Un solo uomo per tre grandi religioni:Abramo

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    Abramo credette in ciò che era in
    contraddizione con la ragione, doveva offrire il suo unico figlio Isacco a Dio
    senza alcuna spiegazione e si fidò: perciò è visto da sempre come il padre
    della fede e non solo dai cristiani ,ma anche dagli ebrei e dai musulmani
    Con la sua storia,  Abramo  diventa il punto di incontro delle tre grandi
    religioni monoteiste, anche se con modi e interpretazione diversi.

    Abramo per
    gli ebrei

    è l’uomo al centro delle Scritture. La vocazione di Abramo è un mettere in  movimento, segna l’inizio di un’avventura
    infinita , le promesse fatte ad Abramo non sono 
    gratuite o circoscritte. La loro realizzazione dipende prima di tutto
    dal comportamento di coloro che si definiscono suoi discendenti, è un appello
    alla responsabilità messa al servizio della giustizia e della generosità.
    Abramo e Isacco sono padre e figlio di un popolo, Abramo è il primo
    circonciso,la loro è una vicenda collettiva. Abramo è l’innovatore e il
    prototipo di un certo modo di essere uomo.

     Egli
    appare come l’uomo della totale apertura all’altro nella rigorosa fedeltà a sé
    , al proprio gruppo, alla propria fede ,senza chiusura,che apre la propria
    tenda ai 4 venti per garantire un’ospitalità senza eccezioni o esclusioni ( basta
    ricordare i 3 viandanti a Mamre).La grandezza di Abramo è la fede e il coraggio
    in un Dio non più sconosciuto , anche se incomprensibile ,che promette terra e
    posterità e benedizione per tutte le famiglie della terra. Qui è sovvertito il
    senso del padre –patriarca e il concetto di benedizione ebraico non più a
    beneficio di un  solo popolo,ma di tutti
    i popoli della terra.

    L’Abramo
    dell’islam
      invece non conosce laicità , è solo
    religioso, contro ogni idolatria , è per il Dio unico, grida allora come oggi,
    contro le statuette idolatre della nostra esistenza.

    Dio , dicono i musulmani fece un patto con
    Abramo e la sua discendenza attraverso Isacco , ma fece qualcosa di simile
    anche con Ismaele. Si dice anche nella Bibbia che :” Seppellirono Abramo i suoi
    figli, Isacco e Ismaele nella caverna di Macpela, di fronte a Mamre”  ( Gen25).L’importanza di Abramo come
    patriarca è dunque riconosciuta anche dal Corano , dove si racconta il
    sacrificio compiuto da Abramo . Infatti la festa più importante dell’Islam , la
    id al-adha,
    ricorda proprio il sacrificio di Abramo ,inteso però come
    simbolo della sottomissione a Dio ,ma anche della misericordia divina. Abramo e
    Ismaele , secondo il Corano, avrebbero fondato insieme la Kaaba della
    Mecca  a confermare lo strettissimo grado
    di parentela fra ebrei e musulmani , e che si riflette anche da un punto di
    vista culturale. Come scrive U. Galimberti.”I musulmani commemorano il
    sacrificio di Abramo e negli agnelli che sgozzano confermano a Dio la loro
    disponibilità al sacrificio dei loro figli. Possiamo senz’altro dire che una
    religione dove i padri sono disposti a sacrificare i loro figli  per volere di Dio è decisamente più forte di
    una religione che insegna ai padri a provvedere ai loro figli.”( il rovescio di
    ciò è nella affermazione del sacrificio come fatto cruento che può degenerare
    nel fondamentalismo) .Una fede, quindi, che oltrepassa la natura e la morale,
    nell’obbedienza a un Dio forte nella sua misericordia.

    Infine
    l’Abramo dei cristiani
    è l’uomo della fede intatta anche nell’ oscurità, colui
    che accetta di fidarsi  senza farsi
    domande razionali,
    e diverrà il  nuovo
    Adamo secondo la giustizia, nostro padre nella fede, perché benedetto  dalla grazia di Dio in quanto ha creduto
    comunque . Abramo è l’uomo che combatte “ con la fede” l’oscurità della ragione
    e lo fa nel silenzio del suo cuore . Molto bello quello che scrive su di lui K.
    Armstrong:”Il cristianesimo d’Occidente è diventata una religione che si affida
    più alle parole e quindi al kerugma ( messaggio) ,mentre tutta la teologia
    della Chiesa ortodossa si basa sul silenzio .Secondo un padre della Chiesa,
    Gregorio di Nissa,ogni concetto di Dio è solo un simulacro, un falso , un idolo
    e non può rivelare Dio in se stesso. I cristiani dovevano imitare Abramo che
    nella sua vita aveva messo da parte tutte le idee di Dio e aveva abbracciato
    una fede pura e libera da ogni concetto”. Vale la pena rifletterci su  in questo inizio di quaresima …

     

    Trudy
    Borriello

    e-mail
    :trudy.vitolo@fastwebnet.it

     

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