Costiera Amalfitana Dal 7 al 9 settembre a Minori non sarà solo trionfo dell’arte

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Dal 7 al 9 settembre a Minori non sarà solo trionfo dell’arte

Nella via del palato ben sette portate faranno rivivere

le tradizioni alimentari legate a Minori città pastaia



In attesa che si apra il sipario sull’XI edizione del GustaMinori, che dal 7 al 9 settembre esalterà l’arte scrupolosa di chi trasforma gli spazi in palcoscenico ovvero quel teatro pronto a mettersi in scena e ad esibirsi, nelle cucine allestite a Minori iniziano le prove tecniche di gastronomia. Lungo la via del palato, parallela a quell’andirivieni di sagome parlanti, ansiose interpreti di un debutto tanto atteso del “Signori… si va in scena!”, inizia la preparazione del menù che quest’anno, al costo di 10 euro, offrirà ben sette portate. Oltre al panino condito con sugna e pepe (a cura dell’associazione Ora et labora), sono previste le degustazioni di migliaccio di spaghetti, ricci con ragù di salsiccia, pasta e ceci, gattò di patate e salsiccia, sorbetto al limone di nonno Ciccio (realizzato dal bar Umberto/Il gelato), bocchinotto crema e amarene (della pasticceria Gambardella). Il tutto accompagnato da acqua Acetosella e innaffiato dal vino delle cantine A. Sammarco. E per concludere il caffè, immancabile dopo pasto nella tradizione campana.



“Il Gusta Minori ha contribuito ad offrire, in undici anni dalla sua rifondazione, a visitatori ed operatori turistici, l’antico e sempre attuale ruolo di Minori “Città del Gusto” – dice il presidente del GustaMinori, Andrea Reale – legata alle sue tradizioni gastronomiche di città pastaia, le sue antiche forme di pasta alimentare, tradizioni che si sono arricchite e sviluppate nel corso dei secoli” .

E, infatti, il tentativo, forse riuscito, è stato quello di costruire la storia della città attraverso le proprie tradizioni alimentari e quelle dell’intero territorio. Il popolo del Gusta Minori, sempre numerosissimo, ha conosciuto sapori secolari che erano quasi completamente scomparsi.



“Ricordo la colatura di alici di Cetara, la cui origine risale alla cultura gastronomica greco-romana, usata dalla gente della Costa nei secoli come piatto di magro per il cenone della vigilia di Natale – dice lo storico Ezio Falcone – Ma anche la caponata, l’antica pietanza offerta dal “caupo”, l’oste della affollata “Caupona viaria”; gli ‘ndunderi, la prima forma di pasta alimentare derivante dalla romana “polenta caseata di farro”, tipico piatto amato dai minoresi tanto da destinarlo ad onorare la santa patrona della città in occasione della sua ricorrenza liturgica; sosamielli, struffoli, la zeppola bollita detta “scauratiello”, la cui forma ripropone da secoli la stretta di mani che rievoca il simbolo francescano della fratellanza, la torta di noci e noccioli al miele, la sfogliatella S. Rosa, il mostacciolo, dolcino maggiormente conosciuto nel medioevo amalfitano, il bacio di cioccolato con una crema di castagne, dolci sempre magistralmente realizzati dai pasticcieri minorasi”.



L’edizione 2007 rivivrà le tradizioni alimentari legate a Minori città pastaia, proponendo tre pietanze di pasta, tra cui i famosi ricci con il ragù di salsiccia, piatto consumato dai minoresi il 5 novembre, ricorrenza patronale. L’edizione segnerà il ritorno alla realizzazione dei piatti nelle capaci mani dei cuochi minoresi, Antonio Ruocco, Franco Mancieri e Giuseppe Pappalardo, garanzia di sicuro successo di qualità.



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