Agerola, finisce l’Odissea del senatore Milo: arriva l’assoluzione

Finisce dopo quasi 7 anni l’Odissea del senatore di Agerola Antonio Milo, politico del gruppo Ala-Sc e membro della Commissione di Bilancio. Il senatore era stato accusato nel 2010 di aver ottenuto il rimborso di alcune fatture per prestazione fisioterapiche in realtà, secondo l’accusa, mai ricevute. Una vicenda giudiziaria tortuosa e lunga che si è […]

Finisce dopo quasi 7 anni l’Odissea del senatore di Agerola Antonio Milo, politico del gruppo Ala-Sc e membro della Commissione di Bilancio.

Il senatore era stato accusato nel 2010 di aver ottenuto il rimborso di alcune fatture per prestazione fisioterapiche in realtà, secondo l’accusa, mai ricevute. Una vicenda giudiziaria tortuosa e lunga che si è conclusa soltanto in questi giorni. Nella giornata di venerdì, 13 gennaio, è arrivata la parola fine: Milo, infatti, è stato assolto.

Mossa decisiva per arrivare alla verità, nella fattispecie, è stata quella della Procura di chiedere l’autorizzazione del Senato per utilizzare le intercettazioni telefoniche relative alla vicenda in questione, un’autorizzazione ottenuta poi nel luglio scorso.

Probabilmente è stata proprio questa la mossa che ha permesso di arrivare all’assoluzione del politico, il quale si è detto: “Molto felice che il Giudice per le indagini preliminari mi abbia assolto, perché il fatto non sussiste. Sono stato accusato in modo infamante di reati di falso e truffa e ora invece è arrivata l’assoluzione, tanto da ritenere di non dover neppure iniziare il processo. Il P.M. mi aveva mosso queste accuse sostenendo che avrei ottenuto il rimborso di alcune fatture per prestazioni fisioterapiche mai godute. La Procura poi, a luglio del 2016, ha chiesto ed ottenuto dal Senato anche l’autorizzazione ad usare le mie intercettazioni legate alla vicenda. Venerdì si è scritta la parola fine: non ho né truffato né falsificato alcunché”.

Per la precisione, l’inchiesta era incentrata sull’attività del centro fisioterapico di Casavatore, provincia di Napoli, “Fisiodomus”, il quale secondo i P.M. di Napoli aveva continuato la produzione di certificati e fatture riferite a prestazioni in realtà mai effettuate, visto che l’attività era ormai chiusa dal 2010.

Translate »