LA LOCANDA DI EMMAUS A POSITANO

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Benvenuti alla locanda di Emmaus, vino buono e prezzi modici. Ha avuto successo lo spettacolo fatto ieri sera, dal testo di Fabbio Baggio, da parte dei catechisti di Positano in costa d’ Amalfi della seconda  e terza media, nella Parrocchia. A organizzare la recita Antonio, Rosanna e Florinda e a recitare 25 ragazzi positanesi del catechismo. Ma cosa è la Locanda di Emmaus?  E’ uno spettacolo musicale con questa trama…Qui si fermano tutti: locali e forestieri, artisti e commercianti, uomini onesti e malfattori. Nessuno chiede i documenti, basta avere i soldi per pagare. E’ il posto ideale per una bella chiacchierata con amici o sconosciuti, magari davanti a un bel boccale di vino. Come è avvenuto ieri sera a Positano in Costiera Amalfitana.
Locanda di Emmaus, Palestina, al tempo del dominio romano. E’ appena passato il giorno della Parasceve, e gli avventori intrecciano i loro discorsi tra una bevuta e una scodella di pesce. C’è Ester, l’oste, e sua sorella Ruth. C’è Barabba l’impostore, quello che a Gerusalemme è stato liberato al posto del Nazareno condannato e crocifisso. Ci sono Acab, l’artista cantore, e Sara, l’adultera scampata alla lapidazione. Ci sono alcuni discepoli pentiti, delusi dalla morte di Gesù, privati ormai della speranza di un riscatto. C’è il ricco che aveva detto di no alla chiamata del Maestro. Arrivano anche altre persone che in un qualche modo avevano conosciuto Gesù. E infine ci sono i due discepoli di Emmaus, quelli che lo incontrano dopo la sua resurrezione e corrono a darne notizia col cuore in gola.
“La locanda di Emmaus” è un atto unico con nove canzoni, uno spettacolo teatrale e musicale in cui la vicenda e la figura di Cristo vengono rievocate attraverso i dialoghi dei vari personaggi, sotto diversi punti di vista: Gesù è un impostore che ha ingannato tutti con i suoi discorsi, per poi finire sulla croce? O solo un ingenuo, che non ha saputo salvarsi di fronte a Pilato? Attraverso le esperienze dei protagonisti, emergono il senso profondo del perdono e dell’amore, il rifiuto dell’utilitarismo e l’importanza di una scelta di condivisione e di comunione nella diversità, anche in materia di dialogo interreligioso. Nel finale è l’annuncio della risurrezione, la certezza della presenza di Gesù Cristo in mezzo agli uomini, la vera speranza.
Un’occasione per riflettere, in modo creativo e coinvolgente, sui temi della fede e sull’attualità del messaggio cristiano.
 

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