Hamsik cerca gol e assist per il rilancio. Scalzato da De Guzman nella sfida con la Lazio torna titolare in coppa

Improvvisamente in discussione. Un totem come Hamsik finito in panchina contro la Lazio e Napoli più equilibrato con De Guzman in campo. Solo la mezz’ora finale, pochi lampi, un unico vero guizzo, quello dell’assist a Callejon. Rabbia che lo slovacco potrà trasformare stasera in energia positiva: una maglia da titolare e la possibilità di dare una risposta chiara sul campo. La crisi dell’ottavo anno, poche luci e tante ombre in questa stagione. Soprattutto la mancanza di continuità, dopo una buona prova sempre un passo indietro e le tante sostituzioni di Benitez. Un ruolo che proprio fa fatica a digerire ma contro l’Udinese vuole nuovamente rialzare la cresta e riprendersi il Napoli. La coppa Italia: ne ha vinte due in maglia azzurra, nella prima finale all’Olimpico contro la Juve fu decisivo con il gol del raddoppio dopo una corsa di sessanta metri. In quel Napoli partiva più dietro e aveva spazi per inserirsi e segnare, era la squadra di Mazzarri. Nel modulo di Rafa gioca da trequartista alle spalle della punta più avanzata, i compiti sono diversi: adesso la sua prima missione è collegare in continuazione centrocampo e attacco, pensare alla fase difensiva e mantenere la lucidità per gli assist. Un lavoro dispendioso dal punto di vista fisico e mentale. Rafa ha sempre difeso pubblicamente il suo capitano ma è evidente il dato di un rendimento nelle prime 19 giornate di campionato inferiore al suo livello standard degli anni d’oro. Riparte dalla Coppa Italia e dall’Udinese di Stramaccioni. La notte del riscatto, quella in cui dovrà agevolare l’esordio dal primo minuto di Gabbiadini. Hamsik vuole rimettersi al centro del Napoli e migliorare la media realizzativa stagionale, cinque gol tra campionato e coppe europee. Va a caccia della prima rete del 2015 e soprattutto di una prestazione di spessore per cancellare le ultime delusioni. Il capitano del Napoli, il simbolo azzurro non vive un momento esattamente felice, una stagione esaltante. Anzi, salvo qualche parentesi positiva, tipo la notte di Doha, le sue prestazioni sono state spesso al di sotto della sufficienza. L’equilibrio di squadra trovato con De Guzman nella sua posizione, la concorrenza dell’olandese che ha mostrato di muoversi bene anche sull’esterno ma riesce a dare il meglio di sé da trequartista. Caratteristiche diverse tra i due, più dinamismo e corsa di De Guzman, una maggiore tecnica e capacità di leggere le giocate da parte dello slovacco. La notte del riscatto in Coppa Italia, Hamsik chiamato a guidare il Napoli due, quello con tante novità in tutti i reparti e con Benitez che darà una chance a quelli meno impiegati. Un direttore d’orchestra, la necessità di tirarsi su con il morale e far girare tutta la squadra. Il cammino di coppa comincia con l’Udinese, avversario indigesto quest’anno con il ko degli azzurri al Friuli (1-0) e anche la stagione scorsa con un doppio pareggio: il rocambolesco 3-3 al San Paolo e l’1-1 di Udine. Una partenza in Coppa Italia tutt’altro che soft, una squadra da non sottovalutare quella bianconera. Hamsik chiamato a dare l’esempio e a riscattarsi contro l’Udinese, tante volte avversaria nei suo otto anni azzurri. Belle prestazioni e anche gol decisivi, come quello del 2-1 nel campionato 2012-2013, quello del secondo posto. (Roberto Ventre – Il Mattino)