Azzurri inguardabili: addio al terzo posto. Terzo pareggio consecutivo, fischi dei tifosi a Fuorigrotta

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    Il pareggio riacciuffato per i capelli e addirittura la palla gol di De Guzman all’ultimo secondo sventata da Sepe non cambiano il giudizio della partita del Napoli. Molto negativa la prestazione degli azzurri, tra le peggiori in assoluto di questa stagione. Il punto conquistato in rimonta contro l’Empoli serve ad allungare a undici la serie positiva: una magra consolazione per una squadra che dopo la sosta si è di nuovo bloccata sui pedali con tre pareggi consecutivi, più quello di Europa League contro lo Sparta Praga, e che ora è scivolata al quarto posto in attesa del match di stasera della Samp. Empoli per un’ora assoluto padrone del campo: primi su ogni pallone i ragazzi di Sarri, superiori nettamente a centrocampo, veloci nelle triangolazioni palla a terra e pericolosissimi nelle ripartenze. L’idea di gioco è semplice ma molto efficace, una squadra equilibrata in fase difensiva con il giovane Rugani leader del reparto ed essenziale nello sviluppo della manovra. Il Napoli stenta ad entrare in partita, i ritmi sono compassati, non c’è furia agonistica, gli azzurri appaiono scarichi e senza la necessaria fiducia e autostima. Si intuisce subito che l’anticipo dell’ora di pranzo stavolta rischia di diventare indigesto per il Napoli dopo le quattro vittorie su quattro nei precedenti al San Paolo. Problemi che si acuiscono dopo il gol del vantaggio dell’Empoli, una perfetta applicazione della ripartenza da manuale nata da un pallone gestito male a centrocampo da Ghoulam. La rete dell’1-0 dell’Empoli è la fotografia del problema principale del Napoli di Benitez, basta perdere un pallone sulla trequarti per subire un gol in contropiede con tre passaggi di fila. Una serie di errori a catena fino al tiro vincente di Verdi. Una situazione che si ripete con pericolosità in almeno altre due circostanze con le palle gol sprecate da Maccarone e Tavano. Il secondo gol di Rugani nasce da un calcio d’angolo: una rete da palla inattiva che è la specialità dell’Empoli di Sarri ma è soprattutto un punto debole del Napoli. L’assenza di Koulibaly si è fatta sentire perché l’incerto Albiol di quest’anno perde ancora più convinzioni con Henrique al suo fianco. Certo è che la difesa va in tilt anche e soprattutto per la mancanza di filtro a centrocampo: stavolta David Lopez e Jorginho steccano completamente la prova, si trovano continuamente in inferiorità numerica e sono molto imprecisi nella costruzione del gioco. Addirittura in una circostanza si scontrano lasciando un’iniziativa pericolosissima all’Empoli. La crisi di Hamsik è l’emblema degli scricchiolii sempre più evidenti del progetto tecnico-tattico di Rafa. Lo slovacco ormai è in piena confusione e ricopre con crescente fatica un ruolo che non sente suo fino in fondo. Si accende solo in due occasioni e per il resto si muove senza incidere, l’ombra dell’Hamsik che fu con Mazzarri. Un big in chiara difficoltà ormai da tempo. Più presente nella manovra e combattivo Callejon ma lontano parente del bomber implacabile fino alla sosta, i suoi guizzi non sono più decisivi e pesa la sua palla gol fallita sul 2-2 a due passi da Sepe. Mertens, al rientro dal primo minuto dopo il terribile incidente alla testa, è piuttosto vivace ma non determinante. Stesso discorso per Higuain nella mezz’ora in cui Benitez lo manda in campo. Difficoltà evidenti nell’azionare le solite giocate offensive, il Napoli arriva pochissime volte in maniera pulita alla conclusione. L’unica nota positiva è rappresentata dai gol di Zapata e De Guzman, gli attaccanti di scorta. Il colombiano a lungo in difficoltà fa vedere le cose migliori quando Benitez gli sistema al fianco Higuain e segna di testa sfruttando al meglio la sua qualità. L’olandese conferma la sua incredibile media gol segnando il 2-2 nei 25 minuti in cui viene impiegato (con l’Empoli in quel momento in dieci) e sfiorando la rete del clamoroso sorpasso. La reazione del Napoli dura una decina di minuti, un paio di fiammate dettate dall’orgoglio del momento e comunque quando in campo non c’è più Hamsik e Benitez passa al 4-4-2. Il Napoli tira fuori tutte le energie nel momento della disperazione, Rafa cambia ancora modulo nel finale passando al 4-3-3 e gli azzurri sfiorano il clamoroso ribaltone. Invece questa con l’Empoli è l’ennesima occasione sciupata contro le piccole che fa scivolare il Napoli al quarto posto. (Roberto Ventre – Il Mattino)

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