MOSTRA DI STARACE ARTISTA DI VICO EQUENSE A POSITANO

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Sono 15 anni che Raffaele Starace espone i suoi quadri nell’oratorio-galleria della Chiesa Madre Santa Maria Assunta di Positano in Costiera Amalfitana. L’artista di Santa Maria del Castello, frazione di Vico Equense, esporrà fino al 15 nella cittadina della costa d’ Amalfi Raffaele Starace è nato a Vico Equense (Napoli) il 1957. Molte sono le sue personali ed ha partecipato a numerose collettive e competizioni nazionali e internazionali con “Napoli :Arte fra la gente”, Napoli: Mostra d’oltremare”, Avellino: Arte e liberta’”, Russia, San Pietroburgo – Museo Etnografico” etc, ottenendo consensi sia di pubblico che di critica. Si sono interessati alla sua pittura molti critici, riviste specializzate, quotidiani, radio e televisione. Le sue opere si possono trovare sul catalogo “Mondatori Arte moderna ed. 1999”. Particolarmente interessante e profonda è la recensione della Dott.ssa Ninny Di Stefano Busa’ nota critica d’arte e poetessa contemporanea milanese . Quella di Raffaele Starace è una produzione con una ricerca di orizzonti di luce che superi gli stretti confini della. sola rappresentazione paesaggistica, per librarsi nella materia meno informale che ne rispecchi la più genuina e congeniale vocazione di libertà. Le sue marine, i suoi scorci di strade, i golfi, le insenature i tramonti, le case si combinano ad un remoto eden che mostra la levità dell’essere. Quasi tutte le opere tendono a creare atmosfere che traducendo i reali contorni degli elementi paesaggistici meticolosamente descritti posseggono totalmente gli elementi di terra e d’aria. Il paesaggio è tutt’uno con l’autore che vive e s’intensifica, si solidifica, si memorizza, si completa, di una sua luce propria, di una sua cromia quasi perfetta e tale da risultare in simbiosi con l’occhio che osserva, imprimendo una vocazione intima e sincera. Raffaele Starace vola alto, sì, ma nelle atmosfere sognanti, nelle linee d’orizzonte fluttuanti che si eternano da un carico umano di destino che predilige la classicità composita e morbida delle linee di luce,degli sprazzi d’ anima rivisitati . Sembra che vi si stemperi l’anima mundi in quei suoi rossi accesi, e vi domini la magia intensa e pura dell’universale in quei tramonti infuocati, dove la forza vitale dell’essere sembra trovare la sua giusta dose di equilibrio pacificatore, meno dolente. Le tinte esaltano lo splendore e la trasparenza di una forza maieutica in grado di plasmare le energie vitali del cosmo e imprigionarle, esaltarle, facendole vivere dentro il contenuto dell’opera d’arte. Niente di oppressivo o violento né tanto meno di cerebro-impressionismo astratto della New Age si riscontra in queste tele dalla coloritura ridondante di rosa, di violetto, di lilla, di blu, di giallo quasi a rivelare che la pittura di Starace non subisce che la passione del momento ispirativo, la dolcezza dell’episodio interamente interpretato alla luce del sole. Artisti, in verità, si nasce, la scuola può affinare il soggetto, istruire sulle tecniche iconografiche, sulle reazioni e proiezioni delle ombre e della luce, sulle simmetrie pittoriche, educare l’occhio a interpretare i segni ricorrenti, le capacità di tradurre in pennellate l’onda del magnetismo transitorio (è questione di cogliere l’attimo). I paesaggi di Starace colgono la natura senza dissidio, senza fuga né conflitti,. espongono .l’occhio e l’emozione a captare segnali distensivi, sollecitano alla contemplazione del reale-attraverso il segno della tessitura che ha contorni. netti, sicuri, in abbandoni d’anima quasi essenziali, da primo giorno del mondo. Si .evince nei quadri di Starace una passionale vitalità che sembra prevalicare ogni espressione esteriore per estrinsecarsi in voli di nostalgia per la vita, tra colori brillanti e cromie sapientemente dosate, questo pittore sa trovare spaccati di storiografia interiore e trasferirli a chi osserva quasi in un transfert. La sua opera può avvalersi di un’ottima metabolizzazione dei mezzi espressivi con esiti felici rivelando appieno una personalità. degna di rilievo, tira la pittura classica e l’iconismo moderno, in tutto degna dell’ attenzione dei critici più smaliziati e delle prove più difficili.

 

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