Castellammare di Stabia. Arrestato 2 volte in un giorno. Ruba uno scooter, va ai domiciliari, evade, di nuovo arrestato

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Castellammare di Stabia. In manette. E poi subito libero di andarsene in giro. Due volte nel giro di neanche 24 ore. Giustizia dalle porte girevoli per Carmine D’Auria, 31 anni, pregiudicato del centro antico di Castellammare che ha riassaporato il gusto della libertà assai in fretta. Adesso può starsene tranquillo nella sua casa in zona Santa Caterina, dopo essere stato arrestato due volte in un giorno e una notte. Non è un gioco e nemmeno una barzelletta questo strano ‘ping pong’, ma l’ultima vicenda giudiziaria che vede protagonista un pregiudicato di Santa Caterina, zona dove i ‘cavalli di ritorno’ vanno per la maggiore. Con poco sforzo (in fondo per forzare uno scooter non si deve essere dotati di chi sa quale abilità) si ottiene il massimo ritorno economico (la ‘taglia’ che viene chiesta al derubato di turno per la restituzione dello scooter). Tornando alla vicenda che vede protagonista Carmine D’Auria, noto con il soprannome di ‘tuppillo’, i carabinieri della Compagnia di Castellammare, agli ordini del maggiore Gennaro Cassese e del tenente Carlo Santarpia, lo hanno arrestato due volte nel giro di neanche 12 ore. Nel pomeriggio di venerdì, infatti, i militari dell’Arma lo hanno colto in flagrante, ancora in sella allo scooter, uno Scarabeo 150, che aveva rubato nemmeno 10 minuti prima a una persona di Gragnano. Il proprietario se n’era accorto, affacciandosi dal balcone di casa, con tutta probabilità attirato dai rumori (forse anche l’allarme dello scooter) che i ladri stavano facendo e ha chiamato il 112. Mentre alla centrale operativa c’era chi raccoglieva la denuncia, i carabinieri motociclisti di pattuglia nella zona delle Terme hanno notato due persone in sella a due scooter, uno che spingeva l’altro. Così come si fa quando uno scooter resta in panne, insomma. Oppure se lo si è messo in moto senza averne le chiavi. Così come si fa quando uno scooter resta in panne, insomma. Oppure se lo si è messo in moto senza averne le chiavi. I carabinieri sono intervenuti e sono riusciti a bloccare Carmine D’Auria, mentre il complice è scappato. Scooter restituito al legittimo proprietario, cavallo di ritorno stroncato sul nascere. Eh sì, perché con tutta probabilità il furto avvenuto sotto casa della persona di Gragnano era soltanto la prima “puntata” di un copione andato in onda tantissime volte anche quest’estate, nonostante le pochissime denunce arrivate alle forze dell’ordine. Una volta rubato lo scooter, i ladri chiedono una ‘taglia‘ per la sua restituzione. Una vera e propria estorsione che va sotto il nome di cavallo di ritorno. Stavolta è stato impossibile grazie alla denuncia del proprietario e al tempestivo intervento dei carabinieri. Per D’Auria, arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima. Nottata, dunque, da trascorrere rigorosamente a casa. Ma sarà stato il caldo afoso, o la voglia matta di libertà, il pregiudicato di Santa Caterina a casa non ci è rimasto. Alle 3 del mattino i carabinieri lo hanno beccato in piazza Orologio dove stazionava per un boccata d’aria. Tecnicamente: evasione dagli arresti domiciliari. Nuova accusa, nuovo arresto. Intanto albeggiava. Poche ore dopo il 31enne si è presentato davanti al giudice monocratico di Torre Annunziata Ernesto Anastasio per rispondere di entrambe le accuse. Assistito dall’avvocato Antonio de Martino ha patteggiato 10 mesi. Pena sospesa. Di nuovo in libertà. (Alessandra Staiano – Metropolis)

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