PAPIRI & PAPIROLOGI

Dal 28 luglio al 7 agosto, a Lecce, il 29mo Congresso internazionale di papirologia.

Gli scienziati che si occupano di ricerca, conservazione, studio ed edizione dei testi scritti su papiro si ritroveranno a Lecce dal 28 luglio al 3 agosto 2019 in occasione della 29ma edizione del Congresso internazionale di Papirologia. “Association Internationale de Papyrologues” ha affidato l’organizzazione di questo evento che ogni tre anni riunisce i papirologi di tutto il mondo al Centro di Studi Papirologici dell’Università del Salento, diretto da Mario Capasso, ordinario di Papirologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici.

A conclusione della intensa settimana di lavori, gli studiosi si sono trasferiti a Napoli per una necessaria e d’obbligo visita all’OFFICINA DEI PAPIRI, della Biblioteca nazionale di Napoli.

La redazione Cultura di Positanonews e Positanonewstv non potevano mancare a questo evento, ove sono stati accolti caldamente dal Direttore dell’Officina dei Papiri Ercolanesi, prof Fabrizio Diozzi. Vedendo la targhetta Positanonews , ci ha ricordato di aver trascorso qualche decennio fa, in gioventù, tante estati a Positano, ospite nelle case dei Collina. Accompagnandoci nella Mostra dedicata, ci ha fatto comprendere lo stato dell’arte degli studi relativi a questi documenti. Fino agli anni ’80, con appositi marchingegni, si tentava lo srolotamento  per intraprenderne una lettura del visibile di questi che si presentano come dei veri e propri carboni.Oggi mutuando tecniche e nanotecnologia dal campo medico, si eseguono una specie di tac pec, ma ancora i valori sono molto alti, bisognerà arrivare ai microon per ottenere la lettura- presenza di inchiostro per poter leggere le lettere delle parole.

Altri dettagli sulla mostra sono stati forniti dalla dottoressa Federica Nicolardi curatrice, ma il momento emozionale è stato quando il Prof Roger Mac Farlene americano della Università dello Utah, ha invitato l’inviata di Positanonews a guardare nel microscopio elettronico, i segni sul papiro carbonizzato. Ecco che allora sono sovvenuti alla mente gli insegnamenti di Laura Celentano, i racconti di Nello Falcone e Enzo Puglia, allievi con Mario Capasso del prof Marcello Gigante, allora a Napoli e ora a Lecce, ove ha portato gli studenti della Cattedra di papirologia ad essere richiesti in tutte le biblioteche e i Musei italiani ed Europei che hanno papiri da studiare e restaurare.

Video riprese di Sara Ciocio

I più importanti #papirologi del mondo, studiosi e scienziati internazionali che si occupano di ricerca, conservazione, studio di testi antichi su papiro, saranno a Napoli alla Biblioteca Nazionale il 6 e 7 agosto per visitare l’Officina dei Papiri Ercolanesi e osservare da vicino i sorprendenti rotoli carbonizzati ritrovati nella famosa Villa dei Pisoni, che serbano importanti testi di autori della cultura classica, da Epicuro a Filodemo di Gadara, a Lucio Anneo Seneca.

Si tratta di una folta delegazione proveniente dal Congresso internazionale di Papirologia, che si sta svolgendo quest’anno in Italia a Lecce e che ha accolto oltre 400 partecipanti provenienti da tutto il mondo ( Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Austria, Polonia, Olanda, Egitto e Israele).

Il Congresso giunto alla 29 edizione e organizzato dal Centro di Studi papirologici dell’Università del Salento, diretto da Mario Capasso, ha testimoniato attraverso le 5 sessioni di lavori e le comunicazioni degli studiosi l’alto livello e il particolare interesse costituito dai papiri di Ercolano.

“Si tratta della più grande biblioteca- afferma Francesco Mercurio, direttore della biblioteca nazionale di Napoli – che ci è pervenuta integra dal mondo classico e che i papirologi di tutto il mondo con estrema cautela e grande cura stanno cercando di restituire al patrimonio culturale dell’umanità, quasi a compensare parte delle perdite subite con l’incendio dell’antica Biblioteca di Alessandria d’Egitto.”

I rotoli aperti di Ercolano hanno restituito testi greci che erano pervenuti attraverso la tradizione manoscritta medievale: in primo luogo l’opera cardine di Epicuro Sulla natura, il corpus delle opere di Filodemo di Gadara,a cui si deve la costituzione della biblioteca ercolanese, e di altri filosofi epicurei come Demetrio Lacone, Polistrato, Carneisco, Colote e Metrodoro entrambi di Lampsaco, e dello stoico Crisippo. Poche sono le opere in lingua latina, di natura più varia per la presenza di commedie, opere storiografiche, testi politici e giuridici ed infine l’ Historiae ab initio bellorum civilium di Lucio Anneo Seneca.

“Siamo lieti di ospitare nell’ambito del Congresso internazionale di Papirologia- afferma Francesco Mercurio- la folta delegazione dei più noti papirologi internazionali che avrà l’opportunità di visitare la nostra Officina dei Papiri Ercolanesi. La visita speciale vuole essere un saluto di eccezione che Napoli offre alla ricerca umanistica e un riconoscimento a quei tanti studiosi che nel loro silenzioso lavoro si sforzano di regalare all’umanità pezzi sempre più estesi di un’antica cultura greco-romana su cui si fonda la nostra civiltà.”

E’ molto probabile che in questo mondo urlato sapere che è stato ritrovato un frammento di un testo antico ritenuto perduto sia di scarso interesse e generi pochi like. Ma io posso dire di sentirmi orgoglioso di essere il conservatore della più antica biblioteca greco-latina esistente e che studiosi provenienti da tutto il mondo vengano a Napoli per conoscerla e magari pensare a soluzioni in grado di permettere di decifrarne il contenuto.”

 

 

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