E´ morto Maurizio Valenzi

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    VALENZI, SENATORE, SINDACO E NONNO.

    di Gianni De Falco, direttore Ires Campania.

     

    Ho appena appreso della morte di Maurizio Valenzi, il primo ed ‘unico’ Sindaco comunista di Napoli. E’ morto alle ore 23,06 di martedi 23 giugno 2009 era nato a Tunisi il 16 novembre 1909. Cento anni, passati in un modo del tutto anomalo così come li descrive nella sua autobiografia curata da Pietro Gargano dal titolo ‘Confesso che mi sono divertito’. Voglio ricordarlo, affettuosamente, per un aspetto insolito e curioso: una telefonata!

    Nel 1994 ebbi l’incarico, con l’inseparabile amico Enzo Esposito, di curare le celebrazioni per il centenario della fondazione della Camera del Lavoro di Napoli. Puntammo sulla cultura e sull’arte. Napoli era in pieno fermento, muoveva i primi passi del suo ‘rinascimento napoletano’ legato alla nuova fase politica post tangentopoli.

    Tra le varie iniziative curammo l’edizione di una cartella artistica con opere donate, appunto, da Maurizio: un originalissima restituzione del ‘Corpo di Napoli’, una scenografica veduta del ‘Golfo di Napoli’ tratto da uno schizzo artistico per le scenografie di una commedia di Eduardo De Filippo, il drammatico episodio degli scontri tra Francesi e Napoletani in Piazza Mercato originalissima opera realizzata con china e caffè, esposta in una famosa mostra parigina.

    Abbiamo passato molte ore in sua compagnia sul magnifico terrazzo della sua casa in via Manzoni, affacciata, anzi protesa, sull’incomparabile bellezza del nostro golfo, ricostruendo momenti di ‘storia vera’, dalla sua avventura di comunista in terra di Tunisia ai drammatici episodi delle torture subite dai nazisti, dalla sua venuta a Napoli e del rapporto con Palmiro Togliatti e Clemente Maglietta, della sua esperienza di Sindaco a Napoli. Non avrei mai voluto che finissero quelle ‘storie’ che poi diventavano anche accese discussioni tra due giovani compagni (all’epoca non ancora ‘anta’) che rileggevano quei momenti alla luce delle vicende che seguirono e l’anziano militante ancora convinto, oserei dire coinvolto e/o travolto, da quegli episodi. Assisteva a queste conversazioni, non di rado partecipandovi con discrezione, la moglie Litza.

    Non voglio, come ho prima detto, tornare su questi episodi della storia, la ‘nostra’ storia ma voglio ricordare Maurizio per una telefonata che fece qualche tempo dopo.

    Era un tardo pomeriggio ed allo squillo del telefono mia madre, che con me vive, rispose, con molta cordialità, facendo gli auguri allo sconosciuto interlocutore per la nascita della nipotina e da quel momento si avviò una conversazione che definirei da ‘nonni’: «sono una gioia, riempiono la vita… si figuri che la mia nipotina fa così e fa cosà… no, no vedrà la soddisfazione quando comincerà a lasciarsi (inteso per “camminare”, ndr) e a parlare… è una soddisfazione vederli crescere… la vizi, la vizi pure i nonni servono anche a questo…», sinceramente credevo che mia madre parlasse con un parente, un lontano amico di famiglia, e me ne convinsi anche per la durata insolita della telefonata, circa venti o venticinque minuti. Dopo questo tempo, che mi sembrò infinito, fui distolto dalla lettura serale del giornale richiamato da mia madre perché Maurizio Valenzi voleva parlarmi…

    Non ricordo il motivo di quella conversazione, certamente futile, non consegnata alla ‘storia con la S maiuscola’ ma la telefonata fu importante per il lato ‘teneramente umano’ che mi consegnava: l’accigliato e burbero Valenzi, l’indomito combattente, il Senatore ed ex Sindaco di Napoli… semplicemente ‘nonno’, preoccupato dai soliti e semplici pensieri dei ‘nonni per la prima volta’… travolto dall’affetto più caro, Libara la nipotina da poco partorita dall’amata figlia Lucia. Ecco, così voglio ricordare Maurizio. Per noi, semplicemente, l’amico e nonno Maurizio.

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