Gergiev, Allevi e Shlomo Mintz, Florez e Roberto Bolle le stelle della stagione concertistica e di balletto

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Prestigioso il cartellone concertistico che accoppiato a quello lirico è costato tra i quattro milioni e mezzo di euro

 

Ad affiancare una stagione lirica di altissimo livello ci sarà un cartellone di concerti e balletto direi quasi stellare, che vedrà diverse “sfide” svolgersi sul nostro palcoscenico. Sarà “La voz màs de tenor lirico del panorama actual” Marcelo Alvarez, il 18 marzo a calcare le tavole del Verdi, che ospiterà il 26 settembre il ritorno del giovane e virtuoso tenore Juan Diego Florèz. Non solo canto, naturalmente  per la nostra Salerno, ma anche i nomi più brillanti del panorama strumentale. Dopo Accardo e Uto Ughi saranno due violinisti russi il moscovita, a riconciliarci con il suono degli archi, il 23 novembre, Shlomo Mintz, accompagnato dal pianista Petr Jirikovski, con la sua versatilità stilistica e padronanza tecnica, sia con il violino che con la viola, unitamente a Sergej Levitin   che si esibirà con l’Orchestra Filarmonica Salernitana il 23 maggio.. Ma il M° Antonio Marzullo riesce sempre ad accontentare l’intera sua platea: passaggio alla musica extra-colta con il mito giovanile del momento, Giovanni Allevi, il 25 maggio, che proporrà una scaletta particolarmente ricca con brani tratti dal suo album appena pubblicato «Evolution» album con cui ha dato spazio al suo inesauribile estro compositivo realizzando il suo sogno di registrare un disco con l’orchestra sinfonica, regalando una nuova pagina di musica classica contemporanea, grazie all’introduzione, nel linguaggio sinfonico, di una ritmica inedita e di una sensibilità melodica moderna, in modo da riuscire a farci risolvere anche la querelle con Uto Ughi che ha stroncato il giovane musico sulle pagine del quotidiano “La Stampa”. » Anora un concerto in questo affollatissimo maggio, il 30 con Daniel Oren e la Filarmonica Salernitana che ospiteranno il fagottista Paolo Guelfi e il clarinetto Giampiero Sobrino, il cui pezzo forte sarà l’esecuzione del  Duetto – concertino per clarinetto, fagotto e orchestra d’archi composto da Richard Strauss nel 1947, una composizione  pensata nei quadri della più pura tradizione strumentale e articolata in tre parti senza interruzione, richiamante vagamente la fiaba di Andersen  “Il guardiano dei porci”.

Il  suono nitido e ricco di energia del particolarissimo stile della pianista canadese Angela Hewitt ci accoglierà in teatro il 26 ottobre, mentre il 25 novembre sarà uno dei massimi quartetti mondiali il Quartetto di Tokyo a calcare le tavole del nostro massimo, prima di cedere la ribalta ad un altro giovane e virtuoso pianista russo Nicolaj Lugansky. La bacchetta del 2009 sarà  Valerij Gergiev.Un innamoramento fatale a rischio di matrimonio perfetto, quello tra la più antica orchestra londinese e il più talentuoso allievo di Yuri Temirkanov. Valery Gergiev, lo zar del podio come lo chiamano in Russia, dove è considerato un eroe nazionale, ritorna in Campania con la brillante London Symphony Orchestra, fondata nel 1904, tra le più eclettiche compagini strumentali del mondo grazie anche alle sue performance cinematografiche. Ma la stagione concertistica continuerà senza soluzione di continuità sino alla primavera del 2010, quando il 21 febbraio il cartellone ospiterà la violinista Julia Fischer, una vincente combinazione di sicurezza d’acciaio e di lirismo sfrenato, prima di chiudere in marzo con tre repliche dello Schiaccianoci di Piotr Ilich Tchaikovsky, che avrà quale stella incontrastata Roberto Bolle e il balletto del teatro San Carlo. Il teatro Verdi, diverrà anche scuola e laboratorio. Infatti, è stata annunciata l’idea di inaugurare una scuola di recitazione e canto affidata a Renato Bruson e Gigi Proietti, che andrà a completare il progetto FormArt di Ruggero Cappuccio. Resta l’idea di formare un’orchestra stabile in questo teatro miracolo che lavora con tre soli collaboratori, ma che potrebbe ancora far meglio affidando alle maestranze del FormArt e agli studenti del Conservatorio e in particolare dei bienni di specialistica tutti quei ruolini, dai vari archivisti, maestri collaboratori, maestri delle luci, e vari altri ruoli che dovrebbero diventare palestra per giovani preparati che si affacciano al mondo del teatro, con una giusta alternanza, magari in stage, eliminando così nomine, cariche e titoli ad vitam.

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