Roma. Studio Arte Fuori Centro. Luisa Bergamini. Cercando l´infinito.

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    Studio Arte Fuori Centro

    Via Ercole Bombelli 22, 00149 Roma – 06.5578101 – 328.1353083

    www.artefuoricentro.it

     

    Proposte 2009

    Solo al femminile

    Luisa Bergamini

    Cercando l’infinito

     

    Martedì 26 Maggio 2009, alle ore 18,00, a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Luisa Bergamini ” Cercando l’infinito”, curata da Loredana Rea.

    L’esposizione rimarrà aperta fino al 12 giugno, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

     

    La mostra, è il quinto appuntamento di Solo al femminile, ciclo tematico di approfondimento, ideato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.

     

    Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artiste – Luisa Bergamini, Rita Mele, Paola Babini, Anna Maria Gelmi, Gabriella Di Trani, Antonella Capponi – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla problematicità dell’identità femminile, che diventa il campo privilegiato di analisi, indagine ed espressione. L’attenzione si volge alle tematiche legate alla complessità dell’esistenza, filtrata attraverso una sensibilità squisitamente femminile, e l’arte diventa la possibilità di mettere a nudo se stesse, le inquietudini, le incertezze, le difficoltà di un quotidiano che si libera così da ogni prosaicità, da ogni tentazione retorica.

     

    L’intento critico è quello di riflettere sull’importanza dei temi considerati tradizionalmente femminili, quali la narrazione, l’intimità, lo sguardo soggettivo, l’esperienza del quotidiano, la contaminazione con pratiche cosiddette minori, ritenute ancora oggi troppo spesso  secondarie all’interno del discorso sull’arte.

    Per questa esposizione Luisa Bergamini, ha costruito un percorso fortemente evocativo, in cui grandi dipinti ritmano l’attraversamento di uno spazio intimo, quello della vita di ogni giorno. Le tavole, seguendo un tema caro all’artista, raffigurano dei cassetti semi aperti, nei quali sono custodite le immagini che hanno contrappuntato la sua vita e, per inevitabile estensione, quella di ognuno di noi.

     

    L’idea, infatti, è mostrare, dopo averli tirati fuori dai cassetti segreti, il cui contenuto ognuno preserva dall’altrui curiosità, le tracce degli accadimenti che hanno segnato l’evoluzione interiore, i segni di un cammino di crescita, in cui la pittura è stata l’imprescindibile compagna di strada, capace di lasciare emergere ciò che normalmente sfugge all’attenzione dei più, anche quei dettagli solo apparentemente insignificanti di cui è intessuta la quotidianità.

     

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