In riferimento al mio testo Le mie vacanze a Scala…a parziale giustificazione di Padre Enzo

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    Prego la redazione di segnalare ai lettori quanto segue, a parziale giustificazione del comportamento di Padre Enzo.

    Ho ricevuto dal Custode del Sacro Convento Padre Giuseppe Piemontese una telefonata nel corso della quale egli mi ha fatto sapere di aver personalmente proibito a Padre Enzo di parlarmi, anche se né ha specificato quando né ha voluto  spiegarmi perché. Del resto è notorio che Padre Piemontese è stato scelto quale nuovo Custode del Sacro Convento più per una funzione di controllo che per le sue aperture umane e culturali. Credo comunque che questa storia avrà un seguito.

    Vorrei anche dire a quella persona che nei commenti mi ha definito una frustrata, peraltro firmandosi con la sola iniziale, che se avesse letto con più attenzione il testo da lei definito troppo lungo vi avrebbe trovato tra le righe tutte le informazioni sui miei ottimi studi e sui miei interessi intellettuali e professionali che mi permettono di avere uno stile nello scrivere che non necessariamente può e vuole piacere a tuttii e che le questioni in materia di psicologia  sarebbe meglio lasciarle  ai professionisti della materia tantopiù che non solo io sono tutt’altro che una frustrata, e che anzi ho un’armonia interiore che mi permette di affrontare con serenità situazioni complesse e dolorose che non sono tenuta a raccontare qui, ma che uno dei gravi motivi di decadenza culturale di questo meraviglioso paese che è l’Italia consiste proprio nel fatto che nessuno ha più l’umiltà e l’educazione per limitarsi a parlare e scrivere di ciò che conosce; quanto alla tragedia di Atrani, io non l’ho dimenticata affatto ma ho voluto solo accennare che il concerto non aveva avuto luogo per il maltempo per non aprire un’altra dolorosa questione che richiederebbe un altro lunghissimo testo e sapendo che i lettori non avrebbero avuto bisogno di me per ricordarla. Ringrazio comunque tutti coloro, ormai più di novecento, che hanno avuto la pazienza di leggere un testo che non mi è stato interiormente così facile  scrivere. Carla Villa Maji 13 febbraio 2011

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