Amalfi truffe alle assicurazioni fino all’Agro , l’inchiesta si allarga a 63 indagati

L’inchiesta è partita dalla Costiera amalfitana ed è arrivata all’ Agro Nocerino Sarnese .  Una ex giudice di pace ad Amalfi e prima ancora a Salerno, figura tra i 63 indagati per i quali la Procura di Napoli ha formulato l’avviso di conclusione indagini. Originaria di Angri, ma residente a Nocera Inferiore, è accusata di aver partecipato ad un’associazione per delinquere finalizzata a commettere truffe ai danni delle compagnie assicurative. La sua presenza nell’inchiesta ha determinato il trasferimento – per competenza – del processo alla Procura di Napoli. Alla fine di maggio dello scorso anno, i carabinieri – su ordine del Tribunale di Salerno – eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 30 persone: avvocati praticanti, un noto medico nocerino, testimoni fasulli e beneficiari dei risarcimenti. Interi nuclei familiari finirono nell’inchiesta partita proprio da Amalfi, dove faceva il giudice di pace e che riguardava in particolare 36 sinistri. Fascicoli curati dal praticante avvocato originario di Luzzi, in provincia di Cosenza, trapiantato a Pagani e sposato con un altro legale,  anch’ella partecipe al sistema. Altro ruolo di primo piano quello del medico,, finito un anno fa ai domiciliari, che figurava spesso come Ctu nominato dal giudice di pace nelle pratiche truffaldine. Nel mirino della Procura salernitana prima di quella di Napoli poi anche altri legali – finiti insieme  ai domiciliari nel maggio dello scorso anno -…. Il giudice per le indagini preliminari dispose anche l’interdizione dalla professione per altri due avvocati. Tutti i principali protagonisti della truffa, inclusa l’ex giudice di pace in un primo momento non indagata, rischiano il processo. Il giudice ad Amalfi decideva sulle cause di risarcimento danni proposte dai legali, tutti dell’Agro, e nominava un Ctu di fiducia – , noto medico in servizio all’epoca all’ospedale “Umberto I “di Nocera Inferiore – poi tra gli “attori” delle cause intentate costro le compagnie assicurative figuravano i parenti sia di , alcuni dei quali residenti a Luzzi in provincia di Cosenza, che della moglie , tutti paganesi. Intere famiglie sono finite sotto inchiesta. Inizialmente furono 36 i sinistri per i quali il gip Boccassini emise l’ordinanza di custodia cautelare. A non convincere le dichiarazioni inzialmente rese dal giudice di pace  che a proposito della sparizione di alcuni documenti dai fascicoli, tra questi proprio i certificati medici che attestavano il danno, sostenne che erano stati trafugati dagli stessi avvocati. E per la nomina di  come Ctu sostenne che era un amico e un bravo medico e per questo era stato spessissimo nominato come consulente tecnico proprio in quei fascicoli incriminati. Per l’accusa invece esisteva un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi episodi di truffa: oltre 500mila euro il danno quantificato dagli inquirenti ai danni delle compagnie assicurative per danni inesistenti o “ingigantiti” da false perizie tecniche. I reati contestati sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falsi resoconti di incidenti e perizie, tra Amalfi, Nocera, Pagani e a Rende, in Calabria. Dopo l’avviso di conclusione delle indagini gli avvocati difensori Pasquale Sepe Giro, Giacomo Morrone, Vincenzo Calabrese, Raffaele Zequila e Bonaventura Carrara, stanno valutando se proporre istanze difensive per i propri assistiti. Omissis dei nomi riportati integralmente sulla fonte,  da cui come rassegna stampa abbiamo ripreso questo articolo come rassegna stampa ,  La Città di Salerno

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