Ascea. Nove milioni al sito archeologico di Velia. Interventi su impianti e museo

Pronti a partire lavori per nove milioni di euro nel sito archeologico di Velia. L’annuncio del sostanzioso finanziamento risale allo scorso aprile, quando ad Ascea arrivò il sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesaro. A distanza di nove mesi parte la prima tranche del piano di riqualificazione per un importo di tre milioni di euro. In […]

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Pronti a partire lavori per nove milioni di euro nel sito archeologico di Velia. L’annuncio del sostanzioso finanziamento risale allo scorso aprile, quando ad Ascea arrivò il sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesaro. A distanza di nove mesi parte la prima tranche del piano di riqualificazione per un importo di tre milioni di euro. In questa prima fase (a breve partiranno le procedure per le gare di affidamento dei lavori) sono previsti interventi per l’adeguamento dell’impiantistica e il museo. «L’obiettivo primario – spiega la sovrintendente Francesca Casule – è rendere l’area del parco archeologico di Velia in grado di ospitare manifestazioni di rilievo, oltre che inserirlo in eventi, come le aperture notturne dei siti, che tanto successo hanno incontrato nel pubblico. L’area ha grandi potenzialità di crescita, puntiamo a valorizzarla al meglio». In attesa che parta il progetto per Velia, fanno ben sperare i dati del 2016: un trend di crescita dei visitatori del 10 per cento: dai 28.000 del 2015 ai 33.000 dell’ultimo anno. Un risultato importante, frutto del Protocollo d’Intesa, siglato l’anno scorso tra il comune di Ascea, il segretariato regionale del Ministero dei Beni culturali, la Soprintendenza Archeologica, il Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano e Alburni, la Comunità Montana Bussento-Lambro e Mingardo e altri 12 comuni del Cilento. Tra le iniziative previste nei prossimi mesi una mostra permanente dei reperti di Elea-Velia, allestita nel palazzo De Dominicis-Ricci. «La mostra – precisa il sindaco D’Angiolillo – rientra in una strategia più ampia che punta a creare un circuito di collaborazione tra i diversi Comuni, ognuno dei quali trova il suo spazio ed i propri luoghi di identità promuovendo il proprio patrimonio. Il fine è ampliare l’offerta turistica e legarla anche ai prodotti enogastronomici e dell’artigianato locale». (Carmela Santi – Il Mattino)

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