La mancanza dell´etica, della moralità, della spiritualità minano le basi della nostra società.

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    Molto spesso, negli ultimi tempi, mi sono ritrovato a parlare e scrivere della mancanza dell’etica e della moralità nella vita pubblica e sociale, aggiungerei a questi due principi fondamentali anche la mancanza di spiritualità, che stanno minando inesorabilmente le basi della nostra società.

    Mai come oggi, avverto, che il dualismo tra il bene e il male si presenta sotto forma che all’apparenza ha dell’incredibile, ci appare, a differenza di quello che rappresenta, un qualcosa di assolutamente  normale, anche quando è il male a trionfare sul bene.

    Basti osservare quanti falsi profeti si annidano nella nostra società, nella nostra vita, senza che ce ne rendiamo più conto, accettiamo passivamente i messaggi di questi lestofanti che ci arrivano dai media, dalle tivù, in particolare da quelle commerciali. Questi saltimbanchi autonominatisi grandi politici, maestri di vita, professori, difensori dei diritti umani, giudici cercano in tutti i modi possibili di restare inchiodati al potere, pronunciando invettive velenose contro chiunque osi criticarli.

    Una pletora di cortigiani-cortigiane, forti delle posizioni conquistate, sono schierati a fianco di questi falsi profeti, e pur di mantenere in auge le proprie posizioni, sono disposti a tutto.

    Non è difficile immaginare il perché: potere, contratti, incarichi, consulenze, carrierismo sono alla base di questo mercimonio. E cosa c’è che inebria più del denaro e del potere in questa società così corrotta?

    Ci si rende conto di quanto sia facile soggiogare i più semplici, avendo a disposizione mezzi e denaro? Penso in particolare alla politica, che parla quasi sempre con slogan ben studiati ed opportunamente costruiti, con l’unico scopo di raccogliere il maggiore profitto elettorale possibile.

    Il “Popolo sovrano”, il “bene della Nazione”, sono espressioni in gran spolvero da parte di questi politici. Personalmente ritengo che la sovranità popolare sia fortemente condizionata anche quando, a ragione o a torto, ci  illudiamo di poterla esprimere.

    Sin dall’inizio ho parlato della mancanza di etica, moralità, nonché per la prima volta, anche della  mancanza della spiritualità, cercherò nei limiti del possibile di fissare in breve questo mio convincimento.

    La Spiritualità come senso di appartenenza ad una comunità, in contrapposizione alla materialità della vita di ogni giorno, dovrebbe metterci nella condizione di agire sempre nel migliore dei modi per raggiungere il bene comune.

    In mancanza di Essa, immancabilmente ci ritroveremo sempre più a confrontarci con il diffondersi di stati d’animo negativi, paure, depressioni, e il ricorrere a psicofarmaci ci sembrerà l’unica via d’uscita. La Spiritualità è quella che ci connette con gli altri, condividendo la nostra vita, superando l’egoismo, il narcisismo, nonché l’individualismo assoluto.

    Felice Casalino

     

     

     

     

     

     

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