allenarmi con la squadra». Non sta nella […]

Dove eravamo rimasti? Ah sì: nove partite e sette gol nei primi 40 giorni della stagione d’esordio con il Napoli. Ora sta arrivando il momento tanto atteso di riprendere la corsa e di riannodare un filo spezzatosi la notte dell’8 ottobre a Varsavia. «Da oggi posso tornare ad allenarmi con la squadra». Non sta nella pelle Arkadiusz Milik. A Villa Stuart il professor Mariani ha confermato quello che il polacco già aveva capito da tempo, da quando ha iniziato a correre da solo, senza paura, col pallone tra i piedi a Castel Volturno. «È guarito, può fare quello che vuole», il verdetto romano. Spezzati via gli ultimi dubbi, dopo 97 giorni Milik torna a essere un giocatore di calcio a tutti gli effetti. Sarri deciderà nelle prossime ore se dargli la gioia virtuale di essere inserito nell’elenco dei convocati con il Pescara, senza alcuna prospettiva – sia chiaro – di giocare anche un solo minuto. L’estenuante conto alla rovescia, in ogni caso, tra promesse, speranze, paure non confessate, è terminato. «Quindici giorni al massimo e potrà scendere in campo», spiega al telefono il professor Mariani. «Avevamo detto che ci saremmo riusciti entro gennaio e abbiamo centrato l’obiettivo». Un intervento non semplice ma ormai di routine per Mariani e il suo staff. Ieri Villa Stuart era una specie di porto di mare: Luiz Adriano ha svolto le visite mediche e Perin, sottoposto all’intervento per la rottura del crociato, ha ricevuto proprio dal polacco il personale in bocca al lupo. Fosse stato per Arek, il primo allenamento con Sarri lo avrebbe tenuto volentieri già ieri: ma non è riuscito a fare in tempo perché il controllo si è prolungato fino alle 14. Per il 22enne polacco e per chi ha continuato a lavorare e a credere nella sua resurrezione è un grande giorno. «La forza di Arek è stata quella di essersi impegnato fin dal primo secondo per tornare in campo a tempo di record. Lui è sempre stato carico a pallettoni. E in questo, devo dire, è stato fondamentale il presidente De Laurentiis che gli è stato sempre molto vicino. Perché per lui i giocatori sono come membri della sua famiglia». Alfonso De Nicola, responsabile sanitario del club azzurro, è colui che giorno dopo giorno ha vissuto a fianco di Milik in questi tre mesi difficili. Non nasconde l’entusiasmo per questa nuova alba. «Ogni volta che rivedo un giocatore in campo, dopo un infortunio di questo tipo, provo un entusiasmo particolare», spiega ancora De Nicola. Le ultime sedute personalizzate hanno rivelato che il recupero atletico di Milik è a buon punto e la condizione, a partire da una evidente perdita di peso, non fa che migliorare ora dopo ora. Ieri a Roma, dopo il controllo strutturale, Arek ha simulato davanti ai medici alcune accelerazioni, numerosi dribbling tra birilli e tiri in porta. Il verdetto è arrivato in un istante: il giocatore è ok e ottiene l’idoneità a tornare a giocare. Con lui, immancabile, la fidanzata Jessica e il capo della comunicazione del Napoli, Nicola Lombardo. Da oggi, da quando dovrà allenarsi col il suo Napoli, bisogna vedere cosa succederà nei contrasti, nell’uno contro uno, nelle corse avendo un avversario vero da scansare e non solo un terapista. «È una notizia che mi rende felice ed è il frutto del duro lavoro continuo di questi mesi. Adesso non vedo l’ora di tornare in campo. Questo momento difficile è passato così in fretta. Spero che presto ci vedremo allo stadio». Per riaverlo titolare ci vuole tempo, ancora almeno due settimane. Perché Milik sia una vera alternativa a Mertens, bisognerà aspettare ancora qualche giorno. «Non vedo l’ora», aggiunge al settimo cielo il ragazzo. I giorni dei dubbi, delle mille preoccupazioni sono finiti: per questa settimana tutti avevano preannunciato il suo rientro in gruppo. E così ha fatto. Nessuno pensa di accelerare più di tanto il suo ritorno vero e proprio, anche se tutti non vedono l’ora che questo momento arrivi il prima possibile. Probabilmente il 29 gennaio, la domenica di Napoli-Palermo. Con la consapevolezza che la squadra deve essere pronta a dare una mano al suo eroe ritrovato. Non sono stati giorni facili: quando si abbattono sulla testa di un calciatore incidenti come quello che è capitato a Milik, si può avere solo una speranza: che la tempra sia forte, le radici familiari robuste la volontà di ferro. Perché solo così si può tornare a galla. E allora è giusto che ieri sera abbia festeggiato con la sua fidanzata Jessica e con quelli del suo entourage. David Pantak, il suo agente, nei primi giorni del suo calvario, non lo ha lasciato da solo neanche per un momento: nei tre giorni di ricovero a Villa Stuart è rimasto al suo fianco, a postare foto e a dargli coraggio. «Da oggi la mia vita torna a essere normale». Che cos’è per un attaccante una vita «normale»? Giocare, segnare e far segnare. Un percorso che si era interrotto in Polonia, alla fine del primo tempo della gara con la Danimarca: un infortunio subito sospetto, col giocatore che rimase in campo ancora cinque minuti prima di fermarsi. Il giorno dopo la diagnosi choc: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Il Napoli fece subito rientrare Milik da Varsavia, direzione Villa Stuart. L’intervento dopo meno di 48 ore dall’incidente. Dopo poche ore i primi indizi del recupero da record: Milik prese le stampelle e le gettò via, preferendo camminare per la corsia della struttura romana e rimettere subito il piede a terra. Dove eravamo rimasti? Già, l’ultima presenza con la maglia del Napoli a Bergamo, contro l’Atalanta, il 2 ottobre. L’ultimo gol azzurro nella notte di Champions con il Benfica, al San Paolo. Milik vuole riprendere la corsa. A fine settembre la scoperta che a seguirlo, con attenzione preoccupante, c’era anche il Real Madrid che si era incuriosito per l’esplosione italiana del bomber polacco prelevato dal Napoli dall’Ajax grazie al guizzo del ds Giuntoli. Guarda caso, proprio lo stesso Real che si frappone sul cammino del Napoli a febbraio. Fino ad adesso tra il Napoli e Milik è stato come una specie di luna di miele. Con il rischio di un unico dissapore a giugno, se la federazione polacca dovesse insistere ancora per volerlo tra i convocati per l’Europeo under 21 che quest’anno verrà organizzato proprio in Polonia. Ecco, dipendesse solo dal Napoli, Milik non vi prenderebbe parte. (Pino Taormina – Il Mattino)