De Luca stacco da Renzi e dal PD oggi prove per un nuovo movimento

Il rapporto tra De Luca e Renzi potrebbe ormai essere al capolinea. Che fosse finita la luna di miele lo si era capito già nelle convulse giornate che hanno preceduto il referendum (quando infuriavano le polemiche per le durissime parole del governatore su Rosy Bindi e per il famigerato discorso delle fritture di pesce). Ma […]

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Il rapporto tra De Luca e Renzi potrebbe ormai essere al capolinea. Che fosse finita la luna di miele lo si era capito già nelle convulse giornate che hanno preceduto il referendum (quando infuriavano le polemiche per le durissime parole del governatore su Rosy Bindi e per il famigerato discorso delle fritture di pesce). Ma ora l’ex premier, parlando nell’intervista a Repubblica della necessità di rinnovare il partito, fa riferimento proprio alla Campania: «Togliere le ecoballe è importante, ma più ancora aprire il Pd a facce nuove. Voglio farlo». La conferma di una rottura irreversibile o restano ancora margini per ricucire lo strappo? Di sicuro qualcosa tra i due è cambiato. E non è un caso che, proprio mentre il Pd si prepara alla rivoluzione interna, De Luca faccia come de Magistris, che però un partito non lo ha praticamente mai avuto: oggi alle 17,30 il presidente della Regione battezzerà quello che sembra destinato a diventare il suo movimento politico. L’appuntamento è ad Afragola, feudo elettorale del consigliere regionale Tommaso Casillo, che della lista civica «Campania libera» è stato artefice e ispiratore e che in aula ha già al suo fianco il casertano Luigi Bosco e il salernitano Nello Fiore. Ma il movimento si prepara ad aprire le porte anche ad altri esponenti del centrosinistra (come Franco Moxedano, che potrebbe lasciare l’Italia dei Valori) e, perché no, pure a chi oggi ha fatto opposizione a De Luca ma non troppo: si parla da tempo di un ingresso in maggioranza dell’ex assessore della giunta Caldoro, Pasquale Sommese, eletto con il Nuovo Centrodestra, che potrebbe seguire la stessa strada del deputato Raffaele Calabrò. Un contenitore di fedelissimi, dunque, con un preciso obiettivo: controbilanciare il potere del Pd, che in Consiglio regionale conta su un gruppo di 15 esponenti, molti dei quali vicini ad un altro Casillo (Mario), il quale negli ultimi tempi ha rapporti tutt’altro che idilliaci con De Luca. Determinante per la vittoria dell’ex sindaco di Salerno alle elezioni del 2015 (ha conquistato da solo 31.307 preferenze), il capogruppo del Pd è rimasto suo malgrado fuori dalla giunta e non ha potuto incidere come avrebbe voluto su alcune scelte strategiche e di potere della Regione, in primis le nomine della sanità. Poi, in queste ore, l’ultimo strappo: Mario Casillo vorrebbe indicare il nuovo capo della segreteria politica di De Luca, ma lui resiste perché in quel ruolo chiave non può che esserci un uomo o una donna di sua assoluta fiducia. Ecco che, nel momento forse di massima tensione con Renzi e con un pezzo consistente del Pd (vicino a Casillo è il segretario regionale del partito, Assunta Tartaglione, che pure di recente non ha fatto sconti al governatore), spunta il movimento di deluchiani, con la prima convention che oggi verterà sul tema del lavoro. Una mossa che in tanti nel centrosinistra e nello stesso Pd leggono come un tentativo di De Luca di rendersi maggiormente autonomo dal partito di cui fa parte ma a cui, in fondo, non è mai stato intimamente legato (a Salerno fu rieletto sindaco con una lista civica mentre i big del partito lo osteggiavano). Non convincono, invece, le voci secondo le quali il governatore sarebbe addirittura pronto a rompere con i democrat: i numeri in Consiglio sarebbero risicati, senza contare le conseguenze che avrebbe una tale operazione sui già delicati equilibri interni a livello nazionale. Ma quale sarà l’approdo politico del movimento? «Di sicuro saremo presenti alle prossime Regionali», annuncia Tommaso Casillo che, al fianco di De Luca, ha rafforzato il feeling con il deputato eletto in Scelta Civica Giovanni Palladino (che, durante la campagna referendaria, ha organizzato per il governatore un’affollata convention in una scuola a Scampia). E quale il rapporto con i democrat? «Non intendiamo fare campagna acquisti nel Pd – chiarisce ancora Casillo – ma vogliamo dire ai democrat di svegliarsi perché in politica non si regala nulla e quindi bisogna sempre lavorare e mettersi in discussione». D’ora in avanti, insomma, la maggioranza alla Regione non ruoterà più solo attorno al Pd. Di fronte a questo scenario, il ragionamento che si fa nel partito campano è chiaro: se l’operazione di De Luca è finalizzata a rafforzare la maggioranza, bene; ma se punta ad indebolire il Pd la risposta non può che essere di irritazione perché il partito ha sempre sostenuto e sostiene anche oggi lealmente De Luca. Gerardo Ausiello  , IL Mattino

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