Sciopero generale, deroga per ferrovie Trasporti in funzione a Roma e Venezia

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    MILANO – Lo sciopero generale indetto dalla Cgil subisce alcune deroghe a causa della pesante situazione legata al maltempo. Il sindacato ha deciso di sospendere l’agitazione nelle ferrovie a livello nazionale e, a livello locale, quello dei dipendenti del trasporto pubblico nelle zone più colpite da pioggia e neve, come Roma e Venezia. Epifani ha dunque accolto la richiesta del sindaco di Roma Alemanno, di esonerare i mezzi pubblici della Capitale dalla protesta, e in parte quella del garante per gli scioperi Martone, di garantire il trasporto vista la situazione di emergenza. Alemanno ha ringraziato «per la collaborazione in questo momento di particolare disagio per tutta la cittadinanza». Lo sciopero del trasporto pubblico è sospeso anche a Venezia, dove è tornata l’acqua alta a livelli record.

    MARTONE: ESCLUDERE TRASPORTI – Sul tavolo di Epifani è poi arrivata la richiesta di «escludere dall’astensione i settori del trasporto aereo (già esentato dallo sciopero nel rispetto delle indicazioni della Commissione di Garanzia, ndr), ferroviario e pubblico locale» da parte del garante Antonio Martone, «in relazione al possibile protrarsi della grave situazione meteorologica, soprattutto in particolari zone del territorio nazionale e per evitare una eccessiva incidenza sul diritto alla mobilità garantito dalla Costituzione».

    DEPUTATI DEL PD – Intanto, sul fronte politico, 26 deputati del Pd – tra cui il ministro ombra Michele Ventura e Roberto Zaccaria – hanno deciso di aderire allo sciopero. Il partito ha deciso di lasciare alla scelta individuale la partecipazione o meno alla mobilitazione sindacale. «Siamo sostenitori convinti dell’unità sindacale per dare forza alle ragioni del lavoro, alla sua dignità, alla sua centralità sulla quale si misura la qualità sociale della nostra comunità» si legge nel documento. Dall’Italia dei Valori arriva invece un sostegno completo. «Lo sciopero generale è la legittima risposta alle inadeguate proposte del governo, per questo l’Italia dei Valori scenderà in piazza al fianco dei lavoratori – ha detto Antonio Di Pietro, che venerdì sarà a Lanciano -. Di fronte a una crisi economica di questa portata, questo esecutivo non è riuscito a proporre misure strutturali serie ed efficaci, ma ha solo penalizzato i lavoratori, i precari, i pensionati e cercato di dividere i sindacati. Il governo ha solo dato ai ricchi e tolto ai poveri». «C’è sempre chi viene e chi non viene – ha commentato Epifani -, ma l’importante è condividerne il merito, sul quale la Cgil sta trovando un consenso molto grande».

    MODALITÀ DELLA PROTESTA – I lavoratori incrociano le braccia per almeno 4 ore, anche se sono molti i settori che hanno deciso, in autonomia, di allungare a 8 le ore di protesta. Si astengono per l’intera giornata i lavoratori metalmeccanici, quelli di Poste italiane, le aziende del gruppo poste e dei recapiti postali; i settori della ristorazione collettiva, della distribuzione del farmaco, delle farmacie private e delle imprese di pulizia, così come i lavoratori dei porti, delle agenzie marittime, delle autostrade e dell’Anas. Stop per l’intero turno di lavoro anche per i lavoratori del credito e di Banca d’Italia, per quelli dei consorzi di bonifica, dei settori elettrico, gas-acqua, energia e petrolio, nel rispetto dei servizi minimi indispensabili. In sciopero per 8 ore i lavoratori delle autonomie locali, del pubblico impiego, delle regioni, della sanità pubblica e privata, sempre nel rispetto dei servizi minimi indispensabili. Sciopereranno invece per 4 ore i lavoratori dei settori addetti alla circolazione tenuti a garantire i servizi essenziali. Deroghe particolari in Abruzzo, alle prese con le elezioni amministrative: sono esentati dalla protesta i lavoratori dell’igiene urbana; della regioni, delle autonomie locali, ministeri, sanità, tlc, acqua, gas ed elettricità, carburanti, farmacie.

    AUTOBUS E METROPOLITANE – Il trasporto pubblico locale si ferma secondo modalità diverse da città a città. A Milano dalle 18 alle 22, a Napoli dalle 20 alle 24, a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine turno, a Firenze dalle 9.15 alle 11.45, a Genova dalle 9.30 alle 13.30, a Bologna dalle 19.30 alle 23.30, a Bari dalle 20 alle 24, a Palermo dalle 9.30 alle 13.30 e a Cagliari dalle 9 alle 13.

    «UN MILIONE IN PIAZZA» – La Cgil, unica sigla che ha indetto lo sciopero, prevede che alle oltre cento manifestazioni organizzate in diverse città italiane parteciperà almeno un milione di persone. A Milano sono in programma quattro cortei. Uno sciopero per chiedere al governo «più lavoro, più salario, più pensioni, più diritti» e che vuole sollecitare una «svolta di politica economica e sociale necessaria per governare la crisi e per evitare che questa scarichi le proprie conseguenze sulle famiglie dei lavoratori, dei pensionati e sui precari». «La critica che rivolgo al governo è quella di non volerla affrontare con le forze necessarie che altri Paesi hanno messo in campo» attacca il leader Guglielmo Epifani, chiedendo all’esecutivo «di fare di più e meglio» anche alla luce dei dati ufficiali sull’impennata della cassa integrazione che, dice il leader Cgil, sono la conferma di come stia arrivando «la valanga».

    MORTI SUL LAVORO – In cinque regioni le manifestazioni sono organizzata a livello regionale, con manifestazioni nei capoluoghi: in Emilia Romagna, dove ci sarà Epifani, in Veneto, Puglia, Molise e Sardegna. Per la sola manifestazione di Bologna, a cui non parteciperà per ragioni istituzionali il sindaco Sergio Cofferati, si prevedono 600 autobus, oltre a due treni speciali. In tutte le città dove ci sono stati incidenti mortali sul lavoro le bandiere della Cgil saranno listate a lutto e in tutte le piazze si farà un minuto di silenzio per ricordare le vittime sul lavoro, senza dimenticare la tragedia di Rivoli, dove Vito Scafidi è morto per il crollo del tetto della sua classe. La Cgil destinerà le trattenute sul giorno di sciopero di quanti operano nel sistema Cgil a un progetto di educazione e formazione sindacale per giovani lavoratrici indiane.

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