NICOLA VICIDOMINI DA PERBACCO A PISCIOTTA PER GIRARE UN FILM

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 Sorprende sempre di più Vito Puglia infaticabile organizzatore di eventi eno-cultural-gastronomici d’inverno a Salerno con “cosa passa al Convento” e d’estate nel Cilento nella sua stupenda Pisciotta nel ristorante Per Bacco, fra Ascea Velia e Palinuro, assolutamente da non perdere. Ora anche un film del bravissimo Nicola Vicidomini, originario di Tramonti in costiera amalfitana. Dalla costa d’ Amalfi al Cilento per l’attore “di nicchia” che sta per produrre un lungometraggio sicuramente particolare. il direttore della fotografia sarà Mario Masini che ha firmato i capolavori di Carmelo Bene, che le musiche sono di Marco Zurzolo, Davide Costagliola e Nicola Vicidomini con un cast sarà molto variegato...così a settembre la splendida cittadina cilentana diventerà un vero e proprio set cinematografico per un prodotto di notevole spessore e qualità

 

Nicola Vicidomini  è un performer e compositore italiano.

E’ stato protagonista di numerose pièce teatrali, da ricordare: “La lezione” di Eugène Jonesco e “La Cimice” di Vladimir Majakovskij , entrambe per la regia di Michele Monetta (Accademia Nazionale d’Arte Drammatica – ICRA); “Del Cabaret solo la polvere” (“che eccede il cabaret puro nella degenerazione della sospensione”) di cui firma anche la regia; “Kermesse” scritta con Felice Andreasi.

 

  

Nicola Vicidomini svolge in modo sottile e intelligente il tema della parola libera e della libera, ma motivata, associazione di idee, attraverso simbolismi che riguardano la nostra società. Forse il pubblico a cui si rivolge rimarrà, a volte, perplesso, come capitava a me e a Renato quando molti anni fa snocciolavamo i nostri apparenti “nonsense

Cochi Ponzoni 2004


Più vicino alle esperienze di T.S. Elliot e alla macchina Keatoniana, che non all’avanspettacolo italiano, la sua poetica e il suo geniale umorismo risultano riconoscibilissimi, connotati da un senso delirante e visionario senza precedenti, ma anche da un personalissimo utilizzo del corpo-attore.

 

Quella di Nicola Vicidomini è una scrittura gestuale ma non pantomimica, una parola muta in un movimento acustico.(…) Un teatro atletico nel quale si canta, si ritma, si cadenza e si cantilena una sorta di filastrocca indecente, per un pubblico decente dai gusti massificati.
Michela Monetta  2005

 

Del 2005 la raccolta di testi La radio altamente specifica e il CD Mi dò un tono (in bilico tra chanson, jazz italiano e cabaret puro) che annovera le partecipazioni di alcuni tra i più grandi jazzisti italiani della scena internazionale: Marco Zurzolo, Giacomo Aula, Aldo Vigorito.
Ad oggi, con Warhol, Morrissey e Basquiat,  è l’unico artista ad essere stato presentato e cooprodotto dall’Andy Warhol Foundation for the Arts di New York; l’ opera discografica Scendi Vittorio Scendi lo consacra, infatti, ad una luce internazionale, e gli vale il soprannome di Menestrello Iperrealisa.
  
Ho avuto la fortuna di ascoltare Scendi Vittorio Scendi il nuovo album di Nicola Vicidomini
(…) Un viaggio psichedelico attraverso emozioni, culture, sovrapposizioni di linguaggi e suoni dai quali sembra poi difficile tornare alla realtà.
Un viaggio all’interno di un caleidoscopio impazzito, sorprendente.
Ai colori sgargianti si aggiunge speso il bianco e nero.
A volte il bianco abbacinante.
Altre il nero del buio della giungla.
Tutti i colori di Warhol: dai rossi e viola al silver gray. (…)
Ma e’ anche un intrigante abbandonarsi alla scoperta della parte sconosciuta di noi stessi, un far riemergere la memoria di un mondo che, pur conosciuto, avevamo rimosso, distratti dalla piattezza della quotidianita’, ancorche’ metropolitana e volgarmente considerata “glamour”:
Lo strepitio dei cavalli, lo sferragliare del tram, le scene domestiche, l’involontaria comicita’ delle situazioni banali, le serenate malandrine…
Ma c’e’ dell’altro, molto altro…
Vicidomini non rinnega le sue origine culturali, musicali, anche etnologiche, anzi le mischia e le supera le ricorda e le dimentica fino ad arrivare, menestrello iperrealista, ad uno “stile” e personalita’ espressivi soltanto suoi.
Un brano in particolare “Casa ina casa” ti dice molto di qualcuno che sa guardare …lontano.
Bypassando stili, contaminandoli, inventando sonorita’ ed elaborando poesia e dissacrazione, Vicidomini restituisce semplicemente sensazioni… E molto di piu’.

Andy lo avrebbe molto amato. Andy aveva sempre ragione.


Mario Zonta
Andy Warhol Foundation for the Arts
New York 2008
 
 Altro soprannome appiccicatogli, nel corso di un’ intervista, dall’umorista Mario Marenco, con il quale ha diviso per oltre due anni la scena, è Nicolaccio.
Proprio con Marenco nel settembre 2007 dirige il Salvaguardia Testa Festival in Roma.
Nel 2008 Il programma radiofonico Baracca Trasmittente: ciò che la radio non sarà mai, carrellata di certi suoi “non personaggi” registra ascolti record in tutta Italia ed è già alla seconda edizione.

Nel 2009 e’ tra i protagonisti del programma di Raidue Stracult Show di Marco Giusti, conquistando ottimi consensi.

Sempre del 2009, l’ultimo concerto-performance “Trapasso inanatomico: dell’arrosto solo il fumo”.

 

L’opera di Vicidomini è oggetto di tesi laurea e motivo di studio nelle università italiane.

 

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