Torna il leone azzurro: "Ci aspetta un ciclo terribile, ma siamo pronti-Il Bazar del Pallone – Da Napoli un nuovo Diego

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    Il Bazar del Pallone – Da Napoli un nuovo Diego Armando!

    Il Bayern Monaco ha scoperto un terzino “italiano“, Diego Contento, ma il suo nome completo è Diego Armando, in virtù dell’amore che i suoi genitori nutrivano nei confronti della squadra della loro città, il Napoli di Maradona…

    2010 Bayern Diego Contento - 0

    Gli orrori di Ovrebo, almeno per la platea italiana, hanno messo in cattiva luce il Bayern Monaco, che tutto sommato non ha colpe a riguardo. Viceversa, nel match dell’Allianz Arena contro la Fiorentina ha fatto il suo esordio in Champions League un giovane terzino sinistro bavarese, ma di chiare origini italiane; il suo nome? Diego Contento, anzi, Diego Armando Contento!

    Sì, perché come ammette lo stesso giocatore “i miei genitori sono napoletani, quindi naturalmente grandi tifosi del Napoli e a quel tempo la stella della squadra era un certo Maradona…”. Contento, infatti, è nato a Monaco di Baviera il 1° maggio 1990 ed è entrato poi nelle giovanili del Bayern seguendo le orme dei fratelli Vincenzo e Domenico, i quali però non sono riusciti a sfondare.

    Con un nome come Diego Armando, però, l’ascesa è stata inevitabile, fino alla promozione in prima squadra decisa da Louis Van Gaal durante il training camp di Dubai, lo scorso gennaio. Quindi un paio di panchine e l’esordio in Coppa di Germania contro il Greuther Fürth, ma le emozioni del grande calcio sono arrivate proprio nel mercoledì incredibile di Bayern-Fiorentina, quando Contento è stato chiamato a sostituire l’acciaccato Van Buyten per tutto il secondo tempo. Piazzato di fronte a Marchionni, il giovane terzino sinistro non ha assolutamente demeritato e dopo un avvio un po’ timido è riuscito anche a dare una mano offensivamente a Ribery, guadagnandosi così la conferma per il derby seguente sul campo del Norimberga (dove ha giocato tutti i 90 minuti).

    “Le ultime due settimane sono state incredibili, un sogno che si avvera”, ha dichiarato Contento. “Penso che abbia le caratteristiche necessarie per giocare in Bundesliga – ha aggiunto il gm bavarese Nerlinger -. L’abbiamo seguito con le attenzione nel periodo passato in squadra riserve e abbiamo notato delle buone doti, tecnica e velocità in testa”. Ora che il rientro di Van Buyten si avvicina, però, Contento rischia obiettivamente di perdere il suo posto in squadra: d’altra parte, anche se ti chiami Diego Armando, a 19 anni un po’ di panchina può far solo che bene

    In tre anni solo diciassette partite senza di lui. Ed in queste diciassette partite soltanto due vittorie per il Napoli. Insomma Walter Gargano è sempre di più il cuore degli azzurri, il leone del centrocampo partenopeo. L’uruguaiano tornerà domenica dopo aver scontato il turno di squalifica contro il Siena. Tornerà in campo proprio contro la Roma, squadra contro la quale ha segnato il suo primo gol in Serie A con un gran destro dalla distanza. Lo stesso Gargano ha rilasciato un’intervista a Ciaopeople Magazine. Intervista di cui Napolipress riporta video e testo integrale:

    Durante l’ultima giornata della Serie A tu non hai giocato per squalifica. Hanno vinto praticamente tutte le vostre concorrenti, eccetto la Samp che ha pareggiato a San Siro con l’Inter. Il Napoli invece non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 a Siena. Cosa è mancato per vincere?

     

    “Ho visto la partita a casa, abbiamo fatto una grande gara. Il Napoli ha giocato bene, per poco non abbiamo segnato. Manca metterla dentro un po’ di più, dopo di che arriveranno  risultati. Dispiace che le squadre vicine ci abbiano sorpassato o si siano avvicinate ulteriormente. E’ una classifica abbastanza corta e molte squadre hanno la possibilità di arrivare in Coppa”.

     

    Hai giustamente sottolineato come il problema del Napoli sia metterla dentro in questo momento. Nelle ultime 6 partite non ha mai segnato una punta e 4 match si sono conclusi sullo 0-0. Secondo te quello dell’attacco è un problema vero o si tratta soltanto di un periodo passeggero?

     

    “Penso che sia soltanto un periodaccio, creiamo molte possibilità per segnare. Da dire che stiamo prendendo anche molti pali: a Udine, nelle partite in casa. Dobbiamo continuare a provarci, rimanendo su questa strada. Qualsiasi giocatore, magari un difensore e non un attaccante, va bene per fare goal, l’importante è segnare. Ce la prendiamo sempre con i centravanti ma la nostra è una squadra”.

     

    L’arrivo di Walter Mazzarri ad ogni modo ha dato una vera e propria scossa al Napoli, portando la squadra dai bassifondi ai quartieri alti della classifica. L’allenatore livornese com’è riuscito a dare una tale svolta?

     

    “Aver cambiato allenatore per me non è stata una svolta. E’ scattato più che altro qualcosa a livello psicologico. Mazzarri ha lavorato su alcuni dettagli, abbiamo fatto progressi in difesa. Comunque io non voglio parlare male di Donadoni, né tantomeno di Reja. Reja ha fatto un grande campionato e ha riportato il Napoli in A. Donadoni ha fatto il suo lavoro, ha avuto un po’ di sfortuna. Con lui stavo benissimo, è un grande allenatore. Anche Mazzarri è un grande allenatore. Ognuno allena a suo modo, Donadoni aveva un suo modo di allenare. Durante la partita magari ai napoletani non piaceva tanto perché era un po’ più tranquillo. L’allenatore ti dice cosa fare durante la settimana, ma poi la domenica sei tu che vai in campo, non il mister”.

