Cirielli, dalla bussola alla Croce di Amalfi: «Un nuovo stemma per la Provincia Salerno » foto

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La modifica voluta su iniziativa del presidente: la croce simboleggiò la tolleranza e l’integrazione dei popoli.

SALERNO – Il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli ha presentato in Aula consiliare la proposta di modifica dello stemma araldico della Provincia di Salerno. «Ho voluto annunciare la necessità di modernizzare il nostro simbolo, che si presenta un po’ confuso come immagine immediata della Provincia». La proposta di modifica dello stemma araldico della Provincia è stata approvata dalla Giunta provinciale venerdì 15 ottobre, successivamente sarà inviata all’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per l’attivazione delle procedure.

«Nell’attuale stemma» – spiega Cirielli – «è contenuta la raffigurazione della bussola attribuita alla figura di Flavio Gioia, che richiama il glorioso passato della Repubblica Amalfitana, ma imperfetta nei colori e nelle sfumature, motivi che ci hanno spinto ad una proposta di rettifica con la sostituzione, in luogo della bussola, della Croce di Amalfi, più nota ai cittadini anche come Croce di Malta. Essa con le sue punte, simboleggia, tra l’altro, le otto beatitudini teologali secondo San Matteo, Patrono della città capoluogo di provincia». La croce ottogonale fu utilizzata come simbolo, per la prima volta, dal Beato Frate Gerardo Sasso di Scala, che istituì l’Ordine monastico-cavalleresco di San Giovanni nell’ospedale amalfitano di Gerusalemme.

La Croce di Amalfi simboleggiò la tolleranza e l’integrazione dei popoli attraverso l’opera dei monaci ospedalieri che assistevano e curavano, nei loro ospedali, pellegrini e malati, senza distinzione di fede, razza e cultura. Secondo il presidente Cirielli, dunque, «la Croce di Amalfi, quale nuovo simbolo distintivo della Provincia di Salerno, rispetto alla bussola di navigazione, vuole rappresentare un’ immagine meno riconducibile alla storia municipale di Amalfi», si tratta di un simbolo più ampio e territoriale. «In questo nuovo stemma» – conclude Cirielli – «appare più chiaro il senso identitario della nostra comunità, che richiama le radici storiche della cristianità».

Il Corriere del Mezzogiorno

scelto da Michele Pappacoda

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