IMMIGRAZIONE: CENTINAIA DISPERSI, FORSE 350 SALVATI

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    ROMA – Nuova tragedia del mare tra l’Africa e l’Italia: due barconi carichi di migranti sono affondati. A bordo c’erano centinaia di disperati e quasi tutti sono al momento dati per dispersi dai guardacoste libici che stanno conducendo le operazioni di soccorso. Le informazioni sull’accaduto sono ancora confuse. Si parla – a quanto riferito alla Reuters da funzionari locali – di quattro imbarcazioni in difficolta’ non lontano dalla costa della Libia. Di queste due sono sicuramente affondate. Delle altre due non si sa niente, anche se il ministero dell’Interno libico ha reso noto che una nave cisterna italiana ha salvato 350 clandestini che si trovavano a bordo di una imbarcazione alla deriva.

    Per il momento sono state tratte in salvo 23 persone mentre di altre 21 sono stati recuperati i corpi senza vita. I dispersi: considerando che su una imbarcazione affondata si trovavano 253 persone e sull’altra 365, sono pertanto piu’ di 500. Secondo quanto ha reso noto l’agenzia egiziana Mena, tutti i clandestini – molti dei quali di nazionalita’ egiziana – erano diretti in Italia. Una delle imbarcazioni era partita da Sid Belal Janzur, un sobborgo di Tripoli e dopo tre ore di navigazione il battello e’ affondato 30 chilometri al largo della Libia. Delle altre i libici affermano di non avere certezza del luogo di partenza.

    Quanto al salvataggio effettuato da una nave italiana, resta qualche incertezza. Fino alla tarda serata – secondo quanto si e’ appreso – sia del naufragio sia del soccorso da parte di una nave cisterna non era giunta alcuna segnalazione alle autorita’ italiane competenti per la ricerca e il soccorso in mare. L’ennesima tragedia sulla rotta tra la Libia e la Sicilia non ha comunque fermato i viaggi della disperazione verso l’Italia: oltre 400 extracomunitari sono approdati infatti nelle ultime ore sulle coste della Sicilia orientale, dopo i 222 giunti ieri a Lampedusa. Sbarchi che, ha assicurato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ”termineranno il 15 maggio prossimo, quando entrera’ in vigore l’accordo siglato dal governo italiano con quello libico sul pattugliamento congiunto delle coste”.

    Il primo barcone si e’ arenato nella serata di ieri sulla spiaggia di Scoglitti, una frazione di Vittoria, in provincia di Ragusa. A bordo c’erano 153 immigrati, tra cui 29 donne, che dopo le procedure di identificazione sono stati portati nella palestra comunale di Pozzallo. Una carretta di circa 20 metri con a bordo 249 persone, tra le quali 31 donne – tre incinte – e otto minori, e’ approdata invece all’alba a Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Gli extracomunitari, in gran parte somali ed eritrei, sono stati scortati in porto dall’unita’ navale delle Fiamme Gialle e da una motovedetta della Guardia Costiera. Un giovane somalo di 24 anni e’ stato arrestato dalla Guardia di Finanza, con l’accusa di essere lo scafista che ha condotto l’imbarcazione, partita dalle spiagge libiche.

    Intanto a Lampedusa si registra una nuova fuga dal Centro di identificazione ed espulsione: una ventina di migranti sono riusciti ad allontanarsi dal Centro, prima di essere bloccati qualche ora dopo dai carabinieri. Due di loro, sorpresi a rubare all’interno di alcune villette disabitate, sono stati arrestati; altri cinque sono stati denunciati per violazione di domicilio. Episodi che fanno salire nuovamente la tensione sull’isola, dove in questi momenti si trovano complessivamente 720 extracomunitari distribuiti tra il Cie di contrada Imbriacola e l’ex base Loran di Capo Ponente. Ieri il sindaco, Dino De Rubeis, aveva lamentato la mancanza di assistenza medica adeguata per i 222 migranti sbarcati nel pomeriggio. Affermazioni seccamente smentite dal responsabile del Dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone: ”Il sindaco dice il falso. Sul molo, hanno operato quattro medici e un infermiere e l’ambulanza che il dipartimento liberta’ civili ha acquistato e che e’ costantemente a disposizione delle necessita’ sull’isola”.

    LIBIA; OIM, 300 DISPERSI IN MARE
    GINEVRA – Sono circa trecento gli immigrati dispersi al largo delle coste libiche. Lo ha detto all’Afp l’Organizzazione internazionale per le migrazioni citando fonti diplomatiche a Tripoli. ”Le autorita’ libiche hanno confermato il naufragio e le nostre fonti diplomatiche a Tripoli riferiscono di 300 dispersi”, ha detto il portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Jean-Philippe Chauzy. Tre barconi carichi di migranti sono affondati ieri al largo delle coste libiche. Dalle prime ricostruzioni, ha detto ancora il portavoce dell’Oim, sembra che i tre barconi sovraccarichi di disperati siano colati a picco in seguito a un forte vento. Una quarta imbarcazione in difficolta’, invece, sembra sia stata rimorchiata fino alla terraferma.









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