COSTIERA AMALFITANA LA PASQUA FRA GLI SFOLLATI D´ ABRUZZO

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    Ci sono degli angeli anche qui da noi che hanno deciso di passare la loro Pasqua con la “famiglia” d’ Abruzzo invece che con quella di casa. Da Positano a Ravello, Amalfi, Praiano, ma anche da Sorrento e Vico Equense, sono partiti. Pastiere per 600 persone da Positano, generi di prima necessità da Ravello, ma sopratutto tanto affetto e solidarietà ed una promessa “Non vi dimenticheremo”. Dalla Costiera Amalfitana sono partiti all’alba ieri, da Ravello verso l’Aquila e Paganica, guidati da Alessandro Sorrentino, che ha la madre all’ Aquila, dopo una raccolta pubblica in piazza che ha visto la partecipazione di tutta la cittadinanza,  anche a Vico Equense hanno organizzato punti di raccolta per tutto il paese, da Positano con i volontari della Croce Rossa alla guida dei mezzi. Gli sfollati vivono il giorno di Pasqua nelle tendopoli o negli alberghi sul litorale Adriatico nei quali sono alloggiati. Particolare lo sforzo di Solidarietà di Roseto degli Abruzzi, paese della riviera adriatica a pochi chilomenti da Pescara, con 5000 sfollati aquilani. Intanto le ruspe hanno iniziato a portare via le macerie e i detriti dalla zone terremotate, mentre andranno avanti le rilevazioni dei tecnici sui danni e l’agibilità degli edifici. Sabato, infatti, sono terminati gli scavi per cercare eventuali corpi: non ci sono ulteriori dispersi, hanno fatto sapere i soccorritori. Il bilancio delle vittime è però salito a 294 morti, dopo che nell’ospedale di Teramo è deceduto per le ferite riportate nel sisma Tommaso Iovinitti. Aveva 59 anni.  Nelle zone colpite dal sisma è tornato anche Silvio Berlusconi: il premier ha partecipato alla messa celebrata presso la scuola della Guardia di Finanza a Coppito. «Li tireremo fuori dalle tende» ha dichiarato il presidente del Consiglio. «Mai come in questi giorni, in questi 15 anni – ha proseguito – mi sono sentito orgoglioso di essere italiano». E dall’altare allestito nel cortile, il vescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, si è rivolto direttamente a lui: «Noi sappiamo che lei manterrà le promesse. Mi auguro che si ricordi questo amore e che non ci siano polemiche sterili». Più tardi lo stesso capo del governo ha assicurato: ««Non vogliamo ricadere negli errori dei precedenti casi. Adesso, finita l’emergenza, toglieremo le persone dalle tende e dovremo assicurare loro condizioni di vivibilità. E poi ripartiremo con la ricostruzione, affidando i cantieri alle singole province». Il premier ha poi fatto il punto della situazione in conferenza stampa: «La decrescita delle scosse fa ben sperare – ha detto – dal 6 aprile abbiamo registrato un numero rilevante di scosse che però negli ultimi giorni è diminuito e, pur se le previsioni sono impossibili da fare su base scientifica, anche gli esperti dicono che questa diminuzione fa ben sperare». Secondo Berlusconi, «forse siamo già fuori dall’emergenza». «Al momento sono state allestite 106 tendopoli – ha proseguito. – In queste ci sono tutti i servizi garantiti: riscaldamento, pasti caldi, assistenza sanitaria, televisioni. Certo, se si spigola su alcuni centri più piccoli è possibile trovarne qualcuno in cui tutte le opere non sono ancora lì, ma sono in corso accelerato di completamento. Soltanto tra due mesi avremo tutti i certificati di abitabilità: potremo però sapere quanto sono le persone che possono rientrare nelle proprie case e quante quelle che hanno bisogno di un’altra abitazione». «A questo punto, la prima missione del governo – ha concluso – è la ricostruzione. Il primo Cdm sul decreto Abruzzo lo faremo qui».

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