La fatica di credere

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      La fatica di credere

     

     

     

    “ Dio che non esisti, ti prego

     

    che almeno su questa grande nave

     

    che mi porta via ,

     

    le cabine siano ben areate.

     

    Ma se non esiste perché Lo preghi?

     

    Non esiste fintantochè io non ci credo,

     

    finchè continuo a vivere

     

    come viviamo tutti,

     

    desiderando,

     

    desiderando,

     

    ma se Lo chiamo …..

     

    Troppo tardi.

     

    Per la forza terribile dell’anima mia

     

    forse vile, trascurabile in sé,

     

    però anima nella piena portata del temine,

     

    se io  Lo chiamo verrà …..”

     

                                      (D.Buzzati)

     

    Sono  parole dello scrittore-poeta  Dino Buzzati, un uomo del novecento che visse la vita come tanti di noi fanno , nella fatica e nella speranza di credere. Chi crede non si sente solo , è il file rouge del pensiero religioso  di questo autore che affrontò in quasi tutte le sue opere il tema della solitudine e dell’angoscia esistenziale dell’essere umano,  arrivando a concludere che l’antidoto a questi male era imparare a guardarsi dentro, non accontentarsi della superficie .Per questo   ad un certo punto scriveva  :” Un po’ più in là della tua solitudine c’è la persona che ami”

     

    Agosto è tempo di ferie, di momenti di pausa dal quotidiano trantran,ricerca di riposo dai pensieri opprimenti, ma per alcuni  anche momento di maggiore solitudine …..che potrebbe però diventare  anche un tempo più “vuoto “di stress , riempito da un pensare diverso, che  prediligesse il dentro e non solo quel fuori che ci stanca tanto …

     

    Giunge a proposito una bellissima frase del vangelo di Matteo che Gesù pronuncia e che va al cuore della questione  sinteticamente , (come solo Lui sapeva fare!):” Venite a me voi tutti che siete stanchi ed oppressi ed io vi darò ristoro”(Mt.11,25-30). Gesù come uomo ha conosciuto  cosa vuol dire essere stanco ed oppresso , ma essendo  Dio sa sempre cosa fare per noi e ci richiama non tanto all’osservanza della legge o ad una semplice  esteriore  ritualità nella Chiesa , ma ad abbandonare il prima e il già conosciuto  e a prendere coscienza della nostra “stanchezza” per permettere così  a Lui  di intervenire e  guarire .Questo perché Gesù  viene solo se invitato  da noi! E’ unicamente la paura di essere soli a generare stress nell’uomo, che si sente abbandonato a se stesso con in suoi  problemi e le sue vere o presunte paure..Approfittiamo allora di questi momenti di stacco per guardarci meglio dentro,ma non per piangerci a dosso o crogiolarci nelle difficoltà rendendole ancora più irrisolvibili. Tentiamo di guardare  con coraggio  in faccia le nostre paure, perché se non siamo spietati col nostro male , lui sarà spietato con noi. Anticamente si diceva, il medico pietoso uccide il paziente e come è vero! Mi piacerebbe continuare a vivere non più solo in compagnia di quello che mi limita , l’ambizione, il rancore, lo stress, l’orgoglio, la competizione, l’invidia, eccetera eccetera ….. sarebbe bello  raccogliere tutta questa zavorra e consegnarla a Quell’ Uno molto più forte di me che  la prendesse  e mi aiutasse  disinteressatamente nella mia fatica di credere , solo per amore .

     

    Vi saluto con le parole del profeta Isaia che dal Vecchio Testamento usa una metafora stupenda per parlare della luce del bene, parla della luce del pomeriggio prima del tramonto, quella luce che soprattutto nei mesi estivi  tarda a tramontare , che vince sull’oscurità della notte con quei suoi stupendi colori rosso-arancio che accompagnano dolcemente  :il finire del giorno e  che gridano bellezza al mondo :

     

    “ Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,

     

    il puntare il dito e il parlare empio,

     

    se offrirai il pane all’affamato,

     

    se sazierai chi è digiuno,

     

    allora brillerà fra le tenebre la tua luce,

     

    la tua tenebra sarà come il meriggio”

     

                                                  ( Isaia58,10)

     

     

     

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    Trudy Borriello 

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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