La forza della pace

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    La forza della pace

     

    Oh Signore, fa di me uno strumento della tua pace
    dove è odio, fa che io porti l’amore
    dove è offesa, che io porti il perdono,
    dove è discordia, che io porti l’unione,
    dove è dubbio, che io porti la fede,
    dove è errore, che io porti la verità,
    dove è disperazione, che io porti la speranza,
    dove è tristezza, che io porti la gioia,
    dove sono le tenebre, che io porti la luce.
    Maestro, fa che io non cerchi tanto
    di essere consolato, quanto di consolare,
    di essere compreso, quanto di comprendere,
    di essere amato, quanto di amare.
    Perchè è
    dando, che si riceve,
    perdonando, che si è perdonati,
    morendo, che si resuscita a vita eterna.

    (Francesco di Assisi)

     

    La pace non è una cosa facile né scontata, è una conquista dura  che esige pazienza e un  continuo  lavoro certosino su stessi , direi che è una lotta senza armi che vanno sostituite  da una forte dose di amore,  perdono,  unione, fede,verità, speranza ,  gioia e luce, parafrasando  le  stupende e semplici parole della preghiera di Francesco d’Assisi,il santo forse più amato e conosciuto soprattutto dai non credenti. La pace, lui ci dice in questo testo   lontano nel tempo ma vicino nel senso, è  una lotta silenziosa contro l’odio, l’offesa , la discordia , il dubbio , l’errore , la disperazione , la tristezza e le tenebre interiori. Solo così si vedrà affiorare  la forza attiva della pace, parola che fa rima con il termine  luce , sono entrambe parole brevi, solo 4 lettere ,ma  essenziali come  lo sono  tutte le cose veramente importanti, senza orpelli e come altre due  brevissime parole basilari,la vita e il  vero.

    E  parlando di pace mi viene in mente un’altra figura , gigantesca per la sua portata umana e spirituale , appartenente al mondo orientale , ma paragonabile a  S. Francesco, ormai senza più radici o provenienze specifiche,ma al disopra di ogni nazione , religione o razza:mi riferisco a Gandhi ( 1869-1948)  eroe e martire  del movimento dell’indipendenza dell’India  e sostenitore di due principi fondamentali che gli sono costati la vita la non-violenza (Ahimsa) vista come forza attiva dell’io  più profondo e la difesa  della verità’ (satyagraha) intesa come amore positivo in azione , senza compromessi col mondo.

    Gandhi era  certo dell’esistenza di Dio, ma preferiva definirlo Verità piuttosto che Amore perché ,diceva, mentre non tutti intendono l’Amore nello stesso senso, la Verità ha un significato chiaro ed universale , comprensibile sia nella prospettiva del monoteismo che in quella del politeismo e del panteismo.

    Vi lascio con alcuni suoi pensieri su cui varrebbe fermarsi a riflettere per la grandezza dei loro contenuti , sono un volo verso l’infinito, lasciano intravedere altri orizzonti per l’umanità: .

    “Non c’è una strada per la pace , la pace è la strada

    “ La vera clemenza si ha soltanto quando si è dalla parte di chi ha il potere di punire.Essa è priva di senso quando proviene da una creatura impotente,perché è difficile che un topo perdoni un gatto mentre viene fatto a pezzi da questo” (1947)

    “Non si scorge ancora l’alba del giorno in cui la spada sarà sostituita dall’aratro” (1947)

    “E’ mia convinzione che l’Europa di oggi non mette in pratica lo spirito di Dio o del Cristianesimo. E’ cristiana soltanto di nome , in realtà adora Mammona: E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago , che un ricco entri nel regno dei Cieli, sono parole di Cristo. I suoi cosiddetti discepoli , invece, misurano il loro progresso dai beni materiali “ (1920)

    “ Il riconoscimento dell’eguaglianza e dell’unità costitutiva di tutti i viventi esclude già di per sé l’idea della superiorità e dell’inferiorità” (1925)

     “ Credo con tutta l’anima che il Dio del Corano è lo stesso Dio della Gita e che tutti siamo figli del medesimo Di .Dopo aver studiato per quanto possibile le religioni più importanti,  sorse in me l’idea che dovesse esserci una chiave con la quale dischiudere l’unità fondamentale di tutte le religioni:è infatti significativo scoprire che esse hanno qualcosa in comune. Queste chiavi sono la verità e la non-violenza!” (1940)

     “ Dalla democrazia non verrà nulla di buono se non saremo disponibili ad ascoltare chi la pensa diversamente da noi. Se non vogliamo prestare ascolto al nostro avversario o se, dopo averli ascoltato, ci facciamo beffe di lui, noi sbattiamo la porta in faccia alla ragione. Quando l’intolleranza diventa un’abitudine, si arriva fino a perdere di vista la verità” (1942))

    “ IO prego per i cristiani, perché diventino cristiani migliori, e per i musulmani perché diventino musulmani migliori .Sono convinto che un giorno Dio ci chiederà conto, e lo fa già oggi, di quello che siamo, e cioè di quello che facciamo, non della denominazione che ci siamo dati. Presso di Lui le Opere sono tutto, e la Fede senza le Opere è nulla. Presso di Lui le Opere sono la Fede e la Fede sono le Opere” (dal carcere).

     

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    Trudy Borriello

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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