     

    Con Mazzarri c’è stato il recupero della piena condizione di giocatori come Grava e Pazienza, nonché dello stesso Aronica. Calciatori che erano stati messi un po’ in disparte, e di cui la squadra adesso sembra quasi non poter fare a meno. Quanto è stato importante?

     

    “Più che in disparte, con il cambio dell’allenatore alcuni giocatori hanno avuto modo di farsi vedere di più. Qualcuno prima non giocava, adesso gioca di più ed è più motivato, avendo preso il ritmo di gioco. Ma anche Rullo e Mariano Bogliacino che giocano poco sono grandi giocatori. Meriterebbero di andare in un’altra squadra o di giocare più minuti, così tutti vedrebbero che sono giocatori forti”.

     

    In questo momento qual è il vostro obiettivo? La città senza nasconderlo troppo sogna la Champions, ma di certo non è cosa facile portare la squadra nell’Europa che conta.

     

    “Sarebbe bellissimo per la città, per noi, per la società, però è molto difficile. Noi dobbiamo pensare sempre alla prossima partita. Adesso arriva la Roma, poi ci saranno la Fiorentina,la Juventus, il Milan. Tante partite difficili. Dobbiamo stare tranquilli, sappiamo che sono rivali dirette. L’importante è pensare a un avversario alla settimana. Adesso arriva la Roma, speriamo di fare una bella partita, dopo di che penseremo alla prossima. E’ facile dire vogliamo la Champions, andiamo in Uefa o vinciamo il campionato. I napoletani sono fatti così, ma ci sono anche altre squadre che giocano, altre squadre che ambiscono ai nostri stessi obiettivi, quindi non è facile”.

     

    Da dire che mai come quest’anno c’è davvero tanta concorrenza per la Champions.

     

    “Molta. Cagliari, Palermo, la stessa Fiorentina che adesso non sta attraversando un buon periodo di forma ma è una squadra forte, la Roma che sta facendo molto bene, il Milan, la Juventus che non sta benissimo ma è in piena corsa”.

     

    Per la gara con la Roma, un po’ una bestia nera del Napoli, torni a disposizione del mister. La squadra giallorossa viene da un grandissimo periodo di forma. Inoltre il Napoli non vince al San Paolo con la Roma dalla stagione 1996/97. Su cosa punterete per dare filo da torcere gli uomini di Ranieri?

     

    “E’ dura, una partita durissima, più dura di quella con l’Inter. Dobbiamo lavorare, approfittare degli spazi che ci lasceranno. Sarà necessario approfittare di ogni momento per fare una giocata differente dalle altre, per fare gol. Ogni volta che arriveranno nella nostra area per noi sarà difficile, hanno grandi giocatori”.

     

    Sicuramente dalla parte del Napoli ci sarà il pubblico, che, come al solito, gremirà il San Paolo.

     

    “Sicuramente. La gente ti fa impazzire, ti dà la spinta. A volte esagerano quando qualcuno sbaglia, magari non pensano che si commettono errori per stanchezza, di certo non lo facciamo apposta. Inoltre la gente pensa che quello del San Paolo sia un buon campo, ma non è così. Il campo del Napoli è brutto, la terra non è in buone condizioni. Un passaggio a volte si può sbagliare, è normale. Non siamo delle macchine, sbagliamo come tutte le altre persone”.

     

    Passiamo alla tua nazionale. L’Uruguay parteciperà alla Coppa del Mondo in Sudafrica dopo la vittoria nello spareggio con la Costa Rica. Il vostro girone è piuttosto ostico: vi fanno parte i padroni di casa del Sudafrica, il Messico e una squadra sempre molto pericolosa come la Francia. Qual è il vostro obiettivo ai Mondiali, che comunque costituiranno un’esperienza indimenticabile?

     

    “Abbiamo saltato il Mondiale scorso, quindi speriamo di fare una bella figura. Abbiamo fiducia, siamo un gruppo giovane. L’Uruguay ha grandi giocatori, quindi speriamo di passare alla seconda fase: questo è il nostro obiettivo. E poi la speranza è che la fortuna sia dalla parte dell’Uruguay”.

     

    Ormai giochi da diverso tempo in Italia: come vedi la nazionale di Marcello Lippi?

     

    “E’ una grande squadra, una squadra con esperienza. Ci sono giocatori giovani che stanno crescendo. L’Italia è una squadra compatta con esperienza, è questo fa la differenza nei momenti difficili”.

     

    A quali giovani alludi in particolare?

     

    “Fabio Quagliarella è giovane ed è un ottimo giocatore, Cristian (Maggio ndr), per citarne due che hanno la possibilità di andare ai Mondiali. Certo, alla fine deciderà Lippi, ma li vedo molto bene. E ci sono anche altri giocatori che stanno crescendo. De Rossi è giovane ma ha un’esperienza enorme, Palombo, Chiellini: giocatori giovani ma già con esperienza. Caratteristiche davvero importanti”.

     

    Quali nazionali vedi favorite per la vittoria finale?

     

    “Italia, Brasile”.

     

    L’Inghilterra quest’anno crede davvero nella vittoria.

     

    “Mi piace l’Inghilterra, mi piace come giocano, però la vedo un po’ lenta a far girare il pallone. C’è anche la Spagna che è fortissima. L’Argentina adesso non sta benissimo, ma è una grande squadra. E poi c’è sempre qualche piccola che sarà la sorpresa”.FONTE.NAPOLIPRESS

                        INSERITO DA MICHELE DE LUCIA

     

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