Il progetto di Dio sull´uomo
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Il progetto di Dio sull’uomo
“Un giorno o l’altro,
quando avremo il controllo dei venti,
delle onde, delle maree, e delle forze di gravità,
imbriglieremo le energie dell’amore.
Allora per la seconda volta nella storia del mondo,
l’uomo avrà scoperto il fuoco”
( T.De Chardin)
A Les Combes, una volta in un suo discorso estivo ,Benedetto XVI «riabilitò» Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), il «gesuita proibito », altrimenti definito «il Darwin cattolico»: uno dei più grandi teologi del ’900, oltre che paleontologo, tra gli ispiratori del Concilio, sul quale tuttavia pende ancora il monitum del Sant’Uffizio che il 30 giugno 1962 arrivò a esortare «tutti gli Ordinari e i superiori di Istituti Religiosi, i Rettori di Seminari e i Direttori delle Università, a difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di Pierre Theilard de Chardin e dei suoi discepoli».
Invece Benedetto XVI, che da giovane aveva partecipato al Concilio e guidato l’ex Sant’Uffizio per 23 anni, mentre nella cattedrale di Aosta celebrava Vespri ,ebbe a lodare «la grande visione che ha avuto anche Teilhard de Chardin per cui «alla fine avremo una vera liturgia cosmica, e il cosmo diventerà ostia vivente».
Già nel 1987, l’allora cardinale Ratzinger aveva riconosciuto l’influenza del pensiero di padre Teilhard de Chardin nella Gaudium et Spes , la costituzione del Concilio Vaticano II sul rapporto tra Chiesa e mondo contemporaneo. Per cui possiamo certamente affermare che da quando il Sant’Uffizio parlava di «ambiguità ed errori tanto gravi che offendono la dottrina cattolica», molto è cambiato e si è evoluto.
Nel 2008 c’è stato poi un convegno nel quale il prof .F .Facchini parlò dell’evoluzione dell’uomo, discutendo se fosse un caso o un progetto . Il darwinismo parlava di mutazioni casuali che si erano succedute indipendentemente le une dalle altre , mentre invece Facchini, sacerdote e antropologo disse che l’evoluzione della vita e la creazione non erano in contrasto. Ma occorreva evitare di far dire alla Bibbia ciò che non voleva dire e nemmeno far dire alla scienza ciò che non poteva dire. Questo perchè era nata anche un’altra teoria negli anni 80, il cosiddetti Disegno intelligente che sosteneva che tutto era stato creato in modo perfetto da Dio e che non c’era stata da allora alcuna evoluzione.
Il grande teologo papa Benedetto XVI ha sempre parlato di una razionalità scientifica insita nella natura che rimanda ad una mente creatrice e ordinatrice. E questa razionalità è dinamica e quindi si evolve ,ma il modo con cui funziona è compito di indagine da parte della scienza. Due fattori però devono essere tenuti da conto in tale processo di continuità biologica che rivela una discontinuità:la capacità progettuale e la simbolizzazione che si manifesta ,per esempio, nell’elaborazione del linguaggio. C’è dunque presente l’idea di un progetto .” Con l’uomo si innesta nell’evoluzione biologica e cosmica il pensiero , la coscienza . che fa assumere un valore nuovo a tutta la creazione . L’uomo è l’unico essere in grado di pensare a se stesso e di farsi coscienza e voce del creato”( Facchini)
Già secondo il pensiero di Teilhard, il compimento evolutivo del mondo si muoveva verso la Parusia( il compimento) dove Dio-Cristo non si poneva tanto come un Dio –in -alto quanto piuttosto come un Dio –in -Avanti. L’agire di Dio per l’uomo era un agire storico che diveniva e si esplicitava nel tempo verso un compimento di rapporto, che nella Sacra Scrittura viene chiamato Alleanza. La stessa Bibbia pone l’uomo come vertice del progetto di Dio in vista dell’incarnazione di Gesù Cristo la quale diviene compiuta dopo la Resurrezione; perciò nella visione di Teillhard si sottolineava che ” il Cristo non è solo il Punto Omega, ma anche il vertice necessario , l’anima di questo cammino: il mondo si avvolge sempre di più attorno a Cristo. “
Alla luce di quanto detto ho ripensato all’episodio evangelico di Gesù tra i dottori e allo smarrimento e allo sgomento di Maria e Giuseppe che avevano smarrito il figlio e infine lo ritrovavano ad occuparsi “delle cose del Padre”.Ma loro non capirono bene cosa stesse accadendo e il testo dice chiaramente “Maria serbava tutte queste cose nel cuore”( Lc2, 46-50), per meditarle nel tempo a venire.
E’ in fondo proprio questo accade ad ogni credente in cerca della Verità,ma quella scritta con la maiuscola:Cristo sembra appartenere a chi crede, ma può capitare che questi lo perda all’improvviso , che si crei un vuoto ,una distanza incomprensibile da cui deve necessariamente partire una riflessione del cercatore-credente Il quale, smarrito e sgomento come Maria e Giuseppe di fronte alla perdita temporanea del figlio Gesù, non è detto che trovi subito quello che cerca o che comprenda quello che gli sta accadendo. Il Mistero resta sempre, e con esso gli interrogativi irrisolti, ma ogni tanto nel cammino dell’uomo c’è che riesce ad aprire qualche piccolo sprazzo nel buio e un nuovo frammento di Cristo, come fosse una parte del Suo Volto ri-emerge a dare un po’ di luce …..
Vi saluto con queste parole che scrisse una volta il beato Giovanni Paolo II:
“Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra,
e non distolgo il pensiero dal Tuo Volto
che però il mondo non mi svela”
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Trudy Borriello
nodo e il problema ultimo dell’esistenza: perché il male? Perché il dolore innocente? Perché la guerra? Perché la separazione? Perché? Per sciogliere queste domande, Nicodemo – fariseo, capo dei giudei, uomo giusto e saggio – si reca da Gesù, di notte.
Nicodemo pr