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    CHI E’ HELMUT BERGER?

     

    Ritengo che un giornalista debba affrontare ogni argomento senza alcuna remora verso la società. Purchè il giornalista rispetti la “ La Carta dei Doveri del giornalista, il codice deontologico e la Dichiarazione dei Diritti Umani sottoscritta a Parigi il 10 Dicembre 1948. Non diffami alcuno e non cada in  dettagliate descrizioni pornografiche.

    “Helmut Berger è un personaggio che ha fatto parlare molto di sé. (Nome d’arte di Helmut Steinberger) nacque a  Bad Ischl, 29 maggio1944 ed è un attore austriaco.

    All’età di 18 anni, già ragazzo molto bello, si trasferisce a Londra dove inizia a recitare in teatro, e in seguito frequenta l’Università per stranieri di Perugia. Nel 1964, durante le riprese del film Vaghe stelle dell’Orsa, incontra il regista Luchino Visconti, ed è il momento di svolta per la sua vita privata e professionale. Tra i due inizia una relazione affettiva che avrà termine solo con la morte del regista milanese.

    Il successo arriva con La caduta degli dei (1969); Visconti lo vuole anche nella parte dell’infelice sovrano Ludovico II di Baviera nel film Ludwig (1973) e del cinico Konrad di Gruppo di famiglia in un interno (1974).

    Lavora anche con Vittorio De Sica in Il giardino dei Finzi-Contini (1970), vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero, con Nelo Risi ne La colonna infame (1972) tratta da Alessandro Manzoni, con Joseph Losey in Una romantica donna inglese (1976) e con Tinto Brass in Salon Kitty (1975). Dopo la morte di Visconti (1976), Berger entra in forte depressione (dichiara di “essere divenuto vedovo a soli 32 anni”) e gli eccessi di una vita sregolata lo costringono a più di una sosta forzata.

    Nel 1984 compare in una stagione del telefilm Dynasty; nel 1988 interpreta il ruolo di Egidio ne I promessi sposi di Salvatore Nocita, mentre nel 1990 ha una parte in Il padrino – Parte III di Francis Ford Coppola e si innamora anche di Marlon Brando. Nel 1993 torna a interpretare il ruolo di Ludwig II in Ludwig 1881 per la regia di Fosco e Donatello Dubini.

    Tra i suoi ultimi lavori, Honey Baby (2004) per la regia di Mika Kaurismäki e Iron Cross (2009) diretto da Joshua Newton e nel 2009 (Initiation) .

    Berger è stato nominato per il Golden Globe per il suo ruolo ne La caduta degli dei e ha vinto l’Oscar europeo David di Donatello per la sua interpretazione in Ludwig. Billy Wilder e Paul Morrisey hanno rispettivamente detto di lui: “è curioso che il più grande attore italiano sia un austriaco”, e “a parte Helmut Berger, non ci sono più belle donne”. Quentin Tarantino ha definito Helmut Berger uno dei più grandi attori viventi e gli ha dedicato un omaggio nel film Jackie Brown, con Robert De Niro e Bridget Fonda di fronte alle immagini di Berger nel film cult La belva col mitra di Sergio Grieco (1977). Nel 2010 viene premiato in Francia al Grand Festival Film Lyon anche con il riconoscimento “La medalle de le Ville”.

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    “D.Sul set?

    R. Sì, io ero ancora un ragazzino e stavo a guardare come si girava un film, perché sono curioso di natura. Fu Claudia a presentarmi Visconti, che mi fece poi un provino perché aveva in mente di girare Il giovane Torless di Musil. Ma i diritti del romanzo se li fregò per primo Volker Schlondorff, una settimana prima che Visconti chiudesse l’accordo. Dopodiché abbiamo cominciato a lavorare alla Caduta degli dei. Luchino era venuto in vacanza a Kitzbuhel e io gli avevo presentato l’ultimo figlio dei Krupp. E lì gli venne l’idea di girare un film sulla famiglia Krupp, perché aveva conosciuto, e lo affascinava, la storia di questa dinastia decadente… La prima idea del film fu questa.

    D. Qual è stato il primo ruolo sullo schermo di Helmut Berger? Fu nella Ronde?

    (ride)

    R.  No, il primo fu Le streghe bugiarde, con Silvana Mangano e Annie Girardot. Ero un cameriere: portavo due valige a Silvana, che lì faceva la diva del cinema, dicevo battute come: «Il tè è servito», non di più. Ma siccome si comincia sempre dalle cose piccole…

    D. I giovani tigri se lo ricorda?

    R. No, il film poco o niente, mi ricordo solo la produttrice, Marina Cicogna, della Euro. Ma anche quello era un film per scherzo, per me non era un film… Torno a dire che queste pellicole le facevo solo come rodaggio, per affrontare poi il cinema pesante, impegnativo ….”

    (ndr). Durante la sua profonda relazione con Luchino Visconti, conobbe anche il grande danzatore Rudolf Nureyev e con lui intrecciò altra intima amicizia.

    Purtroppo il tempo passa e l’orologio biologico non si ferma per nessuno. Non si è fermato neanche per Helmut Berger, quel bellissimo ragazzo che Luchino Visconti fece capire di avere molto  in comune con l’efebico Tadzio, protagonista del suo film “Morte a Venezia”, nella sua ricerca verso la bellezza e la purezza assoluta.  

    Attualmente, come appare da una delle foto nelle correlate a questo articolo, Helmut Berger, intervistato da Bild nella primavera 2010 ha dichiarato di sopravvivere con appena 200 euro al mese, l’ammontare della pensione datagli dallo stato italiano. L’attore ha nell’occasione ammesso di aver speso più di quanto ha guadagnato, lamentando anche il mancato versamento dei contributi da parte dei suoi datori di lavoro.

    Questo articolo, è certamente interessante per una fascia della società.  Se è di vostro interesse leggetelo! Se non è di vostro interesse, leggetelo lo stesso! Perché tutto ciò che si legge in bene o in male fa sempre cultura!

    Nella nostra caduca esistenza e di coloro che ci circondano, gli accadimenti sono tanti e non bisognerebbe mai dire mai, perchè non si sa mai!

     

    Alberto Del Grosso

    Giornalista Garante del Lettore

    di Positanonews

     

    Nota: Alcuni passi e foto tratti da notizie esistenti in internet.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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