RIFIUTI TOSSICI IN CAMPANIA, BLITZ DEL NOE 13 ARRESTI

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Dalle quattro di questa mattina all’opera le forze dell’ordine per procedere agli arresti. Due dei termovalorizzatori dell’impianto di Colleferro sono stati sequestrati dal Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri di Roma: 13 le persone arrestate con l’accusa di associazione per traffico illecito di rifiuti e truffa allo Stato. Rifiuti tossici. A Colleferro sembra che venisse smaltito ogni tipo di rifiuto violando «tutte le norme previste». Parte del materiale, hanno verificato gli uomini dell’Arma, arriva «di nascosto» dalla Campania e comprendeva anche rifiuti pericolosi. Gli arrestati. I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Roma, hanno notificato nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno, i 13 ordini di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessi dal gip del Tribunale di Velletri Alessandra Ilari. Interessati dal provvedimento sono: il direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro; il procuratore e responsabile della raccolta dei multimateriali dell’impianto di una società di gestione di rifiuti di Roma; i soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software e chimici di laboratori di analisi. I reati. I reati contestati a vario titolo sono: associazione per delinquere; attività organizzata per traffico illecito di rifiuti; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; truffa aggravata ai danni dello Stato; favoreggiamento personale; violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni e accesso abusivo a sistemi informatici. Rifiuti non idonei. Nel traffico illecito di rifiuti speciali c’è anche la combustione di pneumatici di veicoli all’interno del termodistruttore, «nonostante le rimostrante e i dubbi posti da alcuni operai verso i responsabili dell’impianto; la combustione di altro materiale non idoneo, annotato dagli operai sulla documentazione e registri di accettazione con diverse diciture quali “Munezza”, “Pezzatura grossa” o “Scadente”. Operai vessati. Nel mirino della magistratura anche «il condizionamento nei confronti di dipendenti ed operai, anche attraverso pretestuose contestazioni disciplinari e sospensioni lavorative, al fine di evitare la collaborazione degli stessi con l’autorità giudiziaria». Ma anche l’organizzazione del conferimento di rifiuti urbani non differenziati ai termovalorizzatori, classificati come Cdr; falsificazione e predisposizione di certificati di analisi sulla natura dei rifiuti; l’ottenimento di incentivi statali in campo energetico. Inoltre sono stati distrutti o occultati certificati ed analisi e alterati i dati dei valori fuori limite

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