Lo Sponz Fest nella profonda Irpinia di Capossela , un plenilunio di musica

Più informazioni su

    Generoso Picone Il Mattino  Per il concerto della Notte d’Argento con la musica, la grande festa per i suoi 25 anni di musica, Vinicio Capossela ha scelto un luogo che essere così carico di significati e metafore pare uscire da un trattato di geografia fantastica. L’appuntamento è nel largo spiazzo della stazione ferroviaria dismessa di Conza-Andretta-Cairano, quella che 110 anni fa inaugurò il ministro Francesco De Sanctis e che nel 2010 è stata chiusa come ramo da tagliare: un posto sospeso nel tempo, da cui si può guardare la rupe di Cairano, quella dove nel romanzo di Capossela «Il paese dei Coppolini» vanno a conservarsi i siensi perduti, in mezzo a una corona di paesi del presepe appenninico irpino caro a Manlio Rossi-Doria in cui c’è sempre una sala dell’eco e del ricreo a ospitare infiniti matrimoni d’estate. Lì si sponza e lì, in fondo, iniziò la storia di Vinicio Caposella che da Hannover in Germania e dal Scandiano in provincia di Reggio Emilia arrivava da ragazzino con i genitori di Calitri e Andretta a partecipare alle feste degli sposi e ad amare, così, la musica e chi la suona. Non poteva esserci altro posto per celebrare l’anniversario. Venticinque anni fa, un quarto di secolo. «Non è solo un concerto, è una notte di musica, plenilunio, evocazione e Festa», promette lui. L’appuntamento di maggiore richiamo dello «Sponz Fest» 2015 è per oggi, dalle 18,30 alle prime luci dell’alba di domani. Alle 18,30 si apriranno i cancelli. «Per gli amanti del sogno del treno sarà un paese dei balocchi, – racconta – un set da avventura, una scenografia di frontiera in cui ognuno potrà essere interprete o regista della propria cinematografia. Poi sorgerà la luna, da dietro il monte Voltoio, il vulture dalle ampie ali, e prenderà possesso del cielo. A quel punto le bande si alterneranno sul palco e la trebbiatrice volante comincerà a pedalare nel vuoto». Allora sul palco saranno gli amici di Capossela. Ognuno incarna un’idea di frontiera: la frontiera del mito vivente, Antonis Xilouris, in arte Psarantonis, dal monte Ida di Creta, la fanfara macedone The Original Kocani Orkestar, già assieme a lui in «Live in volvo», la frontiera del Rio Grande con i Mariachi Mezcal e la frontiera del Tex Mex con i Los TexManiacs, da San Antonio, Texas, la frontiera del deserto dell’Arizona con Howe Gelb, la frontiera del fiume Ofanto con la storica Banda della Posta. Poi voci e personaggi dalla pagina de «Il paese dei Coppoloni»: Cicc’ Bennett, il cantante gladiatore protagonista di «Al veglione» Matalena, Testadiuccello, Asso Stefana, Zeno De Rossi. Dal tramonto

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »