Costiera Amalfitana al top con il bianco del San Francesco di Tramonti

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San Francesco, cresce il bianco di Tramonti: equilibrato e armonico



Innanzitutto, una doverosa correzione. Nell’ultima edizione di Campania da bere, nella scheda del convincente Tramonti rosato dell’azienda San Francesco (il vino del 2006, peraltro, mi sembra superiore) ho scritto che la cantina in questione produceva anche un Ravello bianco. Un lapsus sfuggito alla correzione delle bozze. In realtà, il bianco, così come tutti gli altri vini aziendali, rientrava e rientra nella sottozona Tramonti nel cui territorio sono ubicate le vigne messe insieme dalle famiglie Bove, D’Avino e Giordano per dar vita al progetto di rivalutazione della vitivinicoltura di questo lembo meno turistico (rispetto a Ravello e a Furore) della Divina Costiera. E per fondare le proprie ambizioni su solide basi, l’azienda, dopo il primo anno gestito con sistemi fai-da-te, ha chiamato come consulente tecnico l’enologo irpino Carmine Valentino, tanto riservato quanto bravo. La sua cura ha prodotto benefici effetti già sui prodotti dello scorso millesimo. Ancora più equilibrati i vini dell’ultima vendemmia. Anche il bianco, che mi accingo a raccontarvi, esprime una consapevolezza nuova: vino piacevole, fresco, ma privo ormai di quegli spigoli che rendevano quasi imbevibile il capostipite.
Nel calice si presenta con un colore paglierino con una quasi impercettibile tendenza al verdolino. Risulta peraltro limpidissimo e discretamente concentrato. Appena arriva alla giusta temperatura di servizio (9, 10 gradi) sprigiona profumi abbastanza marcati e ben fusi di frutta (si distinguono la pera e sentori agrumati) di spezie non troppo invadenti (pepe bianco), arricchiti da note minerali e di erbe aromatiche. La struttura è solida. La generosa freschezza viene contenuta e bilanciata dalla sufficiente morbidezza. Discreta anche la lunghezza. Bianco nel complesso armonico, ottimo per accompagnare l’intero pasto a base di piatti marinari. Lo preferirei su preparazioni semplici e delicati, come i filetti di merluzzo o di pesce bandiera gratinati agli agrumi, sul carpaccio di polpo, sugli spaghetti (in bianco) con le dolci telline.


Gimmo Cuomo Corriere del Mezzogiorno

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