L’Inps e le endemiche disorganizzazioni dei suoi manager superpagati.

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    Non voglio fare i complimenti alla dirigenza INPS per il servizio online ASPI, per il relativo pin dispositivo o per la professionalità dimostrata nelle comunicazioni multimediali con patronati ed imprese. E’ bene poi ricordare che il cittadino lavoratore in veste di contribuente, congiuntamente al proprio datore di lavoro, è sovrano. Infatti, quasi inconsapevolmente versiamo ciclicamente onerosi contributi senza dei quali l’ente non avrebbe ragione d’esistere e questi signori dovrebbero cercarsi un altro lavoro. Come ad es. una squadra di calcio senza tifosi o un albergo senza clienti. Fatta questa elementare premessa vi segnalo questa mia esperienza che, ho poi scoperto essere comune a centinaia di altri lavoratori stagionali.
    E’ dalla fine di novembre u.s. che aspettavamo una lettera, una mail, un sms, un segnale di fumo dall’Inps riguardo l’accoglimento o meno del cosiddetto “sussidio di disoccupazione”, ma niente! Ho cercato lumi tramite il mio pin online ma, stranamente, risultava bloccato(?). Così, poco prima di Natale, mi sono recato di buon ora (con il mio fidato sacco a pelo-Inps, comprato in occasione delle passate esperienze fatte alle intemperie sul marciapiede o sulle affollate scale del Centro dell’impiego di Sorrento) alla sede Inps di Castellamare di Stabia. Arrivato alla 7,30 mi sono iscritto alla “pre-fila”, una sorta di preliminari di qualificazione “no profit” in attesa dell’apertura dei cancelli d’accesso agli sportelli interni. Dopo la prova pulsante al “touch screen” per lo scontrino di prenotazione, dove vieni spazzato via dalla folla se non intuisci (o ti danno una dritta) che, ad es., per la domanda di disoccupazione devi pigiare in direzione della sigla “prestazione sostegno reddito”, il tutto veramente molto intuitivo, da geni della comunicazione. Ho visto gente che nel dubbio li premeva tutti 🙂 .
    Passato questo simpatico “fil rouge” e dopo quasi un’ora d’attesa, mi è stato finalmente assegnato un impiegato al computer che, previo C.F. da me esibito, tempo 4 minuti netti, mi ha comunicato che i “problemi” erano stati tutti risolti, senza però motivarne sia la ragione del blocco del pin sia la causa del loro mancato pagamento. Certo non aspettavo mica un formale “ci scusiamo per i disagi arrecati” o un british “sorry” da parte di chi, in quel momento, rappresenta il collegamento tra Stato e cittadino. Ma andava bene così e ho pensato che l’importante era il (presunto) positivo esito della faccenda. Ho perciò educatamente salutato l’impiegato e sono andato via alle 9,45.
    Purtroppo non era mica finita lì, infatti i soldi che di diritto spettano sia a me sia a molti altri lavoratori, non sono tutt’oggi arrivati. Eppure nel mio caso era passato più di un mese dalla mia ultima, indimenticabile, esperienza al tecnologico sportello Inps sopra descritto. Così, il 19 gennaio, mi sono collegato fiducioso online col mio pin “sbloccato” per scoprire che dei pagamenti non esisteva nessuna traccia! Imbufalito non poco mi sono recato di nuovo a Castellammare con relativo viaggio e trafile varie per un totale di altre due ore e mezzo perse. Il caso ha voluto che ho incontrato lo stesso impiegato di dicembre che, però, stavolta ha pure migliorato i suoi tempi di risposta. In 30 secondi e due decimi mi ha sbloccato per la seconda volta, senza problemi o inghippi il “teorico” pagamento della mia indennità, prevista però con pagamento di SOLI due mesi su tre, per fine gennaio 2015. Confesso che ho rasentato idee pre-omicide (scherzo) perché il tutto sembrava avere una logica volutamente dolosa al fine di pagare il più tardi possibile quanta più gente. VERGOGNA! Possibile mai che se non paghi una multa entro 60 gg., il canone o il bollo auto o una semplice bolletta, t’arriva una cartella esattoriale della consorella Equitalia? Possibile che per i dirigenti, veri responsabili, non esista nessun tipo di sanzioni o pignoramento ma addirittura premi di produzione? Non ci credete? Il tutto è documentato e pubblicato online in 12 pagine sul portale Inps di cui allego il link alla fine. Vi anticipo solamente che ci sono numerosissime retribuzioni mangeriali , risalenti al 2013, che superano i 190.000 euro. Eppure dai media risulta che le casse l’ente siano in ROSSO. Boh? Sarà mica a causa della mia disoccupazione? E’ bene ricordare, che tale ente si FREGA INPUNEMENTE DA SEMPRE i primi SETTE GIORNI DI RETRIBUZIONI. Cioè, in linea di principio, quando ti è “concessa” la disoccupazione… perché per i primi 7 giorni devi mangiare dal cassonetto della spazzatura? Un Caf, un avvocato, un giornalista, un politico (l’unica speranza è forse il M5s) o i nostri poco solerti sindacati dei lavoratori dai noi pagati con trattenuta mensile in busta paga, potrebbe cortesemente spiegarci il perché? In conclusione, caro direttore generale Mauro Nori, stipendio annuo 240.000 euro, mi rivolgo a Lei, cari DIRIGENTI CON INCARICO DI LIVELLO GENERALE, per quanto siete pagati dovreste fornire un servizio ineccepibilmente PERFETTO, nel quale NESSUNO viene lasciato indietro! Vi consiglio di fare un giretto in Francia, Germania, Inghilterra, Usa per imparare come viene gestita la “res publica”. E poi ci lamentiamo solo dello stipendio dei parlamentari o dell’ex presidente Napolitano. Mah!
    Ringrazio e saluto tutti per l’attenzione.
    Angelo

    http://www.inps.it/docallegati/Informazioni/amministrazione-trasparente/personale/Documents/21_allegato_dirigenti_retribuzioni_2013.pdf

    http://www.inps.it/portale/default.aspx?iMenu=1&iNodo=9071 (Utente dal Web)

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