Fiamme di speranza
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Fiamme di speranza
“La fiamma è piccola, mentre l’oscurità della notte è grande. La fiamma è tremula , debole e fragile, a rischio;basta un niente per spegnerla. La notte e l’oscurità , invece , sono qualcosa di automatico :il buio è solido, va da sé. La fiamma della lampada va nutrita, coltivata. Al contrario, il buio non ha bisogno di niente perché cala da solo e rimane. Eppure questa piccolissima realtà che è la fiamma risulta vincente :vince qualunque buio, splende nelle tenebre, è la luce che viene nel mondo. Anche piccolissima, una fiamma vince l’oscurità, è sempre vittoriosa sulla notte. E.’ questo ciò che sento : siamo una fiamma piccola,apparentemente fragile,insignificante;lo sono io, lo siete voi,lo è anche la Chiesa nel mondo .Ma questa fiamma fa risplendere una luce nella notte, è un segno di speranza, la si vede anche da lontano:è ricca, piena di calore infonde fiducia, apre nuovi orizzonti. Siate questa fiamma!”
Sono parole del Cardinale Carlo Maria Martini il quale dopo una lunga e devastante malattia, il Parkinson,da poco ci ha lasciato tra il rimpianto di molti ,credenti e non. Ho prese queste righe da un suo libro del 2009 intitolato “ Liberi di credere”perché mi sono sembrate una sorta di manifesto del credo di questo uomo che sull’annuncio della necessità per ogni uomo di ri-avere quella“fede in Dio”, perduta o mai trovata, ha costituito il fondamento della sua missione sacerdotale. Sopratutto egli si è rivolto ai giovani ,forse perché essi ,a causa,o per meglio dire grazie alla giovinezza,sono i più capaci di captare la freschezza e la libertà della sua fede evangelica, rimasta salda e fino all’ultimo momento. Luigi Accattoli, giornalista vaticanista, nella prefazione di questo libro di Martini ,ad un certo punto ha scritto che il cardinale” affermava che un po’ più di vento dello Spirito non avrebbe fatto male. In genere i vescovi trattengono il gregge, Martini invece l’esortava a novità coraggiose e a godere in pienezza della libertà del Vangelo”
E’ particolarmente significativa,secondo me, quell’immagine della fiamma che anche piccolissima e di breve durata ,dà sempre un po’ di luce Ed è proprio vero che mentre il male come il buio cala nella nostra vita e cerca di rimanerci, si autoalimenta distruggendo e morti-ficando, la fiamma come il bene, invece ha bisogno di essere continuamente alimentata come avviene in un camino , per esempio, da ceppi o da carta , ha bisogno di un nostro intervento, altrimenti può soffocare e spegnersi . Ma la brace resta sotto la cenere, come in attesa ….
Sono stata a fine agosto per un breve viaggio di piacere a Cracovia, città con un centro antico medievale bellissimo, con chiese gotiche e palazzi maestosi ricchi di bellezza e storia .Una storia, molto spesso dolorosa, infatti qui l’orrore del nazismo ha mietuto migliaia di vittime , basti pensare al vicino campo di concentramento di Auschwitz!Sono passata anche per il quartiere ebraico della città di Cracovia e anche lì,nonostante sia passato più di mezzo secolo, si avverte ancora intatto, per chi vuole sentire ,il dolore e il buio dell’avvenuto passaggio del male.
Ma poi sono andata nella cittadina di Chzestochowa, al santuario della Madonna nera e ho percepito intatta nella moltitudine della gente presente , in maggioranza polacca, la fiamma della fede. C’erano vecchi, tanti , famiglie , tante , ma anche numerosi giovani ,cosa che da tempo non si vede nelle Chiese delle nostre città. Ma in particolare mi ha colpita la profondità e il rispetto verso il sacro che queste persone dimostravano a cominciare già dagli atteggiamenti esterni. Chiese dentro barocche ,certo ricche d’oro, forse troppo per i nostri gusti ,ricche di ex-voto, che comunque parlavano di una religiosità popolare , rimasta inalterata e fortemente sentita nel tempo. Nonostante gli orrori da loro vissuti e mai dimenticati. In quella chiesa della Madonna nera, Papa Wojtila è venuto molto spesso a pregare insieme a quel popolo da lui tanto amato, questo papa che ha vissuto il doloroso percorso della malattia in prima linea con coraggio e dignità , condividendo la fiamma della fede e della speranza mai spenta in lui, con il mondo intero.
E voglio terminare allora con un pensiero proprio di Giovanni Paolo II , papa Wojtila,che così parlò in suo libro a proposito dell’orrore del male nella storia, e il suo cuore era pieno della la fiamma della speranza mentre parlava :
“ Non si dimentica facilmente il male di cui si è fatto esperienza. Si può soltanto perdonarlo. E che cosa significa perdonare, se non appellarsi al bene che è più grande di qualunque male?Tale bene,in definitiva, ha il suo fondamento soltanto in Dio. Solo Dio è questo bene, Il limite posto al male dal Bene divino è entrato a far parte della storia dell’uomo e in particolare della storia d’Europa, per opera di Cristo Non è dunque possibile separare Cristo dalla storia dell’uomo. Proprio questo dissi in occasione della mia prima visita in Polonia , a Varsavia, in pizza della Vittoria. Affermai che non è possibile separare Cristo dalla storia della mia nazione. Ma è possibile separarlo dalla storia di qualsiasi altra nazione?E’ possibile separarlo dalla storia dell’Europa?Solo in Lui, di fatto, tutte le nazioni e tutta l’umanità possono ancora “varcare le soglie della speranza”!
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Trudy Borriello