Figure di luce

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    Figure di luce

     

    “ Un uomo che ha una venerazione per la vita, non si limita a dire le sue preghiere.

    Egli si getterà nelle battaglie per conservare la vita , se non altro perché lui stesso è un’estensione della vita stessa che lo circonda”

                                          ( A.Schweitzer)

     

    In questo inizio  di settembre voglio ricordare due figure eccezionali nella storia dell’umanità, entrambe morte i primi giorni di questo mese, Albert Schweitzer e la beata Teresa di Calcutta, il primo deceduto il 4 settembre e la seconda il giorno 5 dello stesso mese.

    Le ho definite figure di luce,perché sono stati  raggi di sole che hanno riscaldato con le loro esistenza i posti più bui del mondo e ambedue sono stati   insigniti del premio Nobel per la pace, in difesa della quale si  sono battuti per tutta la vita , in totale umiltà e sempre al servizio degli ultimi. E credo che  giusto in questo momento parlare di pace non ricorrendo a  frasi altisonanti ,ma commemorando vite fatte di pace.  

    Albert Schweitzer (1875-1965), svizzero era un musicologo  e un  teologo protestante il quale dopo avere preso anche la laurea in medicina  scelse di lasciare tutto e andare in Africa, a curare i lebbrosi insieme con la moglie Helen con la quale rimase a Lambarenè , nell’ospedale da lui fondato, fino alla morte. Aveva un profondo amore e rispetto per la vita umana e per tutte le creature avendo maturato nel  profondo di se stesso una “vocazione” all’etica dell’amore, così lui la definiva, e queste parole rispecchiano in pieno il suo credo ”Io sono una vita che vuole vivere , circondato da altre vite che vogliono vivere” . Trascorse gran parte della sua vita in uno dei posti più abbandonati e dimenticati del mondo , nel Congo , combattendo la sua guerra contro un male non ancora del tutto vinto ,la lebbra ,divenendo per i suoi pazienti medico del corpo, ma soprattutto  maestro dell’anima. Ma quest’uomo eccezionale fu anche un grande organista  tant’è che la musica faceva parte delle sue doti spirituali. Nutriva una  venerazione  per Johann Sebastian Bach e una volta scrisse «Seguivo con profonda emozione quei misteriosi suoni che si perdevano nella penombra della chiesa …».Spesso la sera , dopo un’interminabile e faticosissima giornata di lavoro accanto ai malati , si sentivano risuonare nella foresta accanto all’ospedale le note limpide e toccanti del suo organo che donava un autentico atto liturgico a  Dio , all’uomo e al creato .E’ stato un grande fautore della grandezza dell’uomo nella difficile epoca in cui è vissuto, infatti ha visto i due conflitti mondiali e ha gridato con la vita  il suo no alle guerre e ad ogni tipo di divisione anche a quella religiosa, anticipando tempi futuri .Una volta ebbe a dire: “ le differenze tra le Chiese sono destinate a scomparire. Già da bambino era bello che nel nostro paese ,cattolici e protestanti celebravano le loro feste insieme”

    Della stessa tempra e di medesimi ideali è vissuta la Beata Teresa di Calcutta( 1910- 1997), Madre Teresa per il mondo, piccola e fragile donna albanese, ,ma un vero gigante della fede al sevizio di Cristo e della Chiesa. Amava definirsi “una matita nella mani di Dio”e come tale è vissuta , ha scritto una storia straordinaria di dedizione totale agli abbandonati del mondo facendo un ulteriore voto religioso oltre quello di povertà, di castità e di obbedienza, con il  voto di servizio ai più poveri dei poveri, soprattutto ai rifiutati della città di Calcutta in India , divenuto il luogo privilegiato della sua opera di missionaria della carità , come desiderava essere considerata . Una vita perciò fatta di amore disinteressato e di compassione per chiunque lo richiedesse, senza differenze di casta, di colore e di religione , era sempre pronta a donare un sorriso anche nei momenti più disperati, è questo era  il suo motto, sorridere a Dio sempre e comunque .Diceva alle tante consorelle dell’ordine da lei istituito e che l’avevano seguita nelle tante case sparse in tutto il mondo:” siate gentili l’una con l’altra. Preferisco che facciate errori nella gentilezza piuttosto che miracoli nella scortesia. … così tante sofferenze , così tanta incomprensione e per che cosa? Soltanto  per una parola , uno sguardo, un’azione affrettata, e il buio riempie il cuore di in altro”

    Il suo messaggio continua a diffondersi e la sua figura non è mai stata  dimenticata .Donna di pace , dotata di una forza interiore sorprendente, ha dato un esempio  unico al mondo  lasciando un ricordo indelebile in tutti quelli che hanno avuto il privilegio di incontrarla , sia umili che potenti con i quali si relazionava con semplicità , umiltà e determinazione senza mai dare segni di servilismo o il benché minimo accenno a compromessi . La sua luce continua a risplendere come la sua indiscussa santità , ma è una santità senza clamore , una  santità del quotidiano fatta di nascondimento e di silenzio, ma per questo forse fa tanto  “rumore”…

    Vi lascio con un suo  pensiero che la dipinge benissimo:

    “ Se mai diventerò una santa , sarò di sicuro una santa dell’oscurità. Sarò continuamente assente dal Paradiso per accendere la luce a coloro che , sulla terra , vivono nell’oscurità”

     

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    Trudy Borriello

     

     

     

     

     

     

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