IL PAPA UN APPELLO PER I BAMBINI ABUSATI A NATALE

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    Appello del Papa per i bambini rifiutati, per i bimbi “di strada e i bambini soldato”, per quelli abusati, anche attraverso la “pornografia”. Benedetto XVI ha lanciato il suo messaggio nel cuore della notte di Natale, celebrando la messa nella basilica di San Pietro. E ha chiesto ad ognuno di “fare tutto il possibile affinchè finisca la tribolazione di questi bambini” e un “cambiamento nell’intimo dell’uomo” che solo consentirebbe di superare “la causa di tutto questo male” e vincere “il potere del maligno”. Riflettendo sulla nascita di Gesù bambino Benedetto XVI ha esortato a pensare “in questa notte in modo particolare anche a quei bambini ai quali è rifiutato l’amore dei genitori. Ai bambini di strada che non hanno il dono di un focolare domestico. Ai bambini che vengono brutalmente usati come soldati e resi strumenti della violenza, invece di poter essere portatori della riconciliazione e della pace. Ai bambini che mediante l’industria della pornografia e di tutte le altre forme abominevoli di abuso vengono feriti fin nel profondo della loro anima”. “Il Bambino di Betlemme – ha aggiunto – è un nuovo appello rivolto a noi, di fare tutto il possibile affinché finisca la tribolazione di questi bambini”. “Soltanto attraverso la conversione dei cuori, soltanto attraverso un cambiamento nell’intimo dell’uomo – ha osservato – può essere superata la causa di tutto questo male, può essere vinto il potere del maligno”. “Solo se cambiano gli uomini, – ha concluso – cambia il mondo…”. Dio è “là dove gli uomini non vogliono fare in modo autonomo della terra il paradiso, servendosi a tal fine della violenza”, ha detto il Papa nella prima parte dell’omelia. E ha aggiunto che è a questi uomini che Dio “dona la sua pace”. Benedetto XVI ha ricordato che il dio cristiano si fa uomo “dapprima davanti a persone di condizione molto bassa, davanti a persone che nella grande società erano piuttosto disprezzate”. “Solo il cuore vigilante – ha aggiunto – è capace di credere al messaggio” del cristianesimo. Al rito hanno partecipato cardinali, vescovi, membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ed era presente anche il presidente del Senato italiano, Renato Schifani, tornato dal Libano dove ha visitato i militari italiani in missione di pace. Per esprimere la universalità della Chiesa la messa usa diverse lingue: le letture sono state in spagnolo, italiano, inglese, latino; le preghiere in francese, hindi, ewondo (lingua africana parlata in Camerun), tedesco, portoghese. E c’è attesa in Piazza San Pietro per la tradizionale benedizione del Papa nel giorno di Natale. A mezzogiorno in punto Benedetto XVI si affaccerà e pronuncerà l’atteso messaggio in mondovisione. Ratzinger impartirà la benedizione ‘Urbi et orbi’ (‘Alla città e al mondo’) e pronuncerà gli auguri in 64 lingue, una in più rispetto allo scorso anno. (Repubblica)

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