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Quando e come irrigare il giardino.

Se arredo ed illuminazione contribuiscono, dal punto di vista estetico, a rendere un giardino ancora più vivibile, elegante e suggestivo, non vi è dubbio che la parte più importante nella cura di piante e fiori nel nostro spazio verde all’aperto è quella riguardante l’irrigazione.

L’acqua è la prima fonte di vita di ogni essere vivente, non bisogna farla mai mancare, ma, allo stesso modo, è necessario non esagerare. Peraltro, ogni stagione, con le sue caratteristiche climatiche, presenta differenti regole di base, da conoscere e seguire nei diversi momenti dell’anno. Vediamole insieme, partendo dalla primavera.

Con l’arrivo del primo sole bisogna cominciare a dedicarsi con regolarità a bagnare il giardino, sempre però attenti alle condizioni meteorologiche, poiché se il cielo è ancora coperto, si potrà irrigare in qualsiasi ora del giorno, mentre in caso di bel tempo è consigliabile farlo al mattino presto oppure al tramonto. Così facendo, si eviterà che l’acqua evapori velocemente, prima che sia assimilata dalle radici delle piante e che venga assorbita dal terreno. Di norma, in questa stagione, è consigliabile, sempre se non piove, irrigare il prato ogni 2-3 giorni.

 

L’estate è la stagione più problematica: fa molto caldo e sovente ci si assenta da casa per le vacanze, trascurando inevitabilmente il giardino. Durante questi mesi, bisogna invece innaffiare quotidianamente, seguendo l’accortezza di farlo la sera, in modo che l’acqua abbia il tempo, prima di evaporare, di penetrare in profondità. Esistono vari sistemi di irrigazione per il giardino, ma in certi casi diventa indispensabile un impianto con un programmatore elettronico, utile in qualsiasi periodo, ma fondamentale quando ci si allontana per lungo tempo.

I cosiddetti impianti goccia a goccia, oltre che comodi, garantiscono che l’acqua arrivi solo dove serve, senza sprechi né ristagni per le radici. Quelli più sofisticati, collegati ad un computer, in grado di programmare frequenza e durata delle irrigazioni, risolvono il problema di assenze o dimenticanze, e addirittura, se si mette in comunicazione il computer con un tester di umidità, in caso di pioggia, l’innaffiatura viene bloccata.

Passando all’autunno, se le classiche piogge di questa stagione dovessero farsi attendere, sarà bene continuare ad irrigare con regolarità, pur se con frequenza minore rispetto all’estate, vale a dire 2-3 volte alla settimana, avendo cura anche di tenere il terreno pulito da rami e foglie secche, che potrebbero soffocare l’erba del prato.

 

In inverno il nostro giardino non ha più bisogno di annaffiature regolari: è giunto il momento di mettere l’impianto a riposo, con la cognizione che le tubazioni interrate non corrono pericolo con il freddo, poiché sono isolate termicamente dal terriccio che le ricopre e le valvole di drenaggio evitano qualsiasi ristagno d’acqua all’interno.

In ogni caso, è bene chiudere il circuito dell’acqua a monte dell’impianto e, in caso si utilizzino programmatori a batteria, è consigliabile toglierli dalla presa d’acqua, riporli all’interno, estraendo la batteria. Vi diamo un suggerimento pratico: pur se non sarà ancora scarica, buttatela via, nell’apposito contenitore per la raccolta differenziata poiché le pile inattive si esauriscono in pochi mesi e sarà meglio, alla ripresa della stagione, comprarla nuova.

In alternativa, restiamo affezionati alla cara vecchia canna da irrigazione, certo più scomoda e meno pratica, ma che ci riporta, in fondo, un po’ il sapore dell’infanzia, quando gli attrezzi erano più semplici.
Da abbinare, in questi casi, anche accessori come spargi fertilizzanti manuali o carrelli avvoligitubo da giardino.

